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De: Serenella (Mensaje original) |
Enviado: 13/03/2013 20:45 |
HABEMUS PAPAM
– Il
cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, che ha scelto il nome di
Francesco I, è il 266esimo Pontefice nella storia della Chiesa,
L“Habemus Papam’ che ha annunciato al mondo il nome del nuovo Pontefice,
è stato pronunciato dal cardinale protodiacono Jean-Louis Tauran, dalla
Loggia centrale della Basilica di San Pietro.
19.57 – Ratzinger vede in tv il suo successore – Benedetto
XVI da Castelgandolfo vedrà in tv il suo successore. Dalla televisione
il Papa emerito sta seguendo momento per momento le fasi che a breve
porteranno il nuovo Papa ad affacciarsi alla loggia del Palazzo
apostolico.
19.52 – Habemus Papam da Santa Sede con emoticon su Twitter – Lo
stesso annuncio ”Habemvus Papam” che accoglie i visitatori del sito web
è apparso su Vatican Comunication, l’indirizzo Twitter della Santa
Sede. Su Twitter l’’Habemvs Papam’ è accompagnato dagli emoticon che
indicano gli applausi.
19.46 – In Piazza San Pietro la folla canta l’inno nazionale italiano - In piazza San Pietro è stato intonato l’Inno d’Italia e tutti cantano. Poi subito l’inno pontificio.
19.43 – Guardie Svizzere schierate in Piazza San Pietro – Le
Guardie svizzere, il corpo scelto del Pontefice, sono gia’ schierate in
piazza San Pietro, con in testa la bandiera dello Stato Citta’ del
Vaticano dai colori giallo e bianco. Il loro ingresso, accolto da boati
di gioia e applausi della folla festante, e’ stato accompagnato dalle
note della banda musicale vaticana. Procede come una macchina ampiamente
collaudata la procedura che segue l’avvenuta elezione di un Papa. E’
quindi entrata la banda musicale dell’Arma dei carabinieri, seguita da
rappresentanze di tutte le forze armate italiane: Marina, Aeronautica,
Esercito, Guardia di Finanza. Presente sul sagrato anche il sindaco di
Roma, Gianni Alemanno, nella veste di primo cittadino della Diocesi del
Papa. Via della Conciliazione e’ letteralmente occupata da decine e
decine di migliaia di persone, forse centomila.
19.31 – Piazza San Pietro e via della Conciliazione stracolme di gente – Sono
passati venti minuti dall’attesa fumata bianca e Piazza San Pietro è
ormai stracolma di fedeli e turisti in attesa dell’annuncio del nome del
nuovo Papa. La piazza è ormai piena e la folla arriva ormai fino a Via
della Conciliazione. Difficile, se non impossibile, per le forze
dell’ordine far passare i controlli ai visitatori e fedeli che a frotte
si stanno riversando in piazza San Pietro dalle strade limitrofe alla
basilica. Molti di fronte all’invito di passare dai varchi dove non ci
sono i metal detector ma solo agenti addetti ai controlli dopo pochi
metri ‘scavalcanò le transenne per arrivare nella piazza che è già quasi
gremita in attesa del nuovo Papa.
19.22 – In Piazza San Pietro è toto-Papa: per la gente è Scola – In
piazza è partito il toto papa, dopo l’entusiasmo per la fumata bianca,
ora il pensiero è quello di sapere chi sarà. Il più “gettonato” nelle
previsioni sembra essere Angelo Scola.
19.22 – Si attende l’annuncio del protodiacono Tauran -
Dopo la fumata bianca, alle 19.06, dal comignolo della Cappella
Sistina, che ha comunicato al mondo l’elezione del 266esimo Pontefice
nella storia della Chiesa, avvenuta al quinto scrutinio, si attende ora
l’annuncio del cardinale protodiacono Jean-Louis Tauran che si affaccerà
alla Loggia centrale della Basilica di San Pietro per l’Habemus Papa:
allora conosceremo il nome del nuovo Pontefice, che poco dopo si
affaccerà a sua volta per il saluto e la benedizione Urbi et Orbi.
