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IL TEMA POETICO DELLA DOMENICA: EPIFANIA IN POESIA E NON SOLO...
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Respuesta  Mensaje 1 de 3 en el tema 
De: Tony Kospan  (Mensaje original) Enviado: 06/01/2012 10:27

 

epifania5

 


 
LA BEFANA EPIFANIA IN POESIA (E NON SOLO)
a cura di Tony Kospan
 
 
Cari amici la poesia, come ben sapete,
affronta ogni aspetto della nostra vita.
 
L'Epifania è classicamente la festa che…
tutte le feste porta via
e conclude un lungo periodo di feste dopo il quale riprenderà,
nel bene e nel male, la vita… “normale”.
  


 


 
Ma… che vuol dire Epifania?
 
L'Epifania è una festa religiosa che deriva il suo nome
da un termine greco – ἐπιφάνεια, epifaneia -
che significa rivelazione.
 
E', infatti, in questo giorno che Gesù bambino
si rivelò come figlio di Dio ai Re Magi. 
  
 


 
 
E la Befana?
 
La Befana è invece un'antica festa laica italiana
tutta dedicata ai bambini…
che si aspettano i doni o il carbone dalla terribile vecchietta
ed un tempo,
quando Babbo Natale viveva soprattutto negli USA
e nei paesi nordici,
era attesissima dai bambini italiani… in quanto poi, alla fine,
la cd. “vecchiaccia” si rivelava alla fine sempre buonissima…
e generosissima di regali…
 


 


 
 
L'Epifania,
quindi con la Stella Cometa, i Re Magi e La Befana…
non poteva non interessare da sempre i poeti…  famosi e non…
ed è il tema che tratteremo…
 
Iniziamo dunque con una filastrocca sulla Befana del mitico Rodari…
proseguiamo con 2 poesie dedicate ai Re Magi e concludiamo
con quella del Pascoli che è forse la più bella poesia sulla Befana
 
Come sempre mi piacerebbe leggere, sul tema,
poesie vostre o che piacciono a voi… 
 
 
 


  

 

FILASTROCCA DELLA BEFANA
Gianni Rodari


Viene viene la Befana
da una terra assai lontana,
così lontana che non c’è…
la Befana, sai chi è?

La Befana viene viene,
se stai zitto la senti bene:
se stai zitto ti addormenti,
la Befana più non senti.

La Befana, poveretta,
si confonde per la fretta:
invece del treno che avevo ordinato
un po’ di carbone mi ha lasciato.

 

 

 


I MAGI
Angiolo Silvio Novaro

La carovana
non è lontana
dei Magi d'Oriente.
Scalpitìo di cavalli si sente,
suoni di pifferi, confuse
aria di cornamuse.
I re portano tesori
su cavalli bardati d'argento,
e i pastori a passo lento
ingenui cuori

 

 

LA STELLA
Edmond Rostand


Persero un giorno la stella.
Com'è possibile perdere la stella?
Per averla fissata troppo a lungo…
I due re bianchi,
ch’erano due sapienti di Caldea,
col bastone tracciarono sul suolo grandi cerchi.

Si misero a far calcoli, si grattarono il mento…
Ma la stella era scomparsa
come sscompare un’idea,
e quegli uomini, l'anima dei quali
aveva sete di essere guidata,
piansero drizzando le tende di cotone.

Ma il povero re nero, disprezzato dagli altri,
disse a se stesso: “Pensiamo alla sete
che non è la nostra.
Occorre dar da bere, lo stesso, agli animali”.

E mentre reggeva il suo secchio,
nello spicchio di cielo
in cui si abbeveravano i cammelli
egli scorse la stella d’oro che danzava silente.

 


  

LA BEFANA
Guido Gozzano

Discesi dal lettino
son là presso il camino,
grandi occhi estasiati,
i bimbi affaccendati

a metter la scarpetta
che invita la Vecchietta
a portar chicche e doni
per tutti i bimbi buoni.

Ognun, chiudendo gli occhi,
sogna dolci e balocchi;
e Dori, il più piccino,
accosta il suo visino

alla grande vetrata,
per veder la sfilata
dei Magi, su nel cielo,
nella notte di gelo.

