Mezzanotte
Quando a notte si velano
le pie stelle, e il suono dell'ore
da San Carlo al Corso in dodici
balzi arriva nel mio cuore,
e la luna solitaria
per il ciel chiaro s'effonde,
e gli alati sogni calano
lievi, a frotte vagabonde,
su 'l terrazzo io muovo tacita,
e tra'l fior del parapetto
l'ombra mia s'accampa immobile
sopra il muro dirimpetto.
Ma un'altra ombra a un punto sorgere
ecco dietro: su le chiome
sento un bacio e un respir tiepido
che si esala nel mio nome.
Non mi volgo io, ma con languido
atto il capo indietro piego,
e d'un braccio quel suo pallido
viso al mio stringo e rilego.
Le nostre ombre si confondono
mentre avvinti si rimane:
e d'intorno alto singhiozzano
invisibili fontane.
Volan l'ore...Chi mai numera
i miei baci e i baci suoi?
Par che Dio non lasci vivere
nella notte altri che noi.
Di Sera
Ed eccomi qui sola a udir ancora
il lieve brontolìo de’tizzi ardenti;
eccomi ad aspettarlo: è uscito or ora
canticchiando, col sigaro tra i denti.
Gravi faccende lo chiaman fuora;
gli amici a ‘l giuoco de le carte intenti,
od un soprano che di vezzi infiora
d’una storpiata melodìa gli accenti.
E per questo riman da me diviso
fin che la mezzanotte o il tocco suona
a l’orologio d’una chiesa accanto.
Poi torna allegro, m’accarezza il viso,
e mi domanda se son stata buona,
senza nemmeno sospettar che ho pianto.
Contessa Lara
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Eroina romantica di fine Ottocento tra poesia, salotti e scandali. Bellissima, con occhi azzurri
sognanti, dotata di grande charme, la Contessa Lara (Evelina Cattermole), poetessa molto nota e
femme fatale dalla vita piena di avventure, è stata uno dei personaggi più chiacchierati della sua
epoca, per anni al centro delle cronache. E non solo quelle rosa.
Un divorzio, un duello fatale, una serie di amanti spregiudicati e un periodo di difficoltà economiche
caratterizzarono la sua vita di donna comunque emancipata.
Morì assassinata da un pittore fallito, suo convivente, di 20 anni più giovane di lei.
Questo straordinario omicidio, unito ad una vita pubblica costellata di scandali,
conferirono a questa scrittrice un'aura "bizantina", che ben si adattava alla voga del tempo.
I funerali ebbero un gran concorso di folla, e furono molte le manifestazioni di affetto.
In seguito, però, si verificò un ennesimo scandalo: il suo denaro e i fondi che erano stati raccolti
per la sepoltura svanirono nel nulla e i resti della scrittrice vennero deposti nella fossa comune.