Página principal  |  Contacto  

Correo electrónico:

Contraseña:

Registrarse ahora!

¿Has olvidado tu contraseña?

PHALLABEN
 
Novedades
  Únete ahora
  Panel de mensajes 
  Galería de imágenes 
 Archivos y documentos 
 Encuestas y Test 
  Lista de Participantes
 Bi-scussioni, tri-scussioni ecc. 
 BIBLIOGRAFIA 
 
 
  Herramientas
 
General: Spazio Verde
Elegir otro panel de mensajes
Tema anterior  Tema siguiente
Respuesta  Mensaje 1 de 699 en el tema 
De: botia  (Mensaje original) Enviado: 01/11/2010 06:31


Primer  Anterior  385 a 399 de 699  Siguiente   Último 
Respuesta  Mensaje 385 de 699 en el tema 
De: botia Enviado: 19/11/2011 05:01

Bersani all’incasso: voto agli immigrati

Non si era ancora formalizzata con il voto la maggioranza a Montecitorio che il Pd si è buttato a pesce: voto agli immigrati.

Pronta la replica di Federico Bricolo: «è vergognoso che la sinistra in questo momento pensi a dare la cittadinanza facile e il voto agli extracomunitari invece di occuparsi dei problemi dei giovani disoccupati, di chi rischia il posto di lavoro e di chi vive con la pensione minima.

La sinistra non cambia mai, ma oggi il problema è che partecipa anche alla maggioranza di governo».


Respuesta  Mensaje 386 de 699 en el tema 
De: botia Enviado: 20/11/2011 08:52

PASSERA, da ad di Intesa a ministro

Mai visti conflitti d’interesse così...

«Sono solo ministro di dueministeri. Non ho più niente a che vedere con altro. Vedrete con i fatti». Così il “da tre giorni ex ad” di Banca Intesa, Corrado Passera, rispondeva l’altro giorno ai giornalisti che gli chiedevano come potesse essere compatibile l’ultimo grande incarico assunto dal manager con la nomina a due dicasteri “pesanti” in termini di impegno finanziario, il primo alle Infrastrutture e Trasporti nonché il secondo allo Sviluppo economico. Eppure, sin da subito, anche il sito statunitense di informazione economica Wall Street Italia, nel dare conto delle dimissioni di Passera da Banca Intesa, avvertiva ben chiara l’“ anomalia”: la nomina a ministro è avvenuta «quando ancora gestiva una banca, Intesa Sanpaolo, che ha una partecipazione del 20% nel gruppo dei treni ad alta velocità di Luca Cordero di Montezemolo e Diego Della Valle, Nuovo Trasporto Viaggiatori». Lo stesso sito avvertiva che «il palese conflitto di interesse creato dalla partecipazione di Intesa in un gruppo di infrastrutture operativo in Italia e dalla linea di credito da quasi 10 milioni garantita dalla stessa banca due anni fa, avrebbe lasciato una macchia indelebile sul nuovo corso della politica italiana». Formalmente Passera si è dimesso, e tanto basterebbe ora, a suo dire, a veder risolto ogni conflitto passato, presente e futuro. Eppure i conti non tornano. E non certo perché lo dicono fonti “complottiste”, scatenate più che mai in queste ore di tecnocrati al potere, ma perché è sufficiente uno sguardo allo stesso sito della Banca Infrastrutture, Innovazione e Sviluppo (Biis), ovvero «la banca del Gruppo Intesa Sanpaolo nata per servire tutti gli attori, Pubblici e Privati, che collaborano alla realizzazione delle grandi infrastrutture e al miglioramento dei servizi di pubblica utilità», per capire quanto sia stata davvero anomala una nomina di questa portata ad un’accoppiata di ministeri che portano, insieme, quasi lo stesso nome della branca dell’istituto di credito che il ministro dirigeva quando nominato al nuovo incarico. «Leader in Italia e fra i principali specialisti del settore in Europa, con l'obiettivo di promuovere lo sviluppo e la crescita economica dei Paesi in cui opera, Biis ha sei priorità d'intervento: il credito ai progetti infrastrutturali; il sostegno al sistema sanitario, alle Università e alla ricerca scientifica; il miglioramento dei servizi di pubblica utilità; il supporto all'equilibrio finanziario della Pubblica Amministrazione; il finanziamento dei progetti urbanistici e di valorizzazione del territorio; l'introduzione di strumenti innovativi per l'efficiente gestione dell'operatività bancaria di enti e aziende pubbliche. Fattore qualificante di Biis è la gestione integrata di tutta la filiera dell'interazione fra Pubblico e Privato, attraverso un'offerta completa di servizi finanziari tradizionali e innovativi». Niente male, come base di partenza, per chi dovrà fare proprio dell’“integrazione tra Pubblico e Privato” la parte principale del proprio impegno di Governo. Andiamo poi a leggere un’altra pagina dello stesso sito della Biis per illuminarci ancora di più. Quella in cui sono elencate le «Grandi infrastrutture» a cui la stessa Biis ha dato credito. Premettendo che «In Italia, come in molti altri Paesi, i vincoli di bilancio che hanno rallentato gli investimenti pubblici rappresentano il principale ostacolo alla realizzazione e al potenziamento delle grandi infrastrutture, ma il ritardo nello sviluppo infrastrutturale si traduce in una perdita di competitività per l'intero sistema-Paese», il sito specifica che «Biis assiste e promuove lo sviluppo delle infrastrutture in Italia e all'estero intervenendo in tutti gli aspetti dell'organizzazione del progetto e del suo finanziamento». E via con l’elenco di queste “grandi infrastrutture ”, alcune delle quali da noi ben conosciute: l’Autostrada Pedemontana Lombarda , l a Bre.Be.Mi., la Tangenziale Esterna Est di Milano, il Passante di Mestre... Andando oltre, Biis spiega di contribuire «alla costruzione di nuovi ospedali e di nuove strutture sanitarie, applicando le tecniche più innovative della Finanza di Progetto. Sosteniamo le Università e la Ricerca Scientifica per riattivare un meccanismo indispensabile alla crescita economica e allo sviluppo del Paese». «Per primi in Italia abbiamo scelto la strada della cartolarizzazione dei crediti sanitari, anticipando alle società fornitrici i crediti vantati nei confronti del settore pubblico: favorire la collaborazione tra Pubblico e Privato nel settore sanitario significa anche ridurrei lunghi tempi di riscossione dei crediti, per migliorare l'efficienza complessiva del sistema». Che cosa di meglio, allora, che nominare l’ad di cotanto istituto così ben avviato ed impegnato direttamente alle leve del potere politico? Naturalmente, quando Passera dice che non vi sarà “conflitto di interessi”, siamo tutti qui, pronti a credergli sulla parola