Quelli passano intanto
nel lor gemmato manto,
e li guida una stella
nel cielo, la più bella.

Che visione incantata
nella notte stellata!
E la vedono i bimbi,
come vedono i nimbi

degli angeli festanti
ne' lor candidi ammanti.
Bambini! Gioia e vita
son la vision sentita

nel loro piccolo cuore
ignaro del dolore.

 


 LA BEFANA
Giovanni Pascoli
 
Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda…tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda…ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda… tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti…
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila…
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sul bianco monte.

 

da Orso Tony

 



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Respuesta  Mensaje 2 de 3 en el tema 
De: primula46 Enviado: 06/01/2012 11:22





L’Epifania, tutte le feste porta via (finalmente, direbbe qualcuno).
Quest’anno il proverbio è un po’ meno vero per via del fatto che all’Epifania
segue il week end e quindi altri due giorni di riposo, bene o male.
Come per le altre festività, vi auguro buona Epifania.
e buone fine delle feste, se volete




La Befana
Gianni Rodari

Viene viene la Befana
Da una terra assai lontana,
così lontana che non c’è…
la Befana, sai chi è?
La Befana viene viene,
se stai zitto la senti bene:
se stai zitto ti addormenti,
la Befana più non senti.
La Befana, poveretta,
si confonde per la fretta:
invece del treno che avevo ordinato
un po’ di carbone mi ha lasciato.






La Befana

Guido Gozzano

Discesi dal lettino
son là presso il camino,
grandi occhi estasiati,
i bimbi affaccendati

a metter la scarpetta
che invita la Vecchietta
a portar chicche e doni
per tutti i bimbi buoni.

Ognun, chiudendo gli occhi,
sogna dolci e balocchi;
e Dori, il più piccino,
accosta il suo visino

alla grande vetrata,
per veder la sfilata
dei Magi, su nel cielo,
nella notte di gelo.

Quelli passano intanto
nel lor gemmato manto,
e li guida una stella
nel cielo, la più bella.

Che visione incantata
nella notte stellata!
E la vedono i bimbi,
come vedono i nimbi

degli angeli festanti
ne' lor candidi ammanti.
Bambini! Gioia e vita
son la vision sentita

nel loro piccolo cuore
ignaro del dolore.
 






I RE MAGI

Si credeva, in Oriente, che un nuovo astro apparisse in cielo ogni volta che nasceva un grande Rè.
A confermare e legittimare la sua sovranità erano i Magi, grandi saggi
e alti sacerdoti che, per la loro sapienza e la capacità di trarre auspici
e interpretare gli eventi, godevano di grande influenza politica e religiosa. La luce di una cometa, mai vista prima, guidò i Magi dal Bambino ed essi lo adorarono e lo riconobbero come Uomo, Rè e Dio.
A lui offrirono tré doni: oro (simbolo regale), incenso (che si offre alla divinità) e mirra (usata per l'imbalsamazione perché preserva il corpo umano dalla corruzione). Cosi fu manifestata la triplice natura del Messia e tutto il mondo conobbe il prodigio di quella nascita. Attesi come portatori di doni, venerati, amatissimi, i Magi diedero origine a scritti apocrifi e leggende che un carmelitano, Giovanni da Hildesheim, intorno al 1360 raccolse e ordinò nello scritto Storia dei tré rè. Infiniti i racconti che li riguardano, dotte le dissertazioni. Chi erano, quanti, da dove deriva il loro nome, qual'è la loro simbologia... In realtà l'unico testo canonico che abbiamo su di loro è il secondo capitolo del Vangelo di Matteo. Altro, di certo, non sappiamo. Ma tanto ci basta per disporre intorno alla greppia, ogni sei gennaio, tré esotiche statuine di terracotta o cartapesta, riccamente vestite e accompagnate da cammelli. Vi resteranno solamente poche ore... tutto sta per concludersi... e tuttavia solo cosi si completa la festa. Infine arriva l'Epifania, una delle principali feste cristiane la cui celebrazione cade il 6 gennaio. Nata in Oriente per commemorare il battesimo di Gesù, l'Epifania fu successivamente introdotta in occidente dove assunse contenuti religiosi in parte diversi, come la celebrazione delle nozze di Cana e il ricordo dell'offerta dei doni dei magi nella grotta di Betlemme; quest'ultimo aspetto ha poi finito per prevalere, sovrapponendosi a precedenti tradizioni folcloristiche. I magi erano un gruppo di personaggi che, guidati da una stella, arrivano dall'oriente per rendere omaggio a Gesù appena nato a Betlemme, donandogli oro, incenso e mirra. Successivamente vennero indicati come "re" e il loro numero venne fissato a tre, con i nomi di Melchiorre, Gaspare e Baldassarre. Questa festa ha determinato il nascere della figura della befana distributrice di doni che da un supplemento di regali ai bambini, e fa terminare questo ciclo di festeggiamenti: il giorno dopo si iniziano a spegnere le luci, a disfare gli addobbi, e ci si prepara ad affrontare il Carnevale e San Valentino.





