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General: Spazio Verde
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De: botia (Mensaje original) |
Enviado: 01/11/2010 06:31 |
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Appecoronati d'Italia, chiappe all'aria. Profonde rivelazioni oltrepassano l'etere fino ad arrivare nell'etereo benaltrismo del: (due punti) Sì, ma il problema è un altro.
Vi briffo una novità, la lega si mantiene in una posizione ambigua con il suo solito tatticismo interessato.
Olè...
Botia, prima che ti metti a 90 per i ringraziamenti, ti precedo: vaffanculo in ogni caso. |
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De: botia |
Enviado: 27/01/2012 05:44 |
Botia, prima che ti metti a 90 per i ringraziamenti, ti precedo: vaffanculo in ogni caso.
precedi precedi.......che il tuo culo somiglia a una mobilhouse |
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De: botia |
Enviado: 27/01/2012 05:55 |
Chi ha ragione è in strada, come Bossi
Avete forse visto scendere in piazza i banchieri o le compagnie di assicurazione? Gli immobiliaristi? Che ci sia una sola opposizione al Governo è noto. A stanare le contraddizioni ci sta pensando da una parte il Paese reale, quello che Monti non vede e, dall’altra, ci pensa la Lega che ieri ha stanato destra e sinistra. Pd e Pdl stanno un po’ di qui e un po’ di là, a seconda di cosa c’è nel piatto. Vuoi sulle radici giudaico-cristiane, vuoi sull’articolo 18 vuoi sulle pensioni. La maggioranza è variabile, si incarta da sola. Traccheggia e tiene in vita, qui sta il peccato originale del Pdl, un governo che sta affossando i lavoratori, i piccoli padroncini, i tassisti, i pescatori, gli agricoltori, i Comuni e quindi noi contribuenti. Poteri veri, delle braccia, poteri reali del territorio, contro i poteri forti con cui si schiera invece il Governo. Quanto dura la storia? Domenica Bossi da piazza Duomo non scherzava. L’ultimatum al Pdl lo ha dato davvero e ieri lo ha ricordato volentieri. «Non può mica tenere il piede in due scarpe» Berlusconi. O molla Monti o molla Formigoni. «Abbiamo detto in maniera molto chiara che siamo pronti a far saltare la Lombardia, che è piena di inquisiti e, se proprio la dobbiamo sostenere, almeno salti il Governo». Partito avvisato mezzo salvato? E nel momento in cui si è ad un bivio, mai avere paura. «Non abbiamo paura del voto. Vinciamo ovunque». Con o senza. I sondaggi, che Bossi detesta e non guarda, come conferma, «io preferisco andare a naso», danno la Lega in crescita. Poi stronca le polemiche sulle alleanze: «Sul territorio decidono i politici locali. Sono i dirigenti locali che contano. Accordi? Berlusca chiarisca...». Finché poi regge il moccolo al Governo, che dire ai cittadini spazzolati dalle tasse montiane, dai sindaci costretti a inviare 35 miliardi di incassi all’erario, dall’Imu che arriva prima o poi, dalle accise già arrivate nel pieno che sfiora i due euro? Reggere uno che «fa sprofondare il Paese» è una bella responsabilità, tanto più se il Governo sposa l’Europa che crolla, «degli Stati nazionali», e non invece «quella delle regioni. Tutti parlano di sostenere gli Stati ma nessuno mette i soldi». Ha ragioni da vendere, Bossi. Ne hanno da vendere i tassisti e i camionisti che, con molta probabilità, Bossi domani incontrerà in una delegazione guidata dal segretario generale di Trasportounito, Maurizio Longo. Di certo non sono scesi Passera o la Fornero o la Cancellieri in piazza a parlare con chi, esasperato e senza futuro blocca il Paese. L’altro giorno un tassista mi ha detto: «Ho 50 anni, ero disoccupato, sono riuscito a prendermi da poco la licenza e ho fatto un mutuo da 250mila euro. Tra poco avrò carta straccia e solo debiti fino a 70 anni». Bisogna laurearsi alla Bocconi o alla Bocciofila Boccini per arrivare a questa geniale deriva? I pescatori ieri le hanno prese di santa ragione. Protestavano. Li hanno arpionati con l’arroganza che solo un regime può esprimere.