Respuesta  Mensaje 387 de 699 en el tema 
De: botia Enviado: 20/11/2011 20:05

La Bella Lavanderina

del dopo Berlusconi

Nulla si crea e nulla si distrugge. Ma si potrebbe anche cantare “la bella lavanderina, che lava i fazzoletti per i poveretti della città... fai un salto, fanne un altro, fai una giravolta, falla un’altra volta, guarda in giù, guarda in su, dai un bacio a chi vuoi tu”. Esatta fotografia della politica italiana nell’immediato post Governo Berlusconi, ovvero nel salto verso qualcosa di diverso, un salto doppio come la lavanderina che ha appena sciacquato i panni. Poi tocca fare la giravolta, magari doppia. Come i partiti che sono entrati in una maggioranza, ne sono usciti per diventare un’altra maggioranza baciando il principe. Nomi e protagonisti, ad esempio: il vero partito del premier , ovvero quello che sarà il nuovo partito dei lavanderini, guidati da Corrado Passera. Il cristiano di Todi, della preassemblea che un mese fa santificò i cristiani ritornati più adulti per la cresima della politica. Il nuovo centro, che ha come portatore d’acqua il professor Monti, traghettatore da una maggioranza all’altra, ha come cuore pulsante l’uomo della finanza, il catalizzatore che accoglierà il progetto del grande centro che torna, questa volta con gli estremi in minoranza, la Lega e l’Idv. Con mister banca l’Udc, e il Pdl in diaspora, il Fli “riformatore”, il Pd dei cristiani ex margherita o scontenti del Pd poligamo che sta con la sinistra che trova sempre un alibi ai no global. Il disegno che ruota come un ufo sulle nostre teste, da dopo Tangentopoli, e che era stato interrotto prima dalla Lega e poi dalla nascita di Forza Italia, abbracciata per strategia dal Carroccio, adesso è maggiorenne e può finalmente uscire la sera, far tardi e avere in tasca anche il bancomat. Non solo dei soldi, ma anche della democrazia. E con questo consenso trasversal-liberal- cattolico benedetto persino da un po’ di Vaticano, cosa c’è di meno relativo allo stato attuale della New Dc che mira a cannibalizzare destra e sinistra, a caccia di vecchi profughi e di nuovi convertiti? Fai un salto, fanne un altro, fai una giravolta, falla un’altra volta, Passera dimostrerà con la moneta una e trina dei suoi tre ministri di poter far accomodare tutti nelle grandi opere, pie. La diaspora della dc è finita, aveva detto entusiasta giusto Casini il giorno dell’investitura di Monti. Agnelli travestiti da tecnocrati, o meglio, lupi travestiti da tecnocrati, per riportare le pecorelle a casa. Finalmente il grande centro, gli manca solo la legge elettorale.


