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General: Spazio Verde
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De: botia (Mensaje original) |
Enviado: 01/11/2010 06:31 |
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puoi dire quello che vuoi, tanto le autonomie possono federarsi
o confederarsi, ma ciascuno rimane padrone a casa propria
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De: skikko |
Enviado: 16/08/2011 13:10 |
mi scappava una risposta seria all'ultima affermazione
poi mi son ricordato ke l'ha fatta claretta....ed ho lasciato perdere |
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Uahahahahahah, o Skikko.... con questa hai superato te stesso. 
PS: O Cla, una risata a 'sto punto te la devi fare anche tu! |
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De: skikko |
Enviado: 17/08/2011 17:29 |
Calalzo, Bossi annulla il comizio per evitare le proteste (dei leghisti)
Come ogni anno il Senatùr avrebbe dovuto tenere un discorso pubblico nel paese, prima di partecipare alla cena per il compleanno del ministro Tremonti. Ma l'evento è stato cancellato all'ultimo momento, per evitare la contestazione organizzata dal presidente della provincia di Belluno, Gianpaolo Bottacin, deciso a chiedere conto dei tagli varati dal governo e pronto alle dimissioni
La Lega costretta a cancellare il comizio di Umberto Bossi per evitare le proteste non del Pd o del Movimento 5 stelle, ma dei suoi elettori. La base del Carroccio è talmente esasperata che ormai il partito è costretto a nascondere il Senatùr. E l’incontro non era previsto in una città ostile, ma in un paese da sempre rifugio della Lega per le vacanze: Calalzo di Cadore. Qui Bossi e Roberto Calderoli vengono due volte l’anno. I primi di gennaio per l’ormai famosa cena degli ossi e a metà agosto per il compleanno di Giulio Tremonti che qui trascorre le sue vacanze estive – ha una casa a Lorenzago – e il 18 festeggia con i due amici leghisti e pochi altri intimi, con una cena all’hotel Ferrovia gestito dal Gino Mondin. La festa è sempre stata preceduta, il giorno prima, da un comizio di Bossi. Ma stamani è stato annullato: un gruppo di uomini del Carroccio, capitanati dal presidente della Provincia di Belluno, Gianpaolo Bottacin, hanno annunciato che sarebbero venuti a chiedere conto dei tagli. A loro si è accodato il Partito Democratico, così stamani Mondin, organizzatore del comizio, ha deciso di annullare l’incontro dopo aver chiamato anche Calderoli. Ma il risultato è stato l’opposto: invece di fermare la protesta la ha alimentata. E a metà pomeriggio si è trovato all’ingresso dell’albergo Bottacin con la bandiera della provincia listata a lutto. Bottacin si è seduto sui tavoli all’esterno e si è messo ad aspettare Bossi e Calderoli che arriveranno a fine pomeriggio da Ponte di Legno. “Non è una protesta”, ci tiene a dire Bottacin, “ma una semplice richiesta di chiarimento: i tagli della manovra mi costringono a chiudere la Provincia. Da Belluno mandiamo a Roma ogni anno 800 milioni di euro, ce ne arrivano indietro 25 circa e io solo di costo del personale ho 10,5 milioni di spese, il nostro territorio è colpito da seimila frane delle novemila che ogni anno si registrano in Veneto, poi dobbiamo spalare la neve, ci sono le scuole. Insomma la cancellino loro perché altrimenti devono mettermi in condizione di gestire il territorio”. Bottacin è un leghista della prima ora. Finora ha tentato di risolvere i problemi parlando direttamente con Calderoli e Tremonti. Poi ha preso carta e penna e scritto anche al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Che gli ha risposto. “Ma non può fare un decreto, deve agire il governo e questi qui invece continuano a tagliare”. E così ha deciso di venire a protestare di persona. “Voglio dire ai nostri ministri che così non si può andare avanti”, dice scuotendo la testa, mostrando delusione per il suo partito. “Io devo rispondere prima di tutto ai cittadini che mi hanno votato, a loro devo rendere conto, soltanto dopo mi preoccupo del colore di chi è che fa gli errori a Roma”. Da un sacchetto di plastica tira fuori un libro rilegato. Titolo: Tirate al petto. Lo mostra. “L’ho ricevuto pochi giorni fa, è un libro che il presidente della Provincia di Cosenza ha inviato a tutti i presidenti di Provincia italiani, ed è completamente pagato dal suo ente. Capisce? E io non ho i soldi per riparare le strade. Degli 800 milioni che ogni anno mandiamo a Roma magari alcuni sono stati regalati a Cosenza e li hanno spesi per questo. Non esiste, non esiste”. I malpancisti leghisti aumentano ogni giorno. E per quanto Bossi si ostini a dire che nel partito non ci sono spaccature è la base a mostrare sempre più evidenti segni di staccamento dai vertici. Basti pensare allo scorso fine settimana, quando Bossi non si è presentato a Ponte di Legno fino a lunedì e dalle strade sono stati cancellati gli slogan che inneggiavano al Capo e che erano qui da dieci anni, lungo i tornanti del Tonale ad accompagnare chi saliva verso i rifugi montani. E ora arrivano persino all’hotel Ferrovia, ritiro storico dei leader del Carroccio. Gino Mondin, il proprietario, fuori dall’albergo ha appeso due cartelli: “Albergatore armato”. Per tenere lontano gli scocciatori certo, che nessuno avrebbe immaginato sarebbero stati leghisti. A protestare arriverà a Calalzo anche il Partito Democratico. E’ stata creata una pagina facebook “comitato accoglienza Bossi Calderoli Tremonti” per pubblicizzarle la manifestazione: domani alle 17.30 e fino alle 23 circa trenta persone si presenteranno a volantinare contro i tagli alla Provincia. Ma l’opposizione è stata battuta dalla Lega che a protestare è venuta oggi. E Bottacin non ha intenzione di mollare. “A Bossi e Calderoli io dirò una cosa semplice: o ci date la possibilità di rispettare i cittadini fornendogli i servizi per cui pagano profumatamente Roma, oppure è inutile tenere aperta la provincia. Io sono pronto a dimettermi subito e devono farlo anche i tre ministri veneti, compreso Galan che il territorio lo dovrebbe conoscere piuttosto bene visto il suo passato, e i quattro deputati eletti a Belluno, a partire da Paniz che al governo si è ambientato e sembra sappia far valere le proprie idee quando vuole, e tutti i bellunesi che hanno incarichi negli enti. Così possiamo dare un bel segnale. Noi aiuti dallo Stato non ne riceviamo”. E a Bossi che due giorni fa aveva semplificato dicendo che anche “i nostri amministratori son diventati terroni, aspettano i soldi”, Bottacin risponde chiaro: “Siamo noi che mandiamo i soldi a loro, qui non arriva niente. Se potessimo andremmo in Svizzera”. Non oltre confine, certo, ma un anno fa la Provincia aveva chiesto di poter indire un referendum per passare al Trentino Alto Adige e diventare come le province di Bolzano e Trento. “A Roma ce l’hanno bocciato, capito? Io devo dare delle risposte ai miei elettori quