Ma inseriti nell'insieme.. e pensando al livello d'istruzione che poteva aver la gente di quei tempi, capisci perchè, un Giuseppe Verdi non ha rifiutato quei libretti..
non posso credere a quello che leggo! grida vendetta! il quanto sopra davvero è inaudito! gente, toglietegli la penna dalle mano prima che sciaguratamente dica altre bestialità!
siccome G Verdi sapeva che chi andava a teatro era un emerito imbecille, gli proprinava... ehi, ehi, ecco, mo mi spiego perché, anche gli autori di adesso, tenendo conto del livelli d'istruzione dei loro ascoltatori...
e dire che, pensavo che, mi aspettavo che, e invece
Che soddisfazione Questo minestrone, Tutto il circondario saprà… saprà… Come vivo io? Non lo so neanch’io… Ma se me lo dicono… lo so…
se peter dice che anche lui potrebbe firmare questi cinque versi, io mi ritiro in buon ordine. l'ho detto e lo confermo.
cielleuno, se dài il tuo parere sul quanto sopra, ovvero sui cinque versi in discussione, poi, dopo, in appresso, avendo letto "la ricostruzione del Mocambo" ti dico la mia.
Però, siccome non è corretto mandare in onda uno scritto, senza citare l'autore... altro che non ti vergogni, lo devi dire.
...Mah, secondo me Mocambo lo ha scritto Tebro: si notano subito il tratto, la sardonica autoironia di fronte alle piccole e grandi tragedie della vita...
O Draga, sei proprio una santa. Ma che cazzo vai a spiegare a 'sta scimmia nana? NON E' IN GRADO DI CAPIRE, e anche lo fosse non la darebbe vinta perché se appena riconosce una minima virtù ad un autore automaticamente si sente minimizzare lui stesso.
...Aò, e a questo punto beccatevi quest'altro oltraggio al pudore, oltraggio in duplice forma: sia testuale che musicale. Mettiamoci anche orchestrale, via. Paolo Conte: da carcera'!
O Draga, sei proprio una santa. Ma che cazzo vai a spiegare a 'sta scimmia nana?
peter, davvero sei una persona stracarica d'infelicità. Altrimenti non si spiegherebbe. e questo mi impedisce di esprimermi nei tuoi confronti, come tu ti esprimi nei miei.
Ma, credimi, sarei capace anch'io.
comunque avevo chiesto se eri pronto a firmare come tuoi i cinque versi, così da dimostrare che sono davvero dei bei versi. Ma hai fatto come sempre: non hai risposto. e già che ci sto, ti chiedo se sei d'accordo con chi dice che:
"pensando al livello d'istruzione che poteva aver la gente di quei tempi, capisci perchè, un Giuseppe Verdi non ha rifiutato quei libretti.."
Ma sa' chemmefrega di rispondere a domande sceme come la tua. Poi, scusa, è logico che tu non possa dare a me della scimmia nana: non sono né nano né pitecomorfo come te.
Piuttosto, m'era sfuggita questa huahuaha:
Scusa se la mia ignoranza non supera la tua ma... ti sei mai chiesto se sti poveri uomini e donne si volessero scrivere la ricetta? Eh Eh Eh???
Be', torno a dire che bastava leggere l'interno del CD 'Nuvole'.
Oggi è il decimo anniversario dalla scomparsa di questo grandissimo cantautore, che tuttora riesce a catturare le menti ed i pensieri, non solo dei suoi coetanei, ma anche dei ragazzi d’oggi, segno che i suoi valori e principi non erano del tutto sbagliati.
In questo Blog però voglio ricordarlo con una sua canzone particolare, ha scritto su qualsiasi argomento o persone, le più disparate, pertanto poteva mancare la canzone-ricetta sulla “cima alla genovese”?
Grazie Fabrizio!
Per chi non lo sa, la cima alla genovese, oltre ad avere una ricetta di cucina, ha anche un rito particolare, la carne utilizzata non è carne di prima scelta, pertanto è possibile che alla fine la pietanza non riesca.
Così il rito prevede che si metta una scopa davanti alla porta chiusa della cucina, in modo che se dovesse entrare una strega dal camino, si perderà nel contare le pagliuzze.