Respuesta  Mensaje 388 de 699 en el tema 
De: botia Enviado: 23/11/2011 05:36
Rifiutare lo ius soli non è una follia
"Egregio Presidente Napolitano, leggo che Lei ha definito follia negare la cittadinanza italiana ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Ne deduco che chi, come me, non la pensa in questo mondo, è da lei considerato un folle. Le devo confessare che non mi sento affatto tale. Devo altresì dire che ritengo la sua esternazione al limite della costituzionalità, atteso che la Costituzione prevede precisi strumenti per comunicare con le Camere e non è previsto che il Capo dello Stato dia indicazioni di natura politica ai parlamentari. Aggiungo che la sua mi sembra una posizione anche anti libertaria nei confronti di quei bambini e di quei genitori stranieri a cui Lei fa riferimento, che si vedrebbero privati della libertà di una scelta. Onestamente, se io avessi dovuto vivere all'estero per esempio per lavoro e lì fossero nati i miei figli, non avrei assolutamente voluto che essi diventassero cittadini, che so, brasiliani o statunitensi. Ritengo pertanto, anche in nome della libertà individuale, che gli stranieri nati in Italia debbano avere il diritto di essere cittadini del loro Paese d'origine". Lo dichiara il senatore della Lega Nord Roberto Castelli.

Respuesta  Mensaje 389 de 699 en el tema 
De: botia Enviado: 23/11/2011 05:40
Immigrati, Napolitano sbaglia ancora
“Napolitano sbaglia ancora e con le sue esternazioni si accoda al Pd e al terzo Polo. Le priorità sono l’economia che stenta, i nostri giovani che non trovano lavoro, i nostri anziani in difficoltà, le nostre piccole e medie imprese che chiudono e non certo la legge sulla cittadinanza”. Così Alessandro Montagnoli, vicepresidente vicario dei deputati della Lega Nord, commenta le dichiarazioni del Presidente della Repubblica sulla cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia. “Già siamo di fronte all’anomalia di un governo tecnico, voluto da banchieri e finanzieri, che si è sostituito ad un governo politico eletto dal popolo. Non vorremmo che ora – conclude Montagnoli – chi è chiamato dalla Costituzione a fare l’arbitro entri impropriamente in gioco favorendo una delle squadre in campo”.

Respuesta  Mensaje 390 de 699 en el tema 
De: botia Enviado: 23/11/2011 05:42
Cittadinanza agli immigrati, la Lega continua ad opporsi
''Oggi gli extracomunitari residenti nel nostro paese godono di tutti i diritti civili riconosciuti al cittadino italiano, per effetto anche di una serie di pronunce della giurisprudenza amministrativa e della Corte Costituzionale che hanno ampliato a dismisura la sfera dei diritti da riconoscere ad ospiti temporanei nel nostro paese, quali sono tecnicamente gli extracomunitari dotati di un permesso di soggiorno''. Lo afferma il vicepresidente dei senatori della Lega Nord, Sandro Mazzatorta su quanto affermato dal presidente Giorgio Napolitano in merito alla cittadinanza a cittadini extracomunitari nati in Italia. Mazzatorta, che e' anche sindaco di Chiari in provincia di Brescia, ricorda come la Lega ''si e' sempre opposta, quando era in maggioranza a qualsiasi iniziativa legislativa che modificasse le regole di attribuzione dello status di cittadino; a maggior ragione ci opporremo, oggi, che siamo unica forza di opposizione in questo governo anomalo a qualsiasi proposta tendente a semplificare o modificare i criteri di attribuzione della cittadinanza''.

Respuesta  Mensaje 391 de 699 en el tema 
De: botia Enviado: 24/11/2011 05:31
Spread al massimo storico: l'effetto Monti non poteva essere peggiore
“Purtroppo siamo costretti a constatare che non vi è nessun effetto Monti. Anzi, con il governo dei banchieri, siamo caduti dalla padella nella brace”. Lo dichiara in una nota il capogruppo della Lega Nord alla Camera Marco Reguzzoni, in merito ai dati che vedono il rendimento dei Btp a due anni oltre il 7,2% e lo spread a 700 punti, massimo storico raggiunto dal 1990. “I dati di oggi – prosegue la nota – sconfessano quei politici che, improvvisatisi economisti, fino a tre settimane fa dicevano che il problema era nella credibilità del governo precedente. Se questo poi è l’effetto degli incontri europei fra il Presidente Monti e i suo colleghi direi che peggio di così non poteva andare”.

