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Respuesta  Mensaje 1 de 1110 en el tema 
De: Enzo Claudio  (Mensaje original) Enviado: 30/11/2009 17:03

Un brano di Raoul Follereau definito l'Apostolo dei lebbrosi:

Che strano traffico con il buon Dio! Signore, dammi questo! Signore, concedimi questo! Signore, guariscimi!

Come se Dio non conoscesse, molto più di noi, quello che ci abbisogna.

Un piccino suggerisce forse alla mamma: "Preparami quella pappa" ?

Un malato al suo dottore: "Mi prescriva quella medicina" ?

Chi può assicurarci se quel che ci manca non sia peggiore di quel che abbiamo ?

Allora, tentiamo soltanto questa preghiera:

"Signore, non cessare di amarci, mai"



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Respuesta  Mensaje 181 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 25/05/2010 03:24
Martedì 25 Maggio 2010
 
Martedì dell'VIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 10,28-31
Meditazione del giorno
Cardinal John Henry Newman (1801-1890), sacerdote, fondatore di una comunità religiosa, teologo
PPS, vol. 8, n° 2 « Divine Calls »

« Noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito »

        Non veniamo chiamati una sola volta, ma tante volte ; per tutta la nostra vita, Cristo ci chiama. Ci ha chiamati dapprima nel battesimo, ma anche dopo ; sia che ubbidiamo alla sua voce oppure no, ci chiama ancora nella sua misericordia. Se veniamo meno alle promesse battesimali, ci chiama al pentimento. Se ci sforziamo di rispondere alla nostra vocazione, ci chiama sempre più avanti, di grazia in grazia, di santità in santità finché ci sarà lasciata la vita per questo.

        Abramo è stato chiamato a lasciare la sua casa e il suo paese (Gen 12,1), Pietro le sue reti (Mt 4,18), Matteo il suo lavoro (Mt 9,9), Eliseo la sua fattoria (1 Re 19,19), Natanaèle il suo luogo in disparte (Gv 1,47). Senza sosta tutti siamo chiamati, da una cosa ad un'alta, sempre più avanti, senza avere nessun luogo per riposarci, ma salendo verso il nostro riposo eterno, e ubbidendo ad una chiamata interiore nell'unico scopo di essere pronti a sentirne un'altra.

        Cristo ci chiama senza sosta, per giustificarci senza sosta ; senza sosta e sempre di più, egli vuole santificarci e glorificarci. Occorre che lo capiamo, ma siamo lenti ad accorgerci di questa grande verità, che cioè Cristo cammina, in un certo senso, in mezzo a noi, e con la mano, gli occhi, la voce, ci fa cenno di seguirlo. Non comprendiamo che la sua chiamata ha luogo proprio in questo momento. Pensiamo che ha avuto luogo al tempo degli apostoli ; ma non ci crediamo, non l'aspettiamo veramente per noi stessi.




Respuesta  Mensaje 182 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 26/05/2010 03:17
Mercoledì 26 Maggio 2010
 
Mercoledì dell'VIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 10,32-45
Meditazione del giorno
Sant Alfonso-Maria de Liguori (1696-1787), vescovo e dottore della Chiesa
Opere, t.14

« Dare la propria vita in riscatto per molti »

        Un Dio che serve, che spazza la casa, che si dedica a lavori penosi – quanto uno solo di questi pensieri dovrebbe colmarci di amore! Quando il Salvatore ha cominciato a predicare il suo Vangelo, si è fatto «il servo di tutti», dichiarando lui stesso che «non era venuto per essere servito, ma per servire». è come se avesse detto che voleva essere il servitore di tutti gli uomini. E, al termine della sua vita, non si è contentato, dice san Bernardo, «di aver preso la condizione di servo per mettersi al servizio degli uomini; ha voluto prendere la forma del servo indegno, per lasciarsi colpire, e subire la pena che era dovuta a noi, a causa dei nostri peccati».

        Ecco che il Signore, obbediente servo di tutti, si sottomette alla sentenza di Pilato, per quanto ingiusta sia, e si consegna ai suoi carnefici... Così, Dio ci ha tanto amato, da voler obbedire come schiavo, per amore nostro, fino a morire e a morire di una morte dolorosa e infame, il supplizio della croce (Fil 2,8).

        Ora, in tutto questo, obbediva non in quanto Dio, ma in quanto uomo, che aveva assunto la condizione di schiavo. Un certo santo si è consegnato come schiavo per riscattare un povero, e si è attirato l'ammirazione del mondo per questo atto eroico di carità. Ma cos'è questa carità in confronto a quella del Redentore? Essendo Dio e volendo riscattarci dalla schiavitù del diavolo e della morte che avevamo meritata, si fa lui stesso schiavo, si lascia legare e inchiodare sulla croce. «Perché il servo diventasse maestro, dice san Agostino, Dio ha voluto farsi servo».




Respuesta  Mensaje 183 de 1110 en el tema 
De: primaveraestate Enviado: 26/05/2010 19:04
Prendi i tuoi sogni e raccontali a chi sa capire,apri la tua anima a chi non ti farà mai del male.
Prendi la tua voce e parla serena delle tue paure,porgi il tuo ascolto a chi sa dirti solo la verità.
Prendi il tuo cuore e sappi sempre perchè batte,offri il tuo "eccomi!" a chi saprà che cosa farsene.
...Prendi il tuo sorriso e regalalo a chi lo desidera,dona il tuo sguardo a chi ti cerca con il suo.
Prendi i tuoi giorni e fa di loro un radioso disegno,distendi le tue ali e impara a volare più in alto.
Prendi quel che sei e adoperalo con saggezza,sii sempre pronta a comprender ciò che non sai per non far della tua vita solo un inutile eterno rimpianto

Respuesta  Mensaje 184 de 1110 en el tema 
De: Butterfy Enviado: 26/05/2010 19:51

Respuesta  Mensaje 185 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 27/05/2010 03:58
Giovedì 27 Maggio 2010
 
Giovedì dell'VIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 10,46-52
Meditazione del giorno
Guglielmo di Saint-Thierry (circa 1085-1148), monaco benedettino poi cistercense
La Contemplazione di Dio, 1-2 ; SC 61

« Che vuoi che io ti faccia ? »

        «Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe perché ci indichi le sue vie» (Is 2,3). Voi tutti, intenzioni, desideri intensi, volontà e pensieri, affetti e tutte le energie del cuore, venite, saliamo sul monte, giungiamo al luogo dove il Signore vede e si fa vedere. Ma voi, preoccupazioni, sollecitudini e inquietudini, fatiche e schiavitù, aspettateci qui... finché, andati fin lassù, ritorniamo poi da voi, dopo aver adorato (cfr Gen 22,5). Dovremo infatti tornare, e ahimé, troppo presto.

        Signore, Dio della mia forza, rivolgici a te: «Rialzaci, fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi» (Sal 79,20). Ma Signore, quanto è inopportuno, temerario, presuntuoso, contrario alla regola portata dalla parola della tua verità e della tua sapienza, pretendere di vedere Dio con un cuore impuro! O sovrana bontà, bene supremo, vita dei cuori, luce dei nostri occhi interiori, a motivo della tua bontà, Signore, abbi pietà.

        Eccola la mia purificazione, la mia fiducia e la mia giustizia: la contemplazione della tua bontà, Signore buono! Tu, mio Dio, hai detto alla mia anima, come sai fare: «La tua salvezza, sono io» (Sal 34,3). Rabbunì, sovrano Maestro e insegnante, tu l'unico medico capace di farmi vedere ciò che desidero vedere, di' al tuo mendicante cieco: «Che vuoi che io ti faccia?» E sai bene, tu che mi dai questa grazia..., con quale forza il mio cuore ti grida: «Ho cercato il tuo volto; il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto» (Sal 26,8).



Respuesta  Mensaje 186 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 28/05/2010 03:39
Venerdì 28 Maggio 2010
Venerdì della VIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 11,11-26
Meditazione del giorno
Giovanni Taulero (circa 1300-1361), domenicano a Strasburgo
Discorsi, 46

 

« Sta scritto : 'La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti'. Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladri »

        Il nostro Signore entrò nel Tempio e, con l'aiuto di una sferza, scacciò fuori dal Tempio tutti coloro che compravano e vendevano e disse : « La mia casa sarà chiamata casa di preghiera. Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladri ». Quale tempio è questo, divenuto una spelonca di ladri ? È l'anima e il corpo dell'uomo, i quali sono ben più realmente il tempio di Dio, di tutti i templi mai edificati (1 Cor 3,17 ; 6,19).