19.18 – I parenti di Angelo Scola in attesa – ‘Oddio,
e’ bianca, e’bianca, adesso piango, adesso non riesco a trattenere le
lacrime”. Così ha esclamato Chiara Colombo, cugina dell’arcivescovo di
Milano, Angelo Scola, originario di Malgrate. Grande l’attesa per tutta
la giornata nel paesino alle porte di Lecco, dove vivono ancora molti
della trentina di cugini del cardinale, ritenuto uno dei papabili. Per
tutto il giorno Chiara, che ha 72 anni, ha tenuto aperto il bar
dell’oratorio che gestisce accanto alla chiesa parrocchiale di San
Leonardo. Il sagrato e diventato con il passare delle ore il punto di
ritrovo non solo per giornalisti fotografi e televisioni con le fly per
le dirette. Ma qui si sono ritrovati anche il sindaco Gianni Codega, il
parroco e alla spicciolata molti concittadini.
19.14 – Folla in delirio a Piazza San Pietro - Folla
in delirio in piazza San Pietro dopo la fumata bianca che annuncia
l’elezione del nuovo Papa. Grida di entusiamo, sventolio di bandiere tra
le migliaia di fedeli che sono accorsi nonostante la pioggia. Al suono
delle campane, la gente continua ad accorrere per poter vedere il
Pontefice che tra qualche minuto si affaccera’ al mondo intero
19.10 – Le campane di San Pietro suonano a festa
19.06 – Fumata bianca: eletto il nuovo Papa
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De: Nando1 |
Enviado: 14/03/2013 13:55 |
Papa Francesco prega in Santa Maria Maggiore. Lombardi: "Ha voluto pagare il conto dell'albergo"
Bergoglio si è recato di buon ora in chiesa: "Fatevi guidare dalla misericordia". Ha scelto il suo motto: "Miserando atque Eligendo". Il portavoce vaticano riferisce i dettagli dell'elezione: "Ha detto ai cardinali 'Dio vi perdoni'. Poi non è voluto salire sul trono"
Papa Francesco in preghiera a Santa Maria Maggiore |
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De: Nando1 |
Enviado: 15/03/2013 07:23 |
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De: Nando1 |
Enviado: 15/03/2013 07:24 |
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De: Nando1 |
Enviado: 15/03/2013 07:43 |
Francesco ovvero il papa della semplicità
Papa Francesco ha chiesto ieri mattina, nella sua prima uscita da Papa, di potersi recare in preghiera a Santa Maria Maggiore con un'auto meno lussuosa della Scv 001 messa a disposizione dalla Santa Sede per il successore di Benedetto XVI.
Il rientro in autobus
Ma non è tutto. Quello di stamattina ricorda il rifiuto analogo opposto ieri sera, dopo la sua elezione, quando il Pontefice ha deciso di rientrare alla Domus Santa Marta in autobus, assieme ai cardinali elettori. Papa Francesco ha inoltre preteso di alleggerire la scorta della Polizia di Stato italiana, riducendola a una sola automobile, una Ford.
La croce pettorale non è d'oro
Sempre ieri aveva fatto scalpore il fatto che Bergoglio avesse rifiutato la croce d'oro dell'abito del Papa, notizia confermata solo questa mattina. «Sull'abito del Papa, indossato ieri senza la famosa mozzetta - ha detto il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi - la croce é la stessa che Bergoglio aveva prima anche da vescovo: una croce piuttosto semplice e non d'oro». Sul crocifisso scelto da Papa Francesco è incisa la raffigurazione del buon pastore che porta sulle spalle la pecorella smarrita e, dietro, il suo gregge. In alto, invece, è raffigurata una colomba.
Appena eletto, non sale sul trono
Il primo gesto dirompente Papa Francesco l'ha compiuto appena eletto, ancora all'interno della Cappella Sistina, come ha raccontato Lombardi: «Nella cappella Sistina, l'atto di omaggio da parte dei cardinali Papa Francesco lo ha ricevuto stando in piedi e senza sedersi sul seggio che era stato preparato davanti all'altare».
Paga il conto alla Casa del clero
La ricerca della "normalità" si è manifestata anche nel momento in cui, questa mattina, Papa Francesco ha ritirato i bagagli alla Casa del Clero, in via della Scrofa, dove aveva soggiornato nei giorni che hanno preceduto il conclave. «Il Papa, dopo aver visitato Santa Maria Maggiore é andato alla Casa del clero di via della Scrofa dove abitava nei giorni del pre Conclave e ha pagato il conto per dare il buon esempio», ha riferito il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi.