Respuesta  Mensaje 392 de 699 en el tema 
De: botia Enviado: 25/11/2011 05:11

L’intervento a Strasburgo di Nigel Farage, co-presidente del gruppo Europa della Libertà

Eccoci qui, sull’orlo del disastro economico e sociale, e in questa stanza oggi abbiamo quattro uomini che dovrebbero essere responsabili. Eppure abbiamo ascoltato i discorsi più insipidi e tecnocratici di sempre: state tutti negando. L’euro è un fallimento sotto tutti i punti di vista. Di chi è la colpa? Chi è che ha in mano il vostro destino? Ovviamente la risposta è: nessuno di voi. Perché nessuno di voi è stato eletto. Nessuno di voi ha avuto la legittimazione democratica necessaria per arrivare ai ruoli che state attualmente ricoprendo. E in questo vuoto è arrivata Angela Merkel. Viviamo in un’Europa dominata dalla Germania, qualcosa che il progetto di Europa unita avrebbe dovuto effettivamente impedire. Qualcosa che chi venne prima di noi ha impedito, pagando con il suo sangue. Io non voglio vivere in un’Europa dominata dalla Germania e neanche i cittadini europei lo vogliono. Ma ragazzi, siete voi che lo avete permesso. Perché quando Papandreou decise di chiedere un referendum, lei signor Rehn parlò di «violazione della fiducia», e i suoi amici si sono riuniti qui come un branco di iene, hanno circondato Papandreou, lo hanno cacciato via e rimpiazzato con un governo fantoccio. Che spettacolo disgustoso. E non ancora soddisfatti, avete deciso che Berlusconi se ne doveva andare. Quindi fu cacciato e rimpiazzato con il signor Monti, ex commissario europeo, anch’esso architetto di questo euro-disastro. Un uomo che non era neanche membro del Parlamento. Sta diventando come un romanzo di Agatha Crhistie, dove cerchiamo di indovinare chi sarà il prossimo ad essere fatto fuori. La differenza è che sappiamo benissimo chi sono gli assassini: dovreste essere ritenuti responsabili per ciò che avete fatto. Dovreste essere tutti licenziati.E devo dire, signor Van Rompuy, che 18 mesi fa, quando la incontrai per la prima volta, mi sbagliai sul suo conto. Dissi che avrebbe ucciso silenziosamente la democrazia degli statinazione, ma non è più così, lo sta facendo molto rumorosamente. Lei, un uomo non eletto, è andato in Italia a dire: «non è il momento di votare, è il momento di agire». Cosa, in nome di Dio, le dà il diritto di dire al popolo italiano cosa fare?


Respuesta  Mensaje 393 de 699 en el tema 
De: botia Enviado: 26/11/2011 05:20

Maaaaaaaaaag............

coooooooom'è ?????????

 

GENOVA NEL POST ALLUVIONE

Per la Giunta i cittadini

vengono dopo i rom

ZÉNA - Schiaffo morale ai cittadini genovesi che nel caos post alluvione si vedono privati dal Comune di alcuni diritti in quanto “sorpassati” dalla comunità rom sull’assegnazione di alcuni alloggi popolari. Dopo che le acque del Bisagno hanno travolto e distrutto una buona parte del campo nomadi e dopo le recenti proteste per la sistemazione precaria e provvisoria nella quale i rom sono stati ospitati, si attende l’ufficialità sull’ordinanza che riserverebbe ai rom alcuni alloggi nei quartieri di Quezzi, Begato, Borgoratti e Sampierdarena. Immediata la reazione della Lega Nord che ha preparato un’interrogazione con risposta scritta urgente a Sindaco e Giunta al fine di sapere «quanti sono gli alloggi assegnati ai nomadi, quali le condizioni di affitto e di pagamento delle utenze, quante sono le persone sfollate e se non ritengono ingiusta e irrispettosa questa scelta». «Ci fa sorridere amaramente, in questo caso, l’uso delle parole “assegnazione temporanea di alloggi popolari” – sottolinea Alessio Piana, capogruppo Lega Nord in Comune e segretario provinciale del Carroccio genovese -. Anche nella gestione del dopo alluvione assistiamo purtroppo a scelte compiute dal Sindaco Vincenzi e dalla sua Giunta ingiuste, illogiche e motivate da bieco ideologismo. Parrebbe, infatti, che il Sindaco abbia ritenuto prioritario, tra gli oltre 250 sfollati dell’alluvione del 4 novembre scorso trovare per prime le case agli zingari che erano accampati in Via Adamoli. «Ci chiediamo cosa ancora si devono aspettare i cittadini genovesi da questo Sindaco e da questa Giunta che hanno dimostrato con i fatti di non rispettare e di non tenere in considerazione nessuna delle esigenze dei propri amministrati. Faremo il possibile affinchè questa scelta sia completamente cancellata e vengano introdotti criteri di assegnazione giusti ed equi. Insomma se così accadrà, appare evidente che l’Amministrazione genovese non solo sia agli sgoccioli, ma si rende di fatto arrogante nei confronti dei suoi cittadini che pagano le tasse e amano la città anche dopo tragedie incontrollabili».


