|
De: Tony Kospan (Mensaje original) |
Enviado: 17/06/2011 21:22 |
LA LUNA IN POESIA E... NON SOLO (2011)
a cura di Tony Kospan
Dopo le poesie dedicate al sole… proseguiamo
in questa che possiamo definire…
piccola trilogia spaziale…
dedicando il tema di questa domenica alla Luna…
La luna, nostra notturna compagna nel ciel,
è forse, e senza forse,
da sempre il corpo celeste più amato.
Certo… dopo la conquista della Luna,
essa ha sì perso un pò del suo fascino…
ma poi nemmeno tanto...
ed è rimasta nell'immaginario collettivo dell'Umanità
l'astro dell'amore e la bianca culla dei sogni...
In ogni caso nulla potrà modificare la constatazione
che il nostro satellite è stato per millenni l’ispiratore
di poeti, scrittori, pittori, musicisti, sognatori...
e... innamorati...
Una riflessione sul nostro satellite
può però magicamente racchiudersi
in questi sublimi versi
dell’immenso… Giacomo… nazionale…
Che fai tu Luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa Luna? Giacomo Leopardi
Le poesie prescelte quest'anno
partono dai notturni sospiri dell'antichissima Saffo,
proseguono per una divertente (ma anche saggia)
filastrocca di Rodari, e poi per i versi, quasi delle pennellate,
del grande D'Annunzio e terminano con le pene di Tagore
e la languida magia di Baudelaire...
Come sempre sarà bello leggere sul tema poesie vostre o di altri,
ma anche commenti… riflessioni, o tutto quel che vi va di esprimere
qui o nell'area discussioni del Fantastico Mondo della Poesia.
TRAMONTATA E' LA LUNA Saffo
Tramontata è la luna e le Peiadi a mezzo della notte; anche la giovinezza già dilegua, e ora nel mio letto resto sola. Scuote l'anima mia Eros, come vento sul monte che irrompe entro le querce; e scioglie le membra e le agita, dolce amara indomabile belva. Ma a me non ape, non miele; e soffro e desidero.
SULLA LUNA Gianni Rodari
Sulla Luna, per piacere, non mandate un generale: ne farebbe una caserma con la tromba e il caporale. Non mandateci un banchiere sul satellite d’argento, o lo mette in cassaforte per mostrarlo a pagamento. Non mandateci un ministro col suo seguito di uscieri: empirebbe di scartoffie i lunatici crateri. Ha da essere un poeta sulla Luna ad allunare: con la testa nella Luna lui da un pezzo ci sa stare... A sognar i più bei sogni è da un pezzo abituato: sa sperare l’impossibile anche quando è disperato. Or che i sogni e le speranze si fan veri come fiori, sulla Luna e sulla Terra fate largo ai sognatori!
O FALCE DI LUNA CALANTE D'Annunzio
O falce di luna calante che brilli su l'acque deserte, o falce d'argento, qual mèsse di sogni ondeggia a 'l tuo mite chiarore qua giù!
Aneliti brevi di foglie di fiori di flutti da 'l bosco esalano a 'l mare: non canto, non grido, non suono pe 'l vasto silenzio va.
Oppresso d'amor, di piacere, il popol de' vivi s'addorme. O falce calante, qual mèsse di sogni ondeggia a 'l tuo mite chiarore qua giù!
AL CHIAR DI LUNA R. Tagore
Calma, calma questo cuore agitato, tu, notte tranquilla di luna piena. Troppe gravi preoccupazioni, più e più volte gravano sul mio cuore. Versa tenere lacrime Sopra brucianti pene. Con i tuoi raggi argentati, portatori di sogno e di magia, morbidi come petali di loto, o notte, vieni, accarezza tutto il mio essere e fammi dimenticare tutte le mie pene.
TRISTEZZA DELLA LUNA Charles Baudelaire
Questa sera la luna sogna più languidamente; come una bella donna che su tanti cuscini con mano distratta e leggera prima d’addormirsi carezza il contorno dei seni, e sul dorso lucido di molli valanghe morente, si abbandona a lunghi smarrimenti, girando gli occhi sulle visioni bianche che salgono nell’azzurro come fiori in boccio. Quando, nel suo languore ozioso, ella lascia cadere su questa terra una lagrima furtiva, un pio poeta, odiatore del sonno, accoglie nel cavo della mano questa pallida lagrima dai riflessi iridati come un frammento d’opale, e la nasconde nel suo cuore agli sguardi del sole.
CIAO DA ORSO TONY
| |
|
|
|
Primer
Anterior
2 a 3 de 3
Siguiente
Último
|
|
Il tema poetico e non, di questa domenica è la
Le stelle intorno alla luna bella nascondono di nuovo l'aspetto luminoso, quando essa, piena, di più risplende sulla terra...
Saffo
Alla Luna Giacomo Leopardi
O graziosa luna, io mi rammento Che, or volge l’anno, sovra questo colle Io venia pien d’angoscia a rimirarti: E tu pendevi allor su quella selva Siccome or fai, che tutta la rischiari. Ma nebuloso e tremulo dal pianto Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci Il tuo volto apparia, che travagliosa Era mia vita: ed è, né cangia stile O mia diletta luna. E pur mi giova La ricordanza, e il noverar l’etate Del mio dolore. Oh come grato occorre Nel tempo giovanil, quando ancor lungo La speme e breve ha la memoria il corso Il rimembrar delle passate cose, Ancor che triste, e che l’affanno duri!