Le scarpe non erano rosse
In molti hanno notato anche un altro particolare: il Papa non calzava le lussuose scarpe rosse con cui era solito apparire in pubblico il suo predecessore.
Il ricordo dei sacerdoti di Buenos Aires
Papa Bergoglio ha sempre fatto della semplicità il suo stile di vita. Tanto che quando andava a fare visita da cardinale ai suoi confratelli vi si recava in autobus come un normale cittadino. «Chi può dimenticare il cardinale Bergoglio quando arrivava da noi in autobus -racconta Padre Carlos Rubia, uno dei sacerdoti della chiesa argentina di Santa Maria Addolorata in piazza Buenos Aires a Roma -. Scendeva dal bus a piazza Quadrata e veniva ad abbracciare i suoi confratelli».
Nelle periferia, lontani dai centri di potere
Come ha riferito il cardinale Fernando Filoni in un incontro nella Congregazione di Propaganda Fide, fin dalle sue prime affermazioni Papa Francesco ha anche fatto riferimento al senso ultimo dell'evangelizzazione, anche in questo caso marcando le distanze dai luoghi centrali del potere, incluso quello ecclesiastico: «Il Papa ci ha detto che l'evangelizzazione suppone zelo apostolico. E che bisogna uscire, andare verso chi ha bisogno, ad annunciare il Vangelo nelle periferie».
Innovativo anche nel modo di spostarsi
Lo staff del nuovo Papa dovrà anche abituarsi a un nuovo stile negli spostamenti. «Certamente gli spostamenti di ieri sera e questa mattina hanno mostrato un modo di spostarsi diverso dal passato...». Padre Federico Lombardi risponde nel corso di un briefing ad una domanda sui rischi che lo stile di Papa Francesco rappresenti un problema per gli apparati di sicurezza del Vaticano. «La responsabilità della sicurezza - ha precisato Lombardi - sono a servizio del Papa e adottano il loro servizio allo stile pastorale del Papa, che è molto personale. Tutti - ha aggiunto il portavoce - ricordiamo quante volte Giovanni Paolo II rompeva gli schemi per incontrare alcune persone anche in situazione di rischio, e la sicurezza lo assecondava».
«Vengo dalla fine nel mondo»: Francesco cita un gesuita
Intanto gli studiosi si interrogano sulla frase con cui papa Francesco si è presentato ieri ai fedeli in piazza San Pietro, un papa che arriva da un paese alla «fine del mondo». La frase potrebbe essere una citazione del gesuita padre Matteo Ricci, evangelizzatore della Cina. «Io - scriveva il religioso - mi trovo in questa fine del mondo nella quale l'obbedienza mi ha bottato (gettato ndr)». A dirlo è uno dei massimi studiosi di Ricci, il prof. Filippo Mignini, docente di Storia della filosofia all'Università di Macerata
Il nuovo stemma
«Miserando atque eligendo» è il motto adottato da Borgoglio. Il motto, riportato oggi da alcuni media tra cui Avvenire e l'Osservatore romano, è tratto da un versetto del Vangelo secondo Matteo: Gesù vede un pubblicano e lo chiama, guardandolo con amore e scegliendolo perchè lo seguisse. Lo stemma episcopale ha al centro il monogramma di Cristo su campo blu, una stella ed un grappolo d'uva. Adesso Francesco deciderà se mantenere motto e stemma: prima i suoi predecessori recenti hanno tutti mantenuto da papa motto e stemma che avevano adottato da vescovi, in alcuni casi con aggiustamenti grafici.
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Voi sapete che il dovere del conclave
era di dare un vescovo a Roma:
Sembra che i miei fratelli cardinali
sono andati a prenderlo quasi
alla fine del mondo.