Respuesta  Mensaje 394 de 699 en el tema 
De: botia Enviado: 27/11/2011 04:34

MONTI è il cavallo di Troia del Pd

«Voto agli immigrati»

Un utile cavallo di Troia per realizzare una nuova società globalizzata aperta alle esigenze degli extracomunitari la sinistra lo sta cercando da tempo. E magari con il Governo Monti l'ha pure trovato. L'idea è sempre la stessa: riuscire a dare il voto agli stranieri così da ottenerne in cambio il consenso in termini elettorali. Un progetto che la Lega Nord ha sempre osteggiato e denunciato ma che ora, sotto gli auspici del Presidente della Repubblica, e soprattutto grazie alla complicità della nuova ammucchiata di partiti che ha deciso di sostenere il nuovo Esecutivo rischia di trovare lo spazio per infilarsi in Parlamento. A servire l'occasione su un piatto d'argento ci hanno pensato due senatori del Pd che, all'indomani dell'appello del Capo dello Stato affinché le Camere si adoperassero per dare regole più morbide per concedere la cittadinanza, hanno presentato una proposta di legge in Senato. I promotori dell'iniziativa sono Roberto della Seta e Francesco Ferrante, autori del disegno di legge che prevede il voto alle amministrative per gli extracomunitari e gli apolidi. I due insomma non hanno posto tempo in mezzo e due giorni fa hanno diffuso a tappeto tra tutti i senatori la loro proposta di legge chiedendone l'adesione. La lettera di accompagnamento insiste proprio sul fatto che la proposta raccoglierebbe l'appello lanciato di recente dal presidente Napolitano. . Ma i due parlamentari informano pure che l'iniziativa è decisamente a largo raggio perché interessa sì Palazzo Madama ma anche Montecitorio dove c'è un'analoga proposta di legge. Insomma è proprio la manovra a tenaglia che da tempo la sinistra sta inseguendo per portare a compimento l'antico progetto di dare il voto agli stranieri. E' un disegno ambizioso che il Carroccio finora è riuscito a bloccare: perché qui non si tratta solo di dare il voto agli stranieri ma, e i due parlamentari lo scrivono chiaramente nella loro proposta di legge, di sostituire l'attuale principio dello ius sanguinis con quello dello ius soli per quanto riguarda la concessione della cittadinanza. In altre parole significa che, se fosse per loro, la cittadinanza verrebbe concessa agli stranieri che nascono nel nostro Paese indipendentemente dalla nazionalità dei genitori. Ora le cose non sono così: non basta la nascita per avere il diritto alla cittadinanza ma servono dieci anni di regolare permanenza e poi una serie di passaggi. Perché essere cittadini non può e non deve essere un diritto acquisito ma un una conquista e l'ultimo passaggio di un lungo percorso di conoscenza e amore per la terra in cui si vive. Bisogna conoscerne la lingua, le leggi e rispettarne le leggi, gli usi e i costumi. Nello stesso giorno in cui Umberto Bossi avverte una volta di più sul pericolo che vorrebbe dire aprire così indiscriminatamente le maglie per ottenere la cittadinanza, «lo ius soli non va bene - ha sottolineato ieri - non significa aiutare gli immigrati che sono già qui ma farne venire un sacco di altri. E l'unica cosa di cui questo Paese non ha bisogno sono altri immigrati» c'è chi invece si adopera per portare a compimento un vecchio disegno.