        Quando il Nostro Signore vuole entrare in questo tempio, lo trova mutato in una spelonca di ladri e in un luogo di mercato. Chi sono questi mercanti ? Sono coloro che danno quello che hanno – il libero arbitrio – per ciò che non hanno – le cose di questo mondo. Quanto il mondo intero è pieno di tali mercanti ! Ce ne sono fra i sacerdoti e i laici, fra i religiosi, i monaci e le monache. Che vasto argomento di ricerca per chi volesse studiare come tanta gente sia così piena della propria volontà !... Dappertutto non vi si trova altro se non natura e volontà propria ; tanti sono coloro che cercano in ogni cosa il proprio interesse. Se volessero, invece, concludere con Dio un contratto, donandogli la loro volontà, che felice affare farebbero !

        Occorre che l'uomo voglia, segua, cerchi Dio in tutto quello che fa ; e quando avrà fatto tutto questo – bere, dormire, mangiare, parlare, ascoltare – lasci allora interamente le immagini delle cose, cosìcché il suo tempio rimanga vuoto. Una volta che il tempio sarà vuotato, una volta che ne avrai scacciato questa frotta di ladri, cioè le immagini che lo imgombrano, potrai essere una casa di Dio (Ef 2,19), ma non prima, qualunque altra cosa tu faccia. Avrai allora la pace e la gioia del cuore, e nulla potrà più turbarti, nulla di ciò che ora ti preoccupa senza sosta, ti deprime e ti fa soffrire.




Respuesta  Mensaje 187 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 29/05/2010 03:21
Sabato 29 Maggio 2010
Sabato della VIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 11,27-33
Meditazione del giorno
Sant'Ilario di Poitiers (circa 315-367), vescovo, dottore della Chiesa
De Trinitate, VII, 26-27

 

« Con quale autorità fai queste cose ? »

        Dipende dal Padre, il fatto che il Figlio gli assomogli. Viene da lui, quel Figlio che gli si può paragonare, perché è simile a lui. È pari a lui, il Figlio che compie le stesse opere di lui (Gv 5,36)... Sì, il Figlio compie le opere del Padre ; perciò ci chiede di credere che egli è il Figlio di Dio. Non si arroga in questo un titolo che non gli sarebbe dovuto ; non fonda la sua rivendicazione sulle sue opere. No, rende testimonianza che queste non sono le sue opere, bensì quelle del Padre suo. E attesta così che lo splendore delle sue azioni è dovuto alla sua divina nascita. Ma come gli uomini avrebbero potuto riconoscere in lui il Figlio di Dio, nel mistero di questo corpo che aveva assunto, in questo uomo nato da Maria ? Il Signore compieva dunque tutte queste opere allo scopo di fare penetrare nel loro cuore la fede in lui : « Se compio le opere del Padre mio, anche se non volete credere in me, credete almeno alle opere ! » (Gv 10,38).

        Se l'umile condizione del suo sorpo sembra costituire un ostacolo per credere alla sua parola, ci chiede di credere almeno alle sue opere. Perché, infatti, il mistero della sua nascita umana ci impedirebbe di percepire la sua nascita divina ? ... « Se non volete credere a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre »...

        Tale è la natura che egli possiede fin dalla sua nascita ; tale è il mistero di una fede che ci garantirà la salvezza : occorre non dividere coloro che sono una cosa sola, non privare il Figlio dalla sua natura e proclamare la verità del Dio Vivo nato dal Dio Vivo... « Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me, così io vivo per il Padre » (Gv 6,57). « Come il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso » (Gv 5,26).


Respuesta  Mensaje 188 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 30/05/2010 03:44
Domenica 30 Maggio 2010
Santissima Trinità, solennità : Jn 16,12-15
Meditazione del giorno
San Giovanni della Croce (1542-1591), carmelitano, dottore della Chiesa
Poema « La fonte io so »

 

« Un unico Dio, un unico Signore, nella trinità delle persone e l'unità della natura  »

La fonte io so che scaturisce e scorre :
eppure è ancora notte.

Quella eterna sorgente si nasconde,
ma bene io so dove conduce l'onde :
eppure è ancora notte.

L'origine non so, non ve n'è alcuna,
so che tutte le origini in sé aduna :
eppure è ancora notte.

Non esiste altra cosa tanto lieta,
so che il creato limpida disseta :
eppure è ancora notte.

E so che non c'è fondo a intorbidarla
e che nessuno mai potrà guardarla :
eppure è ancora notte.

La trasparenza mai viene offuscata,
so che di qui ogni luce è originata :
eppure è ancora notte.