PAPA FRANCESCO
– Jorge Mario Bergoglio - |
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De: Ver@ |
Enviado: 19/03/2013 17:31 |
Uno scudo blu sormontato dai simboli della dignità pontificia, uguali a quelli voluti dal predecessore Benedetto XVI (mitra collocata tra chiavi decussate d'oro e d'argento, rilegate da un cordone rosso): è semplice anche lo stemma di papa Francesco che ha deciso di conservare quello scelto al momento della consacrazione episcopale.
All’interno dello scudo sono disposti tre segni-simbolo accomunati dal colore giallo.
In alto, campeggia l'emblema dell'ordine di provenienza del papa, la Compagnia di Gesù: un sole raggiante e fiammeggiante caricato dalle lettere, in rosso, IHS, monogramma di Cristo. La lettera H è sormontata da una croce; in punta, i tre chiodi in nero. E’ il segno distintivo della Compagnia di Gesù, ma, come ha fatto notare il portavoce della Santa Sede padre Federico Lombardi, anch’egli gesuita, “Cristo è di tutti”.
In basso, si trovano, a sinistra, la stella e a destra il fiore di nardo. La stella, nella tradizione araldica, simboleggia la Vergine Maria, madre di Cristo e della Chiesa; mentre il fiore di nardo indica San Giuseppe, patrono della Chiesa universale. Nella tradizione iconografica ispanica, infatti, San Giuseppe è raffigurato con un ramo di nardo in mano.
“Ponendo nel suo scudo tali immagini – afferma la spiegazione fornita dalla Santa Sede -, il papa ha inteso esprimere la propria particolare devozione verso la Vergine Santissima e San Giuseppe”. E’ da sottolineare che papa Francesco inizierà il suo pontificato proprio il 19 marzo, solennità di S. Giuseppe patrono della Chiesa.
Il motto del Santo Padre “miserando atque eligendo” è tratto dalle Omelie di San Beda il Venerabile, sacerdote (Om. 21; CCL 122, 149-151). Egli, commentando l'episodio evangelico della vocazione di San Matteo, scrive: "Vidit ergo lesus publicanum et quia miserando atque eligendo vidit, ait illi Sequere me" che tradotto significa: “Vide Gesù un pubblicano e siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: Seguimi”. Questa omelia è un omaggio alla misericordia divina ed è riprodotta nella Liturgia delle Ore della festa di San Matteo.
Proprio nella festa di S. Matteo di sessant’anni fa, nel 1953, il giovane Jorge Mario Bergoglio sperimentò, all'età di 17 anni, in un modo del tutto particolare, la presenza amorosa di Dio nella sua vita. In seguito ad una confessione, si “sentì toccare il cuore ed avvertì la discesa della misericordia di Dio, che con sguardo di tenero amore, lo chiamava alla vita religiosa”, sull'esempio di Sant'Ignazio di Loyola.
“In quella confessione – racconterà Bergoglio anni dopo - mi accadde qualcosa di raro, non so cosa fu, ma cambiò la mia vita; direi di essere stato sorpreso con la guardia abbassata” e ancora: “Fu la sorpresa, lo stupore di un incontro; mi resi conto del fatto che mi stavano aspettando. L'esperienza religiosa è questo: lo stupore di incontrare qualcuno che ti sta aspettando. Da quel momento per me Dio è colui che ti 'anticipa'. Lo stai cercando, ma Lui ti cerca per primo. Lo vuoi incontrare, ma Lui ci trova per primo”.
In ricordo di tale avvenimento, una volta eletto vescovo, Bergoglio, decise di scegliere, come motto e programma di vita, l'espressione di San Beda miserando atque eligendo, che da oggi campeggerà anche nel suo stemma pontificio. |
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De: Ver@ |
Enviado: 19/03/2013 17:32 |
"Miserando atque eligendo", lo stemma di papa Francesco
Un omaggio alla semplicità e alla misericordia divina |
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Folla in preghiera e folla in festa a San Pietro per la grande Messa d’inaugurazione del Pontificato. Papa Francesco sorridente e, nel momento del rito assorto, ma anche semplice, come quando ha salutato con l’ormai inconfondibile segno di “ok” con il pollice alzato. L’omelia per l’insediamento al Ministero Petrino ha raccolto l’affettuoso e nello stesso tempo enorme applauso dei fedeli.
