Página principal  |  Contacto  

Correo electrónico:

Contraseña:

Registrarse ahora!

¿Has olvidado tu contraseña?

PHALLABEN
 
Novedades
  Únete ahora
  Panel de mensajes 
  Galería de imágenes 
 Archivos y documentos 
 Encuestas y Test 
  Lista de Participantes
 Bi-scussioni, tri-scussioni ecc. 
 BIBLIOGRAFIA 
 
 
  Herramientas
 
General: Le mie confessioni
Elegir otro panel de mensajes
Tema anterior  Tema siguiente
Respuesta  Mensaje 1 de 33 en el tema 
De: Merendina  (Mensaje original) Enviado: 07/07/2012 08:17
 
 
 

l potere delle immagini

di David Freedberg

 Il mondo delle figure: reazioni e emozioni del pubblico

 Un viaggio attraverso la cultura visiva non solo occidentale senza escludere nessun materiale, dagli ex voto piú elementari che ci giungono dall'antichità ai manifesti pubblicitari dei nostri giorni, dalle maschere africane alle fotografie.

 

Il libro

Emozionare, spaventare, eccitare: queste e molte altre le funzioni che le immagini hanno assolto nel corso della storia. Immagini che, proprio per queste particolarità, hanno a loro volta stimolato un peculiare tipo di reazioni da parte di chi le guarda. Assumere questo punto di vista comporta, per lo storico dell'arte, alcune conseguenze. Da una parte si tratta infatti di ribaltare l'atteggiamento consueto per cui un'immagine viene letta, discussa e valutata prevalentemente o soltanto in ragione delle sue valenze estetiche. In questa prospettiva, le nozioni di bello e di brutto perdono significato e cedono il posto ad altri valori, collegati al tipo di reazione emotiva provocata allo spettatore. D'altra parte decade la tradizionale gerarchia tra opere d'arte «colte» e immagini «popolari». È questo il fine, volutamente provocatorio, del libro di Freedberg: un viaggio attraverso la cultura visiva non solo occidentale senza escludere nessun materiale, dagli ex voto piú elementari che ci giungono dall'antichità ai manifesti pubblicitari dei nostri giorni, dalle maschere africane alle fotografie. Quello che conta sono i significati che, nel corso dei secoli, l'immaginazione popolare ha attribuito a certe rappresentazioni, che diventavano cosí capaci, a seconda dei casi, di fare miracoli, eseguire incantesimi o stregonerie, eccitare sessualmente o indurre alla meditazione mistica. Ne deriva non solo un'originale rilettura della tradizione visiva, ma anche un'interpretazione dell'arte destinata a far discutere

IL POTERE DELLE IMMAGINI

di Paola Marziano

 

Il potere delle immagini e la loro conseguente legittimazione come veicolo di conoscenza sono stati a lungo temi dibattuti per le ingenti implicazioni che avrebbero comportato nel rapporto con la scrittura.

L’iconic turn (o pictorial turn) può essere considerato come una sorta di formalizzazione di un concetto portante dei visual studies, secondo cui il nostro secolo è stato caratterizzato da un imponente ritorno delle immagini, a cui va riconosciuta la superiorità espressiva rispetto al testo in virtù delle proprie qualità di immediatezza, concretezza e chiarezza, tali da affermare un superamento del paradigma linguistico a favore di quello visuale.

Alla base di tale teoria troviamo un innovativo approccio al testo visivo che necessita un’interpretazione non soltanto in relazione alle modalità attraverso cui una cultura si rappresenta visivamente, ma considerando egualmente la concezione che si ha della rappresentazione in quanto tale. L’immagine non deve essere fruita passivamente ed isolatamente dall’osservatore, ma va inserita all’interno del contesto culturale e relazionata ai processi mentali e sociali che sono alla base della sua produzione e divulgazione.

L’immagine dà vita ad un nuovo modello di testualità non circoscritta al semplice linguaggio verbale, ma connessa a meccanismi razionali ed inconsci di percezione cognitiva; il testo visivo detiene un raggio d’azione che investe più livelli, il registro visivo, la rappresentazione della realtà e la costruzione della conoscenza. Sotto questa ottica l’immagine assume un valore del tutto singolare in quanto ad essere oggetto di analisi non è unicamente il suo significato, ma allo stesso tempo il contesto in cui si articola la sua interpretazione fino ad arrivare al soggetto fruitore.

Gli elementi citati rivestono la medesima importanza in quanto "leggere" un’immagine è una pratica in cui confluiscono molteplici fattori da tenere in considerazione nel processo di attribuzione di senso ad un testo figurativo, che si connota di significati che variano a seconda della formazione culturale di chi osserva, il background sociale in cui l’oggetto si colloca ed infine il sistema di simboli e valori che ognuno di noi applica nel proprio quotidiano per interpretare la realtà.

L’iconic turn nasce come affermazione di un principio di superiorità dell’immagine, procedimento analogo a quello che ha visto svilupparsi, nei primi anni del Novecento, la "svolta linguistica" (olinguistic turn) tramite cui si designava l’emergere di una particolare caratteristica del linguaggio, la sua dimensione di connessione tra il soggetto e la realtà circostante, riducendo i problemi epistemologici in problematiche linguistiche.

Per noi cittadini del nuovo millennio vivere in una galassia di immagini rappresenta la normalità, a tal punto da non renderci conto di quanto queste entità abbiano contribuito a ridisegnare la nostra quotidianità.

Ma è necessario non perdere mai di vista che il rapporto tra immagine e testo così come siamo abituati a intenderlo noi è un fenomeno piuttosto recente, che deve necessariamente fare i conti con un passato totalmente differente e da cui possiamo imparare molto per comprendere la portata della "rivoluzione" mediatica di cui siamo protagonisti

Ho messo una home
che mi ha accomunato a fabry 
e non so più come tirarmene fuori.
Pisolo ha scritto una cosa ripresa in phalla 
sulla validità del linguaggio parlato.
Dopo faticose ricerche ho trovato qualcosa
da copiaincollare in risposta.
Speriamo che nessuno mi chieda 
perché mai un libro stimola
e spesso diverte più della sua 
conversione in immagini, 
cioè il film che ne ricavano.
E comunque, 
quello che ho copiaincollato,
mi rendo conto che può servire
per ben altro tipo di immagini
che non siano le stupidaggini 
che posta fabry.
.....insomma, volevo fare 
la mia porca figura
ma mi sa che per oggi
l'è andata male. 


Primer  Anterior  2 a 3 de 33  Siguiente   Último 
Respuesta  Mensaje 2 de 33 en el tema 
De: Claretta Enviado: 07/07/2012 09:18
Campbell's Soup I: Tomato, c.1968 Stampa giclée

Respuesta  Mensaje 3 de 33 en el tema 
De: Claretta Enviado: 07/07/2012 09:39
Retroactive I Stampe di Robert Rauschenberg


 
©2024 - Gabitos - Todos los derechos reservados