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Chi ha ragione è in strada, come Bossi
Bossi in strada? Speriamo si prenda la sua buona dose di giuste manganellate.... |
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De: botia |
Enviado: 28/01/2012 17:49 |
STEFANIA PIAZZO mi piace
Berlusconi non mangiò il panettone. Monti mangerà la colomba? Bossi spera di no. Lo ha detto. Ma ci vuole coraggio e mai come in questo momento lo possiamo dire: solo la Lega ce l’ha duro. Gli altri tentennano. Che nubi si avvistano all’orizzonte? Uno dei peggiori pateracchi - così lo ha definito il nuovo capogruppo alla Camera, Gianpaolo Dozzo - tiene in mano il boccino per cambiare la legge elettorale. La priorità non è degnare di attenzione e ascolto una delle più imponenti, popolari e trasversali manifestazioni che ricordi la cronaca contro un Governo, macchè. Non vi viene in mente un parallelo? 1997, quote latte, la polizia carica a Vancimuglio di agricoltori. 2012, quote gasolio, piazza Montecitorio, la polizia carica i pescatori. Sempre di quote si tratta: quote di sopravvivenza, quote di rappresentanza, quote di diritto al lavoro. Quote elettorali di politica, aggiungiamo noi. A caricare la Lega per farla sgombrare ci sono destra e sinistra, alleati a tutti i costi. Arrivano però anche le amministrative. Il manganello elettorale è in mano alla gente. Vediamo chi mena.
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De: botia |
Enviado: 29/01/2012 07:08 |
Ecco come possiamo liberarci dal canone Rai
Parte dal Veneto la campagna europea per l’abrogazione del Canone Rai. A farsi promotori dell’inedita iniziativa sono l’europarlamentare della Lega Nord, Mara Bizzotto, e il CLIRT, lo storico Comitato per la Libera Informazione Radio Televisiva con sede a Marostica (VI) e ramificato in altre province della regione. Per cancellare la tassa più odiata dagli italiani, l’eurodeputata e il CLIRT hanno deciso di adoperare uno strumento, espressamente previsto e regolamentato dalla legislazione comunitaria, che prende il nome di Petizione Europea. Uno strumento, questo, che viene vagliato e incardinato in una specifica Commissione del Parlamento Europeo (“Commissione per le Petizioni”) che, sulla base di motivazioni tecnico-giuridiche, decide l’ammissibilità del testo presentato facendo scattare l’iter che porta al pronunciamento del Parlamento in seduta Plenaria e alla formulazione di una decisione da parte della Commissione Europea, finalizzata alla rimozione del problema sollevato. Insomma, spiega l’on. Bizzotto, “non una semplice raccolta firme, bensì una petizione popolare articolata e tecnicamente studiata in ogni sua parte, che permetterà di portare la richiesta dell’abolizione del Canone Rai direttamente a Bruxelles, dal momento che questa annosa questione non può essere risolta in ambito nazionale”. "La Rai non è e non fa servizio pubblico: questa la tesi ampiamente dimostrata nella petizione – dichiara l’eurodeputata leghista – Innanzitutto non garantisce la più ampia diffusione del proprio segnale sul territorio nazionale. In molte città del Veneto (soprattutto nelle zone montuose tra Vicentino e Bellunese, lungo la fascia Pedemontana e nel Veneto Orientale), così come del Piemonte, della Toscana e di altre Regioni, con il passaggio dal segnale analogico al digitale, migliaia di cittadini, pur pagando il canone, non ricevono i canali Rai, tant'è che l'Antitrust ha aperto un procedimento per pratiche commerciali scorrette". "La Rai non garantisce nemmeno la libertà di pluralismo ed imparzialità in quanto soggiace al controllo politico parlamentare e governativo che non le permette di assicurare un'informazione indipendente - aggiunge l'On. Bizzotto – Inoltre, beneficiando di una posizione privilegiata in ragione del Canone quale aiuto di Stato, che costituisce ad oggi oltre il 50% degli introiti annuali, la Rai ha intrapreso attività che hanno alterato le condizioni degli scambi e della concorrenza nel mercato radio televisivo interno". "Intanto, nel