La stella di Natale
Boris Pasternak


Era pieno inverno.
Soffiava il vento della steppa.
E aveva freddo il neonato nella grotta
Sul pendio della collina.

L’alito del bue lo riscaldava.
Animali domestici
stavano nella grotta,
sulla culla vagava un tiepido vapore.

Scossi dalle pelli le paglie del giaciglio
e i grani di miglio,
dalle rupi guardavano
assonnati i pastori gli spazi della mezzanotte.

Lontano, la pianura sotto la neve, e il cimitero
e recinti e pietre tombali
e stanghe di carri confitte nella neve,
e sul cimitero il cielo tutto stellato.

E lì accanto, mai vista sino allora,
più modesta d’un lucignolo
alla finestrella d’un capanno,
traluceva una stella sulla strada di Betlemme.

Per quella stessa via, per le stesse contrade
degli angeli andavano, mescolati alla folla.
L’incorporeità li rendeva invisibili,
ma a ogni passo lasciavano l’impronta d’un piede.

Una folla di popolo si accalcava presso la rupe.
Albeggiava. Apparivano i tronchi dei cedri.
E a loro: “Chi siete? ” domandò Maria.
“Noi, stirpe di pastori e inviati del cielo,
siamo venuti a cantare lodi a voi due”.
“Non si può, tutti insieme. Aspettate alla soglia”.

Nella foschia di cenere, che precede il mattino,
battevano i piedi mulattieri e allevatori.
Gli appiedati imprecavano contro quelli a cavallo;
e accanto al tronco cavo dell’abbeverata
mugliavano i cammelli, scalciavano gli asini.

Albeggiava. Dalla volta celeste l’alba spazzava,
come granelli di cenere, le ultime stelle.
E della innumerevole folla solo i Magi
Maria lasciò entrare nell’apertura rocciosa.

Lui dormiva, splendente, in una mangiatoia di quercia,
come un raggio di luna dentro un albero cavo.
Invece di calde pelli di pecora,
le labbra d’un asino e le nari d’un bue.

I Magi, nell’ombra, in quel buio di stalla
Sussurravano, trovando a stento le parole.
A un tratto qualcuno, nell’oscurità,
con una mano scostò un poco a sinistra
dalla mangiatoia uno dei tre Magi;
e quello si voltò: dalla soglia, come in visita,
alla Vergine guardava la stella di Natale.





I tre Santi
Heinrich Heine


I tre santi Re Magi d’Oriente
chiedevano fermandosi in ogni città:
‘O donne, o fanciulle, sapreste dirci
la strada per Betlemme dove va?’
Né giovani né vecchi lo sapevano
e essi riprendevano il tragitto,
ma una cometa dalla chioma d’oro
or li guidava come una lanterna.
La stella sulla capanna di Giuseppe
alfine si fermò e i santi tre re Magi
alla soglia si poterono affacciar;
muggiva il bue, piangeva il bambinello,
e i Re Magi cominciarono a cantar.







Buona giornata
Grazia
 
 
 

Respuesta  Mensaje 3 de 3 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN Enviado: 06/01/2012 19:00

L'epifania e' una festa tutta speciale
fatta di piccoli doni e tanta magia.
Dove i piccini attendono l'arrivo di
quella brutta vecchia che purtroppo
tutte le feste porta via.
A quei bimbi che credono arrivera'
una calza piena di piccole cose.