Respuesta  Mensaje 395 de 699 en el tema 
De: botia Enviado: 29/11/2011 20:19

Sinistra nel caos

Tutti contro tutti

L’Idv contro il Pd. Il Pd contro Vendola. Il Pd contro i rottamatori anti-Bers ani, ma un pochino anche contro lo stesso Bersani. I radicali di sinistra contro il Pd, il Pd laicista contro i cattocomunisti. Chi ci capisce qualcosa è bravo, ma è solo di ieri questa radiografia dello stato del centrosinistra a livello nazionale. Dopo aver delegato a M ario Monti il compito di fare l’alternativa al Governo B e rlusconi, la sinistra ha perso il suo collante e si è frantumata nella solita patetica galassia di personalismi, movimenti, girotondi, correnti, club, fondazioni e chi più ne ha più ne metta. E pensare che solo il 16 settembre il lungimirante Pierluigi Bersani, la copia mal riuscita dell’imitazione crozziana, lanciava niente meno che il nuovo Ulivo con Nichi Vendola e Antonio Di Pietro. Chissà cosa avrà pensato ieri il segretario del Pd leggendo le paginate sulla crisi della Giunta milanese. O chissà che idea si sarà fatto delle dichiarazioni rilasciate dal sindaco democrat di Bari, Michele Emiliano, in una intervista alla Zanzara su Radio24: «Con l’uscita di scena di Berlusconi, per Vendola inizia una lunga traversata nel deserto - ha detto il primo cittadino pugliese, poi rettificandosi parzialmente -. Le sue capacità pirotecniche adesso sono meno indispensabili. Ora ci vuole affidabilità, serietà, competenza, capacità di leggere la realtà. Non è il momento di Nichi». Forse nemmeno nel Pd, che secondo Emiliano, presidente regionale del partito, «non ha una linea politica chiara: avrebbe bisogno di un capo carismatico, di una leadership forte, che per ora non ha con Bersani. Ne abbiamo bisogno come il pane. Altrimenti come si tiene insieme un partito che ha ideecosì diverse al suo interno?». Affidare la risposta a Di Pietro è, d’altro canto, impossibile visto che il leader dell’Idv non riesce a mettersi d’accordo con se stesso. Il 26 novembre dichiarava alla Stampa: «Avendo l’Italia dei Valori deciso di non partecipare a nessuna spartizione o lottizzazione e non considerando questo governo un governo politico, non facciamo parte di quella che sempre più si evidenzia come una maggioranza politica fra Pd, Pdl e Udc». Chiaro? Non si direbbe ascoltando quanto lo stesso Di Pietro dichiarava ieri a Firenze: «L’Italia dei Valori intende portare avanti, anche a livello amministrativo, lo spirito di Vasto, cioè un’area riformista in un sistema bipolare. In questo senso, noi faremo il possibile affinché la colazione Pd-Idv-Sel, allargata a liste civiche e movimenti, partecipi a questa proposta, ovviamente là dove possibile». Come a Palermo, ad esempio? «Ci sono dei casi - ha tenuto a precisare l’ex giudice - dove invece non è possibile. è il caso di Palermo, dove il Pd è talmente in imbarazzo su cosa deve fare che addirittura domenica scorsa ha indetto le primarie interne degli iscritti al Pd per chiedere se devono fare la colazione con l’Idv oppure con Cuffaro e Lombardo. Io mi auguro che sia un momento di chiarezza davvero su con chi il Pd vuole fare coalizione». In mezzo a questo marasma passano quasi inosservate le dichiarazioni del deputato Pd Beppe Fioroni, tirato in ballo in una surreale ricostruzione del presunto boicottaggio del Pd in occasione della candidatura alle Regionali del Lazio di Emma Bonino: «Leggo fantasiose ricostruzioni di identikit che assocerebbero nella citazione di Concita De Gregorio di un “a l t i ssimissimo dirigente del Pd” il mio nome. Lusingato per l’altissimissimo specifico, ove mai ce ne fosse bisogno, che si tratta di illazioni prive di ogni fondamento. Ho sostenuto la Bonino come presidente, punto e basta». E dove mettere Matteo Renzi, il rottamatore? A lui ci pensa l’eurodeputato Pd Salvatore Caronna, secondo cui la posizione di Renzi sarebbe «del tutto legittima», purché il sindaco di Firenze esca dal Pd. «è difficile vedersi nello stesso partito - spiega Caronna -. Le idee di Renzi hanno legittimità, ma penso che alla lunga ci sia una distanza enorme tra le loro posizioni e quelle come le mie. Abbiamo poco o nulla a che fare». Forse sarebbe il caso di decidere prima quali posizioni ha e cosa intende fare il Pd. Ma questo nessuno lo sa. A cominciare proprio dal Pd.