Potessero Le Mie Mani Sfogliare Federico Garcia Lorca
Pronunzio il tuo nome nelle notti scure, quando sorgono gli astri per bere dalla luna e dormono le frasche delle macchie occulte. E mi sento vuoto di musica e passione. Orologio pazzo che suona antiche ore morte. Pronunzio il tuo nome in questa notte scura, e il tuo nome risuona più lontano che mai. Più lontano di tutte le stelle e più dolente della dolce pioggia. T'amerò come allora qualche volta? Che colpa ha mai questo mio cuore? Se la nebbia svanisce, quale nuova passione mi attende? Sarà tranquilla e pura? Potessero le mie mani.
Per un attimo Carlo Bramanti
Per un attimo , o forse meno , la luna apparterrà al tuo dito ,
proverai ad agire pensando come se qualcuno che ami , lassù , ti stesse osservando...
Per un attimo, l'universo racchiuso in te sarà tuo .
La luna desolata Alfonso Gatto
Sulle mie notti appare luna bianca velata dal cielo sopra il mare, la luna desolata.
Come per eco incombe nell'esule statura il vento delle tombe. Risorta alle sue mura
la luna volge all'oro del pallido scirocco. Si perde nell'affioro degli alberi il rintocco
di un'aria sempre vana e alla campagna intorno trema dalla lontana riva dei sogni il giorno.
Canto alla luna Alda Merini
La luna geme sui fondali del mare, o Dio quanta morta paura di queste siepi terrene, o quanti sguardi attoniti che salgono dal buio a ghermirti nell'anima ferita. La luna grava su tutto il nostro io e anche quando sei prossima alla fine senti odore di luna sempre sui cespugli martoriati dai mantici dalle parodie del destino. Io sono nata zingara, non ho posto fisso nel mondo, ma forse al chiaro di luna mi fermerò il tuo momento, quanto basti per darti un unico bacio d'amore.
NOTTE DI LUNA Rabindranath Tagore
Notte di luna come un viandante passi dall’altra parte del mare con la tua pallida lanterna oscillante. Io sono uno straniero, solitario e distratto; sul balcone lontano così tu mi incanti, e porti via il mio cuore..."
Vi auguro una serena domenica Con affetto Grazia
|
|
|
|
|
|
> |
|
|
|
Si dice che c'e' più mistero in un pallido raggio di luna sulla corteccia di un albero che in tutta l'esistenza degli uomini.
La luna è l'anima, è il nostro modo di vivere le emozioni, i desideri, i sogni. La terra è la realtà, il luogo in cui lottare con i rimpianti e le delusioni. Romano Battaglia
Il tramonto della luna
Quale in notte solinga, Sovra campagne inargentate ed acque, Là 've zefiro aleggia, E mille vaghi aspetti E ingannevoli obbietti Fingon l'ombre lontane Infra l'onde tranquille E rami e siepi e collinette e ville; Giunta al confin del cielo, Dietro Apennino od Alpe, o del Tirreno Nell'infinito seno Scende la luna; e si scolora il mondo; Spariscon l'ombre, ed una Oscurità la valle e il monte imbruna; Orba la notte resta, E cantando, con mesta melodia, L'estremo albor della fuggente luce, Che dianzi gli fu duce, Saluta il carrettier dalla sua via; Tal si dilegua, e tale Lascia l'età mortale La giovinezza. In fuga Van l'ombre e le sembianze Dei dilettosi inganni; e vengon meno Le lontane speranze, Ove s'appoggia la mortal natura. Abbandonata, oscura Resta la vita. In lei porgendo il guardo, Cerca il confuso viatore invano Del cammin lungo che avanzar si sente Meta o ragione; e vede Che a sé l'umana sede, Esso a lei veramente è fatto estrano. Troppo felice e lieta Nostra misera sorte Parve lassù, se il giovanile stato, Dove ogni ben di mille pene è frutto, Durasse tutto della vita il corso. Troppo mite decreto Quel che sentenzia ogni animale a morte, S'anco mezza la via Lor non si desse in pria Della terribil morte assai più dura. D'intelletti immortali Degno trovato, estremo Di tutti i mali, ritrovàr gli eterni La vecchiezza, ove fosse Incolume il desio, la speme estinta, Secche le fonti del piacer, le pene Maggiori sempre, e non più dato il bene. Voi, collinette e piagge, Caduto lo splendor che all'occidente Inargentava della notte il velo, Orfane ancor gran tempo Non resterete; che dall'altra parte Tosto vedrete il cielo Imbiancar novamente, e sorger l'alba: Alla qual poscia seguitando il sole, E folgorando intorno Con sue fiamme possenti, Di lucidi torrenti Inonderà con voi gli eterei campi. Ma la vita mortal, poi che la bella Giovinezza sparì, non si colora D'altra luce giammai, né d'altra aurora. Vedova è insino al fine; ed alla notte Che l'altre etadi oscura, Segno poser gli Dei la sepoltura. (Giacomo Leopardi)
Più alta, più alta, la luna si faceva anche più piccola; ma il fulgore raccolto era sempre maggiore. Dal sommo del cielo la luna inondava di luce i campi delle stelle tramortite, e tutta la faccia della vecchia terra lontana. (Giuseppe Fanciulli)
Dal fondo delle strade, dall’ombra dei giardini, dal quadro nero delle finestre mille occhi umani si alzano verso la luna; scende un sottile raggio di luce, s’inoltra la lenta inondazione negli occhi e nei cuori, ed ogni volta trae alla superficie, galleggiante nel fulgore perlaceo, un sorriso o un sospiro, un desiderio o un rimpianto. (Giuseppe Fanciulli)
BUONA DOMENICA Annamaria
|
|
|
|
|