La Befana si festeggia il giorno dell'Epifania, una festa religiosa che ricorre il 6 Gennaio e ricorda la visita dei Re Magi a Gesù Bambino.
Tre re (i Re Magi), Melchiorre, Baldassarre e Gaspare, partirono da paesi diversi, forse la Nubia, la Godolia e Tharsis, per portare doni a Gesù: oro, incenso e mirra. Attraversarono molti paesi seguendo una stella, e in ogni luogo in cui passavano, gli abitanti accorrevano per conoscerli e unirsi a loro.
Ci fu solamente una vecchietta che in un primo tempo voleva andare, ma all'ultimo minuto cambiò idea, rifiutandosi di seguirli. Il giorno dopo, pentita, cercò di raggiungere i Re Magi, che però erano già troppo lontani.
Per questo motivo la vecchina non vide Gesù Bambino.
Da allora, nella notte fra il cinque e il sei Gennaio, volando su una scopa con un sacco sulle spalle, passa per le case a portare ai bambini buoni i doni che non ha dato a Gesù.

 


Care amiche belle e brutte, sulle scope ci siam tutte! Dolci e doni ai più esigenti nelle calze autoreggenti... mentre invece ai cattivoni solo sacchi di carboni... Lasciate i doni sulla scia... baci,auguri e voliam via!


La befana avanza lesta,
col suo stravagante foulard in testa...
a volte porta un gran cappello
che l'adorna quasi fosse un gioiello.
Il suo viaggio è immaginario
tra fantasia e realtà segna il divario,
è tempo di iniziare a sognare
per ogni bimbo che con la fantasia ami viaggiare...
dolcetti e balocchi nelle sue calze fatate,
nero carbone o caramelle zuccherate...
ogni bimbo addormentarsi dovrà
solo così il suo dono riceverà...
e se qualche piccolo curioso sveglio rimarrà
il segreto di questa buffa vecchietta svelerà...
la vita è fatta anche di favole, sogni e poesie
che a volte è bene svelare senza ipocrisie,
è giusto sognare senza indugio
purché in quel sogno non si cerchi rifugio.
Ogni piccolo sognatore a questa notte magica crederà,
solo fino a quando ne avrà l'età...
ogni bimbo aspetta che questa vecchietta giunga fino
alla sua stanzetta, per lasciare sul suo lettino
un goloso e buffo calzino... e al mattino al suon della sveglia,
si desterà con meraviglia, incuriosito penserà
chissà dove adesso sarà... senza poter immaginare
che la befana non è tra stelle a girovagare ma
a fianco a lui e lo sta ad abbracciare,
con tanto amore e tenerezza da riempir il cuore di dolcezza.
-- Luciana Toscano


Istruzioni di volo per la notte del 6 gennaio:
- Revisionare accuratamente la scopa,
- Coprirsi bene per prevenire i reumatismi dell'età,
- Mettere poco peso nel sacco per facilitare il decollo,
- Tenere sempre la destra per evitare le collisioni,
- Salutare le amiche in volo!


La Befana è una vecchietta,
linda arzilla e piccoletta;
va discinta ha in man la sacca,
porta scarpe alla polacca.
Lo sciallino ha sulla vesta
e la cuffia porta in testa;
ratta va senza che faccia
sulla neve alcuna traccia.

E si cala pei camini
né si sporca i vestitini;
alla sacca dà di piglio
dove stanno in iscompiglio
cavallucci pupazzetti
palle bambole e confetti
e li pone tra gli alari
degli spenti focolari.

I fanciulli sul mattino
tutti corrono al camino
e a quei doni misteriosi
restan timidi e pensosi
esclamando: "Cosa strana!
Chi sarà questa Befana? ".
Anonimo


La Befana,
viene e avanza,
sotto braccio alla speranza,
intonando un solo suono
"Ogni Bimbo al Mondo è Buono".

È nel cuore dei piccini
che più acceso è questo fuoco
ma davvero basta poco,
forse men che una scintilla,
ad accendere nei grandi
quella stessa Meraviglia.

Ecco avanza la Befana
la sua corsa non sia vana,
lascia aperto il cuore al dono
anche tu sei un bimbo buono.
-- Cleonice Parisi

 

BUONA EPIFANIA
Annamaria
 


 
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