Si chiederà anche l’intercessione dal cielo per scacciare tutti i diavoli e alla fine, quando sarà portata sul tavolo, solo lo scapolo più giovane potrà tagliarla.
o-o-o-o-o-o
‘A çIMMA
Ti t’adesciàe ‘nsce l’èndegu du matin ch’à luxe a l’à ‘n pè ‘n tera e l’àtru in mà
ti t’ammiàe a ou spègiu de ‘n tianin ou cé ou s’ammià on spègiu dà ruzà ti mettiàe ou brùgu rèdennu’nte ‘n cantùn che se d’à cappa a sgùggia ‘n cuxin-a stria
a xeùa de cuntà ‘e pàgge che ghe sùn ‘a cimma a l’è za pinn-a a l’è za cùxia
Cè serèn tèra scùa carne tènia nu fàte nèigra nu turnà dùa
Bell’oueggè strapunta de tùttu bun prima de battezàlu ‘ntou prebuggiun cun dui aguggiuìn dritu ‘n pùnta de pè da sùrvia ‘n zù fitu ti ‘a punziggè àia de lùn-a vègia de ciaèu de nègia ch’ou cègu ou pèrde ‘a tèsta l’àse ou sentè oudù de mà misciòu de pèrsa lègia cos’àtru fa cos’àtru dàghe a ou cè
Cè serèn tèra scùa carne tènia nu fàte nèigra nu turnà dùa e ‘nt’ou nùme de Maria tùtti diài da sta pùgnatta anène via Poi vegnan a pigiàtela i càmè te lascian tùttu ou fùmmu d’ou toèu mestè tucca a ou fantin à prima coutelà mangè mangè nu sèi chi ve mangià
Cè serèn tèra scùa carne tènia nu fàte nèigra nu turnà dùa e ‘nt’ou nùme de Maria tùtti diài da sta pùgnatta anène via.
LA CIMA (traduzione)
Ti sveglierai sull’indaco del mattino quando la luce ha un piede in terra e l’ altro in mare
ti guarderai allo specchio di un tegamino il cielo si guarderà allo specchio della rugiada metterai la scopa dritta in un angolo che se dalla cappa scivola in cucina la strega
a forza di contare le paglie che ci sono la cima è già piena è già cucita.
Cielo sereno terra scura carne tenera non diventare nera non ritornare dura
Bel guanciale materasso di ogni ben di Dio prima di battezzarla nelle erbe aromatiche con due grossi aghi dritti in punta di piedi da sopra a sotto svelto la pungerai aria di luna vecchia di chiarore di nebbia
che il chierico perde la testa e l’asino il sentiero odore di mare mescolato a maggiorana leggera cos’altro fare cos’altro dare al cielo.
Cielo sereno terra scura carne tenera non diventare nera non ritornare dura e nel nome di Maria tutti i diavoli da questa pentola andate via Poi vengono a prendertela i camerieri ti lasciano tutto il fumo del tuo mestiere tocca allo scapolo la prima coltellata mangiate mangiate non sapete chi vi mangerà.
Cielo sereno terra scura carne tenera non diventare nera non ritornare dura e nel nome di Maria tutti i diavoli da questa pentola andate via.
Maestro, la mi perdoni, ma io unmintendo mica di versi!!!
Giustappunto chiedevo il Suo parere sul "Mocambo"
Io vado a pelle ... (e con questo un s'ingrifi, mi raccomando ...)
cielleuno, a me piace giocare con chi, sportivamente, gioca e si mette in gioco.
co li paraculi o le paracule, intendi: furbi e furbe, a Roma ce giocamo a ruzzica.
quindi rispondi a quanto ti ho chiesto, cioè se firmeresti quei versi, e poi avrai la mia risposta. Ricorda che, sempre che per correttezza devi citare l'autore di "la ricostruzione del mocambo"
draghetta, nel post 41 non dovevi solo premettere le mie parole ma, anche le tue precedenti! cioè, le parole, (e le offese) che hanno scaturito la mia risposta! sennò è una furbata! Una furbata buona per lettori sprovveduti! ma qui, di lettori sprovveduti non ce ne sono! quindi rimane solo la furbata!
dài, vabbè, me scordo le offese che gratuitamente mi hai elargito,
e ti regalo, la prima quartina di una mia poesia ( canzone) sul Palatino.