silenzio complice delle Istituzioni, il Canone aumenta di anno in anno ed è passato dai 90 euro del 2000 ai 112 del 2012 - dichiara la Bizzotto - Come è possibile che in Italia si accetti di far pagare ai cittadini il sacrosanto diritto all’informazione sancito anche dall'Art. 11 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea?" “E’ odioso che la Rai peschi nelle tasche dei cittadini per costringerli a pagare l’inviolabile diritto all’informazione, ed è altrettanto inaccettabile che si insinui come un virus nel mercato interno europeo violando le condizioni della libera concorrenza - aggiunge l’eurodeputata - La Rai è un’impresa come le altre e non deve ricevere impropri aiuti di Stato. Si aiuti da sola con un’offerta di qualità che le permetta di essere scelta, invece di imporsi forzatamente ai cittadini”. "Abbiamo quindi deciso di intraprendere questa battaglia in sede europea per chiedere l'abolizione del Canone, la restituzione dei soldi a quei cittadini che pur pagando il servizio non ne hanno mai potuto usufruire, e l’apertura di una procedura di infrazione per violazione delle norme comunitarie in materia di aiuti di Stato - spiega l'On. Bizzotto - E’ giunto il momento di garantire anche nel nostro Paese la libertà di scelta nell’informazione, liberandoci di una tassa profondamente ingiusta e che non ha motivo di esistere”. “Contiamo di raccogliere decine di migliaia di sottoscrizioni a questa petizione - conclude la Bizzotto – Più saranno le firme e più peso avrà questa iniziativa nelle aule di Bruxelles”. La petizione può essere firmata presso l’ufficio dell’europarlamentare leghista a Bassano del Grappa e presso le varie sedi del CLIRT, oltre che nei gazebo che saranno organizzati nei prossimi mesi in varie città del Veneto. Il testo della petizione e il modulo per sottoscriverla sono scaricabili online al sito www.marabizzotto.it. |
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Perchè non l' avete fatto quando eravate al governo, GRANDISSIME TESTE DI CAZZO?????
Troppo impegnati a leccare il culo a Berlusconi, vero???? E' per questo che avete ancora la bocca piena di merda, vero??? |
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De: botia |
Enviado: 29/01/2012 13:21 |
.........ghghghghghghgh.............. |
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De: botia |
Enviado: 29/01/2012 13:22 |
Mag ti piace la mia scimmietta ??? |
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De: botia |
Enviado: 31/01/2012 04:54 |
Cittadinanza agli immigrati? Fini è fuori dal mondo
“Sulla cittadinanza facile agli immigrati Fini è fuori dal mondo. Le priorità del Paese e della gente sono ben altre: il lavoro, il problema del finanziamento alle piccole e medie imprese, le pensioni, le difficoltà che sta attraversando il settore dell’autotrasporto, delle professioni, le tasse sempre più alte. Con tutti i problemi che ci sono è veramente assurdo che si pensi in questo momento a cambiare la legge per acquisire la cittadinanza”. Lo afferma il vicepresidente vicario dei deputati della Lega Nord, Alessandro Montagnoli in merito alle dichiarazioni del presidente della Camera, Gianfranco Fini che oggi ha rilanciato sulla cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia. “E’ chiaro a tutti – continua l’esponente leghista – che Fini e compagni cercano solo il voto degli immigrati. La cittadinanza è una cosa seria. La Lega Nord – avverte Montagnoli – farà le barricate: noi difendiamo la nostra gente, i nostri pensionati, i nostri lavoratori che vengono e devono venire prima degli immigrati”. |
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De: botia |
Enviado: 31/01/2012 04:56 |
Peter hai notato che il Magus (post 463) inizia a dgt in verde??? |
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Ho notato; ma quale significato attribuire alla cosa? |
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De: botia |
Enviado: 02/02/2012 05:25 |
forse che forse in fondo in fondo siamo tutti dei Leghisti ???
