Debuttò alla radio nel 1945 nell'orchestra diretta dal maestro Beppe Mojetta, passando poi a quella di Enzo Ceragioli. La vena briosa delle sue canzoni, unita a un fisico inconfondibile (sovrappeso ma portato con grande bonomia), gli procurò rapidamente una discreta popolarità, accresciuta anche dalla partecipazione alle riviste di Garinei e Giovannini Attanasio cavallo vanesio (1952) e Alvaro piuttosto corsaro (1953) accanto a Renato Rascel. Ricordiamo inoltre l'interpretazione di Polifemo nella versione comica dell'"Odissea" del Quartetto Cetra in Biblioteca di Studio Uno. (1964) Negli anni sessanta scrisse diversi motivi di successo (spesso con lo pseudonimo di Camicasca) come I sette zulù, Giuggiola, L'anellino, brano, quest'ultimo, che portò a Sanremo in coppia con Luciano Tajoli nel 1962, e soprattutto la musica di Carina, testo scritto da Alberto Testa, uno dei motivi più noti della musica leggera italiana degli anni '50, che accompagnò l'affermarsi della televisione e il boom del 45 giri.