Respuesta  Mensaje 396 de 699 en el tema 
De: botia Enviado: 02/12/2011 05:30
L'Euro sta fallendo. E la Germania sta già stampando marchi in Svizzera
 
"Il fallimento dell’euro è ormai sotto gli occhi di tutti, e la cosa che stupisce di più è che un Paese come la Germania, vero pilastro della moneta unica, stia già pensando di scaricare l’Unione Europea. Secondo economisti e addetti ai lavori, infatti, Berlino avrebbe già incaricato due aziende svizzere di stampare marchi in quantità consistenti". Queste le parole dell’europarlamentare della Lega Nord Mara Bizzotto che ha presentato un’interrogazione urgente alla Commissione "affinché sia fatta chiarezza al più presto sull'argomento". "Secondo indiscrezioni giornalistiche, sinora mai smentite, la Banca centrale tedesca e il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble avrebbero affidato la stampa alla ditta Sicpa di Losanna, società leader negli inchiostri per banconote, e ad un'altra azienda di Zurigo, di cui non viene fatto il nome" spiega l'eurodeputata leghista. "Perfino alcuni Governi, tra cui quello guidato dal professor Monti, pare ne siano già a conoscenza - aggiunge l'On. Bizzotto – ma nessuno dice nulla, nessuno dice se siano stati effettivamente condotti degli studi di fattibilità per valutare un possibile crollo dell’euro e un ritorno alla vecchia moneta. Come al solito i massoni dell’alta finanza agiscono nell'ombra fregandosene dei cittadini”. "La Commissione deve riferire al più presto se è a conoscenza di questi fatti e se davvero alcuni Stati stiano concretamente pensando all'uscita dall'euro - dichiara l'eurodeputata del Carroccio - I cittadini hanno il sacrosanto diritto di sapere”. "Noi sin dall’inizio abbiamo pensato che l’euro si sarebbe rivelato una gran fregatura - conclude l’On. Bizzotto - Adesso, oltre al danno, ci becchiamo pure la beffa di essere tenuti all'oscuro di tutto. E’ giunto il momento che chi ha fortemente voluto e sostenuto l’euro ne ammetta pubblicamente il fallimento e pensi concretamente ad un’exit strategy che non danneggi ulteriormente i cittadini”.

Respuesta  Mensaje 397 de 699 en el tema 
De: Peterpan® Enviado: 02/12/2011 05:43
Dai: con l'Euro i prezzi erano raddoppiati, con il ritorno alla Lira si dimezzeranno!*
 
 
*Favoletta di Natale

Respuesta  Mensaje 398 de 699 en el tema 
De: botia Enviado: 07/12/2011 07:17
Manovra, il Pd pensa alla Cannabis...
 
"Il Presidente Monti in Senato ha dichiarato che la manovra del suo Governo è giusta perché è stata apprezzata dai mercati internazionali. Non meglio precisati organismi europei ci dicono cosa dobbiamo subire inviandoci dei fax direttamente da Bruxelles, come Bossi disse quasi profeticamente già nel 1998. Ebbene, a fronte della grave crisi finanziaria internazionale che sta investendo da tempo la zona Euro, a fronte di una manovra tremenda che non risolleverà il Paese, ma certamente danneggerà famiglie, lavoratori e imprese del nord a favore di banche e tecnocrati europei, mentre la Lega sta responsabilmente difendendo la sua gente, cosa fa il Pd? Tramite i suoi senatori sta depositando un ddl volto a legalizzare la coltivazione a fini di commercio, l'acquisto, la produzione e la vendita di cannabis e di prodotti da essa derivati. Mi pare che questo ddl, così come la proposta di regalare la cittadinanza ai minori stranieri nati in Italia, sia l'ultimo dei problemi che i cittadini sentono come urgente. Il Pd si è proprio ridotto alla canna". Lo dichiara la senatrice della Lega Nord Irene Aderenti.

Respuesta  Mensaje 399 de 699 en el tema 
De: botia Enviado: 09/12/2011 06:26

mi spiace Mag...........Voi al momento siete fuori

IL GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA RIPRENDE L’IDEA, LA LEGA APPROVA

LA MACROREGIONE?