E so tanto copiose le correnti
che inferno e cielo rigano e le genti :
eppure è ancora notte.

Fiume perenne vien dalla sorgente
so che altrettanto è ricco e onnipotente :
eppure è ancora notte.

Terza corrente dalle due procede,
so che né l'una né l'altra la precede :
eppure è ancora notte.

A darci vita questa eterna fonte
in questo pane vivo si nasconde :
perché ora è notte.

Qui se ne sta chiamando ogni creatura
e tutto si disseta pur nella zona oscura
perché ora è notte.

La fonte viva ch'io continuo a desiderare
in questo pane vivo m'è già dato di contemplare :
benché sia notte.




Respuesta  Mensaje 189 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 31/05/2010 03:35
Lunedì 31 Maggio 2010
Visitazione della beata Vergine Maria, festa : Lc 1,39-56
Meditazione del giorno
Beata Teresa di Calcutta (1910-1997), fondatrice delle Suore Missionarie della Carità
No Greater Love

 

« Maria si mise in viaggio »

        Appena Maria fu visitata dall'Angelo, raggiunse in fretta la casa di una sua parente Elisabetta, anche lei in attesa di un figlio. E il bambino che doveva nascere, Giovanni Battista, esultò di gioia nel grembo di Elisabetta. Che meraviglia ! Dio onnipotente sceglie un bambino non ancora nato per annunciare la venuta di suo Figlio !

        Maria, nel mistero dell'Annunciazione e della Visitazione rappresenta proprio il modello della vita che dovremmo condurre. Prima, ha accolto Gesù nella sua esistenza ; poi, ha condiviso ciò che aveva ricevuto. Ogni volta che riceviamo la Santissima Comunione, Gesù il Verbo si fa carne nella nostra vita – dono di Dio allo stesso tempo bellissimo, grazioso e singolare. Tale è stata la prima Eucaristia : l'offerta, da Maria, di suo Figlio, nel grembo di lei, dove egli aveva stabilito il suo primo altare. Maria, l'unica che poteva affermare con una fiducia assoluta : « Questo è il mio corpo », ha offerto a partire da questo momento il suo corpo, la sua forza, tutto il suo essere per lo sviluppo del Corpo di Cristo.

        La Chiesa, nostra madre, ha innalzato le donne ad un grande onore davanti a Dio, proclamando Maria Madre della Chiesa.


Respuesta  Mensaje 190 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 01/06/2010 03:32
Martedì 1° Giugno 2010
 
Martedì della IX settimana delle ferie delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 12,13-17
Meditazione del giorno
Santa Teresa d'Avila (1515-1582), carmelitana, dottore della Chiesa
Poesie, n° 8 « Alma, buscarte has en mí »

 

« Di chi è questa immagine ? »

Anima, cercati in me,
E, cercami in te.

L’amore è arrivato a tanto,
a riprodurti in me, o Anima
Che nemmeno il più grande pittore
potrebbe, con tanto talento,
disegnare una tale immagine.

Per amore fosti creata,
Bella, bellissima, e per questo
Dipinta nelle mie viscere,
Se ti perdessi, amata mia,
Dovresti cercarti in me.

So che troverai
Nel fondo del mio cuore il tuo ritratto,
dipinto in modo tanto rassomigliante
che, vedendoti, ti rallegrerai
Di vederti, così splendidamente dipinta.

Se per caso, non sapessi
In quale luogo trovarmi,
Non andare di qua e di là,
Ma, se vuoi trovarmi,
cercami in te.

Poiché sei il mio focolare,
Sei la mia casa, la mia dimora,
Chiamo, in ogni momento,
Se trovo chiusa
La porta del tuo pensiero.

Fuori di te, non cercarmi
Poiché per trovarmi,
Basta che tu mi chiami;
E a te andrò senz’indugio,
cercami in te.


Respuesta  Mensaje 191 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 02/06/2010 03:45
Mercoledì 2 Giugno 2010
 
Mercoledì della IX settimana delle ferie delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 12,18-27
Meditazione del giorno
San Giustino (circa 100 -160), filosofo, martire
Trattato sulla risurrezione, 2.4.7-9

 

« Credo la risurrezione della carne » (Credo)

        Coloro che sono in errore dicono che non c'è risurrezione della carne, che è impossibile che essa, dopo esser stata distrutta e ridotta in polvere, ritrovi la sua integrità. Ancora, secondo loro, la salvezza della carne sarebbe non soltanto impossibile, ma pure nociva; biasimano la carne, denunciando i suoi difetti, la rendono responsabile dei peccati; dicono quindi che se questa carne dovesse risuscitare, anche i suoi difetti risusciterebbero... Inoltre, il Salvatore ha detto: «Quando risusciteranno dai morti, non prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli.» Ora, dicono, gli angeli non hanno carne, né mangiano né si uniscono. Dunque, dicono, non ci sarà risurrezione della carne...