Per conto mio ti rispondo, o Tebro, sennò non la pianti più. E invito i phratellini a phare altrettanto - anche i non iscritti.
No, non li firmerei, quei versi al minestrone: firmerei soltanto capisaldi letterari come 'Mi sussurrò arrossendo / quelle sue gote in phior / vorrei gioir con te...' oppure: 'Che posso e nutro / amarla nel silenzio (anche 'segreto', fa lo stesso) più assoluto'. Ma il mio innato senso dell'oDore mi impedirebbe di farlo in quanto so benissimo di non essere l'autore di cotanta sostanza.
O Tebruccio, ti rivelo un particolare agghiacciante. Sai per cosa sta 'CL'? Per 'Comunione e Liberazione'!!!
Ma quello che ci propina ste cavolate ( quelle del primo post ) non è lo stesso che ha scritto quanto sopra?
Quindi anche lui manca di rispetto ai lettori?
Lui, che per primo manca di rispetto a chiunque non lo abbia elogiato e anche a chi lo ignora, si permette di giudicare?
Assì.. si additano gli altri per nasconder la propria mediocrità...
E' proprio vero.. molti uomini, quando non hanno più cartucce nel fucile nè qualcuno che se li fili, si coprono di ridicolo pur di attirare su di sè l'attenzione...
"Dunque, ti rispondo, ma tu statte zitta, rimani a cuccia e ascolta quello che te dico: il mio sonetto, è un piccolo capolavoro! composto di 17 versi tutti concatenati tra di loro.
una forma poetica, impegnativa, che pochissimi usano."
Ora ti torno a rispondere:
La tua tecnica perfetta non mi dice niente.
La tecnica, da sola, non sprigiona alcuna emozione.
E nemmeno un componimento sintatticamente e grammaticalmente perfetto.
Per quanto riguarda la tecnica, quasi tutti possono raggiungerla, basta studiare, anche se si tratta di studiare molto.
Per quel che riguarda il saper emozionare, saper dare uno stile proprio, che rende riconoscibile la propria opera, che la fa apprezzare più di altre... beh, quello è qualcosa di innato, che nulla o pochissimo ha a che fare con i tuoi 17 versi tutti concatenati.
Meglio, diecimila volte meglio, un componimento nonsense come quello di Paolo Conte che la tua poesiola tecnicamente perfetta.
Tu, mister perfezione, non spicchi sopra gli altri, tu smuovi quasi esclusivamente reazioni di tedio con le tue poesiole e disgusto per come ti proponi.
E se tu giudichi gli altri, chiunque può giudicare te.
E magari, invece di suggerirlo ad ogni donna che ti risponde male, prova a fare un pò di sesso, se ancora ci riesci, e se ancora trovi qualcuna che ti vuole.. ( non perchè sei anziano, ma perchè sei come sei ) invece che venir qui ogni giorno ad ogni ora a propinar cazzate immani.
Da come tratti le donne si direbbe che non ti si filano più manco di striscio... quindi, quello che tromba meno, qui dentro, sei tu. E questa è la spiegazione alla tua acidità nei confronti di chiunque non la pensi come te o non ti osanni ( ma guai a lui/lei se smette..)
Ma dai, poveraccio, non ti rendi conto che non ci arriva proprio? E che se anche ci arrivasse non la darebbe vinta per diciamo amor proprio?
Sì, per lui l'importante è rispettare la metrica del sonetto. Il contenuto? Basta che si parli di Roma o di qualche superficiale aspetto di vita, il resto chiacchiere.
Ma non è tutta colpa sua: la colpa è di quei quattro buzzurri che lo incoraggiano nelle latrine dove va ad esibirsi, che davvero lo ritengono un 'maestro'. Ovvio che sono ancora peggio di lui, ma questa non è nessuna giustificazione.
La sua colpa risiede nel rifiutarsi di apprendere qualsiasi cosa, fosse pure l'allacciarsi le scarpe, e di rifiutare l'idea che possa esistere qualche criterio di valutazione diverso e magari un tantino più profondo del suo. E' la presunzione la causa del 99% dei mali del mondo.
To', indiademati... Mado', pensare che siamo quasi nel 2012...