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De: Nando1 |
Enviado: 20/03/2013 14:03 |
Folla in preghiera e folla in festa a San Pietro per la grande Messa d’inaugurazione del Pontificato. Papa Francesco sorridente e, nel momento del rito assorto, ma anche semplice, come quando ha salutato con l’ormai inconfondibile segno di “ok” con il pollice alzato. L’omelia per l’insediamento al Ministero Petrino ha raccolto l’affettuoso e nello stesso tempo enorme applauso dei fedeli.
La vocazione del custodire non riguarda solamente noi cristiani ed è stato Francesco d’Assisi a insegnare ad avere rispetto per ogni creatura, per l’ambiente.
Non dobbiamo avere paura della bontà, neanche della tenerezza. Il prendersi cura, il custodire chiede bontà, chiede di essere vissuto con tenerezza.
Anche oggi, davanti a tanti tratti di cielo grigio, abbiamo bisogno di vedere la luce della speranza e di dare noi stessi speranza. Custodire tutti, con uno sguardo di tenerezza e di amore, aprire l’orizzonte della speranza, aprire uno squarcio in mezzo a tante nubi, portare il calore della speranza.
Il ministero del vescovo di Roma comporta anche un potere, ma vero potere è il servizio e anche il Papa per esercitare il potere deve guardare al servizio umile di Giuseppe, guardare con affetto e tenerezza la intera umanità, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli.
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De: Nando1 |
Enviado: 20/03/2013 14:05 |
“Miserando atque eligendo”. Questo il motto di Papa Francesco, lo stesso motto episcopale utilizzato a Buenos Aires. Lo stemma pontificio è essenziale e lineare.
Nelle Omelie di San Beda il Venerabile, il monaco, storico e santo anglosassone, commentando l’episodio evangelico della vocazione di San Matteo, scrive: “Vidit ergo lesus publicanum et quia miserando atque eligendo vidit, ait illi Sequere me” (Vide Gesù un pubblicano e siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: Seguimi). E’ un omaggio alla misericordia divina ed è riprodotta nella Liturgia delle Ore della festa di San Matteo.
Nello stemma papale del Pontefice argentino lo scudo blu è sormontato dai simboli della dignità pontificia, uguali a quelli voluti dal predecessore Benedetto XVI. In alto, campeggia l’emblema dell’ordine di provenienza di Bergoglio, la Compagnia di Gesù: un sole raggiante e fiammeggiante caricato dalle lettere, in rosso, IHS, monogramma di Cristo.
La lettera H è sormontata da una croce; in punta, i tre chiodi in nero. In basso, si trovano la stella e il fiore di nardo. La stella, secondo l’antica tradizione araldica, simboleggia la Vergine Maria, madre di Cristo e della Chiesa; mentre il fiore di nardo indica San Giuseppe, patrono della Chiesa universale.
Nella festa di San Matteo dell’anno 1953, il giovane Jorge Mario Bergoglio sperimentò, all’età di 17 anni “la presenza amorosa di Dio nella sua vita”. In seguito ad una confessione, si sentì toccare il cuore ed avvertì la discesa della misericordia di Dio, che “con sguardo di tenero amore” lo chiamava alla vita religiosa, sull’esempio di Sant’Ignazio di Loyola.
Una volta eletto vescovo, monsignor Bergoglio, in ricordo di quell’avvenimento decise di scegliere, come motto e programma di vita, l’espressione di San Beda “miserando atque eligendo”, che ha voluto riprodurre anche nel proprio stemma papale.
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De: Nando1 |
Enviado: 20/03/2013 14:07 |
Capi di stato e di governo sono attesi a Roma per la Messa di inaugurazione di Papa Francesco, domani, martedì 19 marzo, a San Pietro. Sono già nella capitale il presidente di Timor Est, Taur Matan Ruak, e quello di Taiwan, Ying Jeou Ma. Sono giunti a Roma anche il vice presidente della Repubblica dell’Uruguay, Danilo Astori, e il senatore Usa, Cris Smith.
