Fed. Car. ( 11/6/2011)

PROCURATA EMERGENZA

Vorrei tentare, da digiuno in materia giuridica, un piccolo distinguo “logico” da sottoporre ai nostri lettori giuristi.

Pensiamo ad una gita in montagna. Un escursionista, sorpreso da un’improvvisa bufera, chiede l’intervento del Soccorso Alpino : agisce da una situazione di emergenza e la sua richiesta è legittima.

Se però l’escursionista ha atteso l’arrivo della bufera, per porsi consapevolmente in una situazione di pericolo al fine di costringere – per propri interessi personali – il Soccorso Alpino ad intervenire, allora il fatto si configura in termini sostanzialmente diversi. In questo caso sarebbe corretto parlare di “procurata emergenza”: di un’azione premeditata, finalizzata
a costringere qualcuno (il Soccorso Alpino) a compiere un’azione che altrimenti non avrebbe
compiuto. Ad avviso di una tradizionale cultura del diritto – ad esempio in Svizzera o in Germania – questa costrizione costituisce, sia de facto che de jure, una coartazione, cioè un reato.

Concretamente, in “lampedusano”: se un’imbarcazione si trova in difficoltà, per cause impreviste e indipendenti dalla volontà dell’equipaggio, è giusto che possa chiedere e ricevere soccorso. Quando però un relitto galleggiante prende il mare, sovraccarico di passeggeri, per portarsi intenzionalmente in una situazione di (procurata) emergenza, tale da costringere unità navali di Paesi terzi ad intervenire, non persegue forse una coartazione, quindi un reato estorsivo inteso ad ottenere illecitamente un beneficio (accoglienza e mantenimento)? In tal caso – non dovrebbero decadere il dovere di soccorso e il “diritto” di asilo?

Non sono giurista, ma la domanda mi sembra legittima – e decisamente più interessante delle questioni sul senso o non-senso del trasferimento di qualche ministero (a chi interessa?).

L’opinione della magistratura, in merito alle tante “procurate emergenze” che stanno impegnando le unità navali italiane, è ovviamente scontata – ma cosa ne pensa il nostro ministro Maroni? Visto, inoltre, che l’opinione “scontata” della magistratura è la stessa, immutata, da quarant’anni, cioè dagli Anni ’70, non sarebbe ora – per la Lega – di attuare finalmente la riforma (costituzionale) del sistema giudiziario, dopo dieci anni di parole a vuoto? Se è vero che è la magistratura a “svuotare” i provvedimenti della Lega contro immigrazione clandestina e criminalità – ebbene, perché la Lega non si attiva per obbligare i
magistrati a fare il loro dovere, invece di continuare a piangersi addosso puntando il dito contro i giudici cattivi che non applicano le leggi ? O sono forse comode, le famose “toghe rosse”, come capro espiatorio su cui scaricare le responsabilità della propria inconcludenza?