        Quanto sono ciechi gli occhi del solo intelletto! Non hanno visto infatti sulla terra «i ciechi ricuperare la vista, gli storpi camminare» (Mt 11,5) grazie alla parola del Salvatore..., allo scopo di farci credere che, alla risurrezione, l'intera carne risusciterà. Se sulla terra, egli ha guarito le infermità della carne e ha reso al corpo la sua integrità, quanto più lo farà al momento della risurrezione, affinché la carne risusciti senza difetto, integralmente... Questa gente mi sembra ignorare l'operare divino nel suo insieme, all'origine della creazione, quando l'uomo è stato plasmato; ignorano il motivo per il quale le cose terrene sono state fatte.

        Il Verbo ha detto: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza (Gen 1,26)... È ovvio che l'uomo, pur plasmato a immagine di Dio, era di carne. Quanto è assurdo allora considerare disprezzabile e senza alcun merito, la carne plasmata da Dio secondo la sua immagine! Che la carne sia preziosa agli occhi di Dio, questo è evidente, poiché essa è opera sua. E poiché proprio in questo si trova il principio del suo progetto per il resto della creazione, essa è ciò che c'è di più prezioso agli occhi del creatore.


Respuesta  Mensaje 192 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 03/06/2010 04:06
Giovedì 3 Giugno 2010
 
Giovedì della IX settimana delle ferie delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 12,28-34
Meditazione del giorno
Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa
De Trinitate, VIII, 12 ; PL 42, 958B-959A

 

« Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo » (Mt 22,38-39)

        « Carissimi, amiamoci vicendevolmente perché l'amore viene da Dio; colui che ama è nato da Dio, e conosce Dio. Chi non ama, non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore » (1 Gv 4,7-8). Questo contesto mostra in maniera sufficiente e chiara che questo amore fraterno - infatti l'amore fraterno è quello che ci fa amare vicendevolmente - non solo viene da Dio, ma che, secondo una così grande autorità, è Dio stesso.

        Di conseguenza, amando secondo l'amore il fratello, lo amiamo secondo Dio. Né può accadere che non amiamo principalmente questo amore, con cui amiamo il fratello. Da ciò si conclude che quei due precetti non possono esistere l'uno senza l'altro. Poiché in verità « Dio è amore », ama certamente Dio, colui che ama l'amore ed è necessario che ami l'amore colui che ama il fratello. Perciò poco più innanzi l'apostolo Giovanni afferma: « Non può amare Dio, che non vede, colui che non ama il prossimo che vede » (1 Gv 4,20), perché la ragione per cui non vede Dio è che non ama il fratello. Infatti chi non ama il fratello, non è nell'amore e chi non è nell'amore non è in Dio, perché « Dio è amore ».


Respuesta  Mensaje 193 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 04/06/2010 03:20
Venerdì 4 Giugno 2010
 
Venerdì della IX settimana delle ferie delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 12,35-37
Meditazione del giorno
San Cirillo di Gerusalemme (313-350), vescovo di Gerusalemme, dottore della Chiesa
Catechesi battesimale 10, 2,4,5 : PG 33, 662.663-667

 

« Il suo nome è Re dei re e Signore dei signori » (Ap 19,16)

        Chi vuole onorare Dio, si prosterni davanti a suo Figlio. Altrimenti, il Padre non accetta di essere adorato. Dall'alto del cielo, il Padre ha fatto udire queste parole : « Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto » (Mt 3, 17). Il Padre si è compiaciuto nel Figlio, ...chiamato « Signore » (Lc 2, 11) non impropriamente come lo sono i signori umani, bensì perché la signoria appartiene a lui per natura, da sempre...