PADRONI A CASA NOSTRA |
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De: botia |
Enviado: 02/02/2012 05:34 |
Accentramento bestiale, tra banche e Stato
Come in Russia. I compagni cambiando l’abito non sono forse al potere senza essere passati dal via? L’esproprio è avvenuto in nome non però del proletariato ma per conto delle banche al proletariato. Come sono cambiati i tempi. Stanno forzando da ogni punto il fronte del Nord, lo fanno passare come evasore, disertore delle leggi, il Nord. Lo stanno invadendo demograficamente con il proletariato straniero, al quale danno accesso alla scuola senza passare nemmeno per gli esami. Un tempo si pensava che sarebbe stata la tv a unire il Paese, via le identità, via le lingue. Ma neanche il canone, alla fine, ha unito Nord e Sud, che lo paga a modo suo. Che ne pensava, cari compagni, Gramsci di questa unità? Scriveva nel saggio “La questione meridionale”: «L’unificazione pose in intimo contatto le due parti della penisola. L’accentramento bestiale ne confuse i bisogni e le necessità (...). Il capitale va a trovare le forme più sicure e più redditizie di impiego e il governo ha con troppa insistenza offerto quella dei buoni quinquennali». Diteci cos’è cambiato a parte le facce di chi ci accerchia al confine della nostra libertà?
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De: botia |
Enviado: 14/02/2012 11:01 |
Serve una legge per le banche di territorio
Proviamo a semplificare una tragedia. C’era una volta la banca sul territorio. Finanziava gli artigiani, le famiglie, il lavoro. C’era un sistema basato sulle comunità locali. C’erano una volta direttori di banca che conoscevano i loro correntisti, quasi quasi il credito era una stretta di mano, non c’era bisogno di altro. C’erano una volta i salvadanai che riempivi dalla Prima comunione. I soldi avevano un valore. Le banche avevano un’etica nel fare affari. Oggi tutto questo non c’è più e sarebbe benedetta una legge in grado di ridare forza alle nostre piccole banche, una legislazione capace di far versare giuste e importanti tasse alle banche che invece pensano solo ad altro, a fare speculazione. Oggi la crisi del sistema è frutto di una mutazione genetica del sistema bancario, che ha iniziato ad essere scalato, accorpato, globalizzato, con la sola finalità di speculare. Alla grande banca, dei nostri mutui, non frega più nulla. Strozza. Non le importa fare prestiti alle imprese, ne eroga sempre meno. Eppure riceve fiumi di liquidità dalla Bce che però non ricadono sulle nostre attività, che non danno frutti nel sistema sano del lavoro. La banca sempre più sganciata dal suo territorio di origine, se ne è andata via, ha aperto la stagione degli addii, ha invaso i nostri portafogli di derivati, di rifiuti tossici del credito. Acquista a uno e rivende a tassi otto, nove, dieci e anche dodici volte almeno più alti i soldi. E nel mezzo riesce anche a fare la giravolta acquistando le proprie obbligazioni a prezzi più bassi. La Bce continua a stampare moneta per le banche, ma noi non ne vediamo arrivare mezza alle nostre richieste. Vai allora a vedere chi governa la Bce: i banchieri. E la nostra Banca d’Italia da chi è governata? Dalle banche azioniste, quelle declassate, piene di titoli spazzatura, di operazioni di speculazione finanziaria. E chi decide la politica monetaria dell’Europa? I tecnici banchieri, il Fondo monetario, le agenzie di rating. Se la raccontano tra di loro. Se la raccontano al Governo, dove siede l’ex amministratore della più grande banca azionista di Bankitalia, già promosso sul campo come potenziale futuro leader del mondo politico cattolico. Dimentica forse, questo mondo, come nacquero i monti di pietà, per sfuggire all’usura? E dimentica come dalla loro evoluzione arrivarono le prime casse di risparmio? E dimentica poi che il capitalismo iniziò col saio, quando i francescani fissarono l’utilità sociale della moneta ma col giusto prestito? Carta canta, carta moneta per tutti, non per pochi.
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