Altri sette capi di Stato sono attesi nelle prossime ore al Leonardo da Vinci: i presidenti di Portogallo, Anibal Cavaco Silva; Honduras, Porfirio Lobo Sosa; Paraguay, Federico Franco; Romania, Traian Basescu; Ungheria, Janios Ader; Lettonia, Andris Berzins e Liechtenstein, Alois Von Liechtenstein. In arrivo anche due vice presidenti di Nicaragua e Camerun, Moises Hallesleve e Lucayang; un ex capo di Stato, l’australiano William Deane; due capi di Governo del Kosovo e dell’Estonia, Hashim Thaci e Andrus Ansip, e i presidenti del Parlamento europeo e di quello bielorusso, Martin Schulz e Anatoly Rubinov.
Moltissimi i ministri e vice, rappresentanti diplomatici, Patriarchi e altre personalità religiose attesi a Fiumicino. A Ciampino, invece, è in programma l’arrivo, tra gli altri, della cancelliera tedesca Angela Merkel, del presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso e dei primi ministri di Francia e Spagna, Jean-Marc Ayrault e Mariano Rajoy.
Per il grande evento campale di domani attese anche “teste coronate”: Re Alberto II e la Regina Paola del Belgio e il Principe Alberto II di Monaco. Previsto inoltre l’arrivo del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I alla Messa inaugurale del Pontificato: sarà la prima volta dal 1054 che un patriarca ecumenico greco-ortodosso presenzierà alla cerimonia di avvio di un nuovo Pontificato.
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De: Nando1 |
Enviado: 20/03/2013 14:09 |
“Nessuna complicità con le violazioni dei diritti umani commesse durante la dittatura militare”. A smentire le illazioni su un presunto collegamento fra l’allora cardinale Jorge Bergoglio ed il regime argentino tra il 1976 e 1983 è il presidente della Corte Suprema di Giustizia argentina, Ricardo Lorenzetti.
“Al di là del fatto che ci sia gente che non è d’accordo, o che dice che potrebbe aver compiuto una cosa o l’altra, resta il dato certo che non esiste nessuna accusa concreta” sottolinea Lorenzetti. Il presidente dell’Alta Corte ha evidenziato, poi, che anche nel caso di Papa Francesco bisogna “rispettare il principio di innocenza” e che si tratta “di un uomo che non ha subito assolutamente nessuna condanna”.
Stesse parole da Martin Balza, ex comandante in capo dell’esercito argentino e attuale ambasciatore in Costa Rica, che ha ricordato: “Non c’è nessuna imputazione da parte della giustizia, per nessuna violazione”. “Non ho alcun dubbio – ha puntualizzato Balza – Il cardinale Bergoglio detestava la dittatura e diceva no all’odio”.
Anche il quotidiano “Pagina12′ che è stato il principale accusatore del cardinal Bergoglio all’elezione al soglio pontificio, sostenendo presunti ruoli svolti durante la dittatura, ha divulgato un sondaggio secondo cui il 54,2% degli intervistati hanno sentito “orgoglio” nell’apprendere la notizia dell’elezione di Bergoglio ed il 25,5% “allegria”.
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De: Nando1 |
Enviado: 20/03/2013 14:11 |
La macchina organizzativa per la grande Messa d’inizio Pontificato è in moto anche per accogliere i disabili in piazza San Pietro. L’Unitalsi è impegnata nell’organizzazione tecnica: sono circa 400 le persone disabili e 600 i volontari previsti in arrivo.
Rispetto all’Angelus saranno tre le postazioni di accoglienza Unitalsi: una a piazza Risorgimento, una presso il Sant’Uffizio e l’altra in zona Castel Sant’Angelo, dove i volontari con l’ausilio di mezzi attrezzati assisteranno ammalati e disabili durante la Messa.
“L’associazione, come in passato nei grandi eventi che hanno interessato il Santo Padre sarà presente al fianco della Chiesa nell’accoglienza e nell’attenzione al prossimo in difficoltà, forte dello spirito e del carisma nato e maturato da più di centodieci anni” sottolinea Salvatore Pagliuca, presidente nazionale Unitalsi.
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De: Ver@ |
Enviado: 04/04/2013 14:57 |
Si era mai visto un Papa che firma
il gesso sulla gamba di una bimba?
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De: Ver@ |
Enviado: 04/04/2013 14:58 |
E' veramente un uomo
straordinario
Egli è un dono di Cristo alla sua
chiesa...
a me piace moltissimo...
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