FACCIAMOLA SUBITO

MILàN - «L'idea di accorpare le regioni è mia». Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, rivendica. E torna a commentare l’incontro di lunedì scorso in via Bellerio, nella sede della Lega. Si era incontrato con i presidenti di Regione Piemonte e Veneto, Roberto Cota e Luca Zaia, durante il quale si è rivendicata una maggiore autonomia per le regioni. A margine della visita del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, alle “Gallerie d’Italia” il Governatore lombardo ha sottolineato come «questa idea potrebbe mettere ancora di più le regioni italiane, soprattutto le più piccole, in grado di competere in ambito europeo. Anche la Lombardia, la regione più grande ed efficiente è pronta a mettersi in discussione - ha proseguito Formigoni - e generare con altre regioni una alleanza che potrebbe permettere risparmi amministrativi e maggiori efficienze soprattutto mettendosi in concorrenza con i giganti stranieri». Il vice presidente della Regione Lombardia e capo delegazione della Lega Nord, Andrea Gibelli ha ben accolto le affermazioni di Formigoni, correggendolo in parte. «La mia prima considerazione - ha detto - è che mi fa piacere ascoltare il Governatore Formigoni parlare con questa enfasi di una questione estremamente importante, dopo 15 anni che la Lega lotta per costruire, attraverso la sua azione politica di riforma, una macroregione, così come il professor Gianfranco Miglio aveva rilanciato nelle file della Lega in Senato nel lontano '94. Non dimenticando mai lo studio della “Fondazione Agnelli” proprio sulla Padania». Per rinfrescare la memoria, che cosa affermava quello studio? Il volume, redatto da un pool di studiosi super partes, già dal titolo scandalizzavano tutori indefessi dell'unità italiana: “La Padania, una regione italiana in Europa”. In quel numero, datato anno 1992, dei Quaderni della Fondazione intitolata al creatore della Fiat, non solo si dà perscontata l'esistenza della Padania, intesa come una vasta area riconducibile alla valle del Po, ma si propongono ipotesi di riforma L'analisi degli studiosi chiamati in quel '92 dalla prestigiosa fondazione torinese rischiano, era netta: l'Unità d'Italia, a parere degli eruditi autori del volume, «fu decisa in modo affrettato e non certo sulla base di criteri di adeguata corrispondenza tra capacità di governo ed esigenze economiche e sociali di un territorio». E concludeva: l'affermazione politica della Padania sarebbe di auspicio in un'ottica europea. In sostanza, il tema della macroregione «è così importante - ha continuato Gibelli - che merita una discussione attraverso un tavolo concreto, invece di continue parole, come accaduto martedì con l'onorevole Rosso (vedi l’intervista a parte, ndr) e ora con il Presidente Formigoni, quest’ultimo pronto a mettere in discussione la nostra regione per un confronto proprio sulla macroregione. Da parte nostra, - ha proseguito ancora il vice presidente - come è stato ribadito, nel rispetto di posizioni diverse, garantiamo massima disponibilità su un tema che ci sta a cuore da 30 anni. Passiamo ora dalle parole ai fatti, nell’interesse del nord». Anche Davide Boni, presidente del consiglio regionale lombardo, ha preso in seria considerazione le parole di Formigoni, in parte con l’obiettivo di puntualizzare la primogenitura: «Sulla macroregione del Nord non è un problema di chi ha avuto l’idea, caro Formigoni, perchè tutti sanno che la Lega Nord rivendica l’istituzione della Repubblica del Nord, poi Padania, da almeno vent'anni. Così come Gianfranco Miglio frequentava Pontida e non il meeting di Rimini. Non ha senso - specifica Boni - proseguire su questo terreno, ciò che conta è attivarsi affinchè il Nord diventi un interlocutore per l’Europa così come espresso domenica al Parlamento della Padania in modo chiaro. Siamo felici quindi che anche Formigoni abbia accolto il manifesto programmatico di Vicenza». Sempre ieri, in occasione della prima del teatro Alla Scala, Formigoni ha lanciato al presidente del Consiglio Mario Monti un messaggio «per parlare del federalismo che deve essere rilanciato». Il Governatore ha preso posizione anche in tema di abolizione di fatto delle Province, come delineato dal Governo. «Non si può continuare questo balletto su una istituzione comunque importante come la Provincia. Bisogna prendere una soluzione definitiva e mi auguro che il Parlamento intervenga decidendo in maniera molto chiara». In quanto ai costi di queste istituzioni, sono «molto minori di quello che normalmente si dice. I costi della politica vanno ridotti - ha proseguito - ma non mettendo a repentaglio l’amministrazione della cosa pubblica».



Primer  Anterior  385 a 399 de 699  Siguiente   Último 
Tema anterior  Tema siguiente
 
©2025 - Gabitos - Todos los derechos reservados