Gerolamo Gaslini nasce a Monza nel 1877; il padre Pietro è un piccolo artigiano che si occupa della lavorazione dell'olio di semi. Ha due figlie dal matrimonio con Lorenza Celotto: Germana (1903) e Giannina (1906–1917) morta a 11 anni di peritonite. Ai primi del nuovo secolo Gerolamo si trasferisce a Genova che a quel tempo era una città ricca d’industrie e finanza, con l'intenzione originaria di trasferirsi in America. Disponendo di un piccolo capitale si dedica con varia fortuna al commercio nell’ambito portuale. Gerolamo Gaslini arriva a costruire una rete di società di sua proprietà o controllate nel settore oleario (Oleifici Gaslini) e, più in generale, in quello alimentare (Biscottificio Wamar e Genepesca) e anche finanziario (Banca Belinzaghi). L'avventura imprenditoriale di Gaslini ha diversi aspetti controversi. Gaslini è stato un capitano d'industria tendente al monopolio, tramite la Banca Belinzaghi ha trafficato con la Comit, ed ha costruito parte delle sue fortune speculando sui cambi e sulle materie prime. Dal 1927 al 1942 Gaslini tiene una contabilità "nera" separata, dichiarando 37 milioni di lire di utili anziché 534. Nel 1917 gli muore la figlia undicenne Giannina, e questo lutto che lo sconvolge gli suggerisce l’idea di creare e di finanziare un ospedale pediatrico: l’Istituto Giannina Gaslini, costituito nel 1931 ed inaugurato nel 1938, con una spesa di 64 milioni di lire. Gerolamo Gaslini si dedica anche al mecenatismo, ad esempio provvede all’acquisto di una scultura di Michelangelo, la Pietà Prenestina, per evitarne l’espatrio e la dona allo Stato italiano. Nel 1939 viene nominato Senatore del Regno e successivamente gli viene concesso dal Re Vittorio Emanuele III il titolo di conte di San Gerolamo. Durante la Resistenza, come altri industriali del Nord, passa dalla parte dei partigiani. Nel dopoguerra, si lega alla Democrazia cristiana di Alcide de Gasperi e del cardinale Siri. Nel 1949 costituisce la Fondazione Gerolamo Gaslini che dota di tutto il suo patrimonio finanziario ed aziendale, così da garantire la copertura futura. La Chiesa cerca successivamente, assumendo con Siri la presidenza della Fondazione, di attribuirsi parte del merito, nonostante le lamentele dell'ormai anziano Gaslini. Nel 1957 riceve la laurea in Medicina e Chirurgia dall’Università di Genova. Muore a Genova il 9 aprile 1964, a 87 anni, nella sua casa di corso Italia oggi sede della Fondazione una personalità di assoluto rilievo, sia per la molteplice e spregiudicata attività di imprenditore, sia per l’impegno totale di filantropo innovatore.