        Pur rimanendo se stesso e conservando veramente la gloria immutabile del suo essere Figlio, si aggiusta alle nostre debolezze, come un medico abilissimo e un maestro compassionevole. E tutto ciò, l'ha fatto mentre era realmente Signore, senza dover a nessun avanzamento il suo potere ; infatti la gloria della signoria era sua per natura. Non era Signore alla maniera dei signori umani ; era Signore in tutta verità, esercitando la signoria sulle proprie creature con il consenso del Padre. Noi, infatti, possiamo esercitare un dominio su uomini che sono i nostri pari, sia in dignità che nelle sofferenze, anzi sovente che ci sono superiori.  Invece, la signoria di Nostro Signore non è di questa natura : egli è innanzi tutto Creatore, e in secondo luogo Signore. Ha creato tutto secondo la volontà del Padre, ora esercita la signoria su quanto esiste solo per mezzo di lui.


Respuesta  Mensaje 194 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 05/06/2010 03:43
Sabato 5 Giugno 2010
 
Sabato della IX settimana delle ferie delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 12,38-44
Meditazione del giorno
Beata Teresa di Calcutta (1910-1997), fondatrice delle Suore Missionarie della Carità
A Simple Path

 

« Tutti hanno dato dal loro superfluo, lei invece, dalla sua povertà »

        Occorre dare ciò che vi costa qualcosa. Non basta dare soltanto ciò di cui potete fare a meno, ma anche ciò di cui non potete né volete fare a meno, le cose alle quali siete attaccati. Allora il vostro dono diviene un sacrificio che ha prezzo agli occhi di Dio... È quello che chiamiamo l'amore in atto. Ogni giorno vedo crescere questo amore in bambini, uomini e donne.

        Una volta camminavo per la strada ; un mendicante mi venne incontro e mi disse : « Madre Teresa, tutti ti fanno dei regali, anch'io voglio darti qualcosa. Oggi ho ricevuto soltanto ventinove centesimi per tutta la giornata, e voglio darteli ». Riflettei un attimo. « Se prendo questi ventinove centesimi (che valgono quasi niente), lui rischia di non avere niente da mangiare questa sera ; e se non li prendo, gli causerò un dispiacere ». Allora ho steso le mani e ho preso il denaro. Mai, su nessun viso, ho visto tanta gioia, quanto ne ho visto su quello di quest'uomo, tanto felice di aver potuto fare un regalo a Madre Teresa ! Per lui, che aveva mendicato tutta la giornata al sole questa somma irrisoria, con la quale non si poteva fare nulla, era un sacrificio enorme. Ma era anche meraviglioso, perché questi spiccioli ai quali lui rinunciava, dati con tanto amore, diventavano una fortuna.


Respuesta  Mensaje 195 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 06/06/2010 02:55
Domenica 6 Giugno 2010
 
Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, solennità : Lc 9,11-17
Meditazione del giorno
San Tommaso d'Aquino (1225-1274), teologo domenicano, dottore della Chiesa
Preghiere

 

« Ecco il pane degli angeli, pane dei pellegrini, vero pane dei figli» (Sequenza della festa)

        Dio onnipotente ed eterno, ecco che mi avvicino al sacramento del tuo Figlio unigenito, il nostro Signore Gesù Cristo. Malato, vengo dal medico dal quale dipende la mia vita; macchiato, alla sorgente della misericordia; cieco, al focolare della luce eterna; povero e privo di tutto, dal maestro del cielo e della terra.

        Imploro dunque la tua immensa, la tua inesauribile generosità, affinché ti degni di guarire le mie infermità, di lavare le mie macchie, di illuminare la mia cecità, di colmare la mia indigenza, di coprire la mia nudità; e così, io possa ricevere il pane degli angeli (Sal 77,25), il Re dei re, il Signore dei signori (1 Tm 6,15), con tutta la riverenza e l'umiltà, tutta la contrizione e la devozione, tutta la purezza e la fede, tutta la fermezza del proposito e la rettitudine dell'intenzione che la salvezza della mia anima richiede.

        Dammi, ti prego, di non ricevere semplicemente il sacramento del Corpo e del Sangue del Signore, ma proprio tutta la fortezza e l'efficacia del sacramento. Dio pieno di mitezza, dammi di ricevere il Corpo del tuo Figlio unigenito, nostro Signore Gesù Cristo, questo corpo materiale che egli ha ricevuto dalla Vergine Maria, in modo tale da meritare di essere incorporato al suo corpo mistico e di figurare tra le sue membra.

        Padre pieno di amore, concedi a me che sto per ricevere ora il tuo Figlio amatissimo sotto il velo che si addice al mio stato di pellegrino, che io possa un giorno contemplarlo a viso scoperto e per l'eternità, lui che, essendo Dio, vive e regna con te nell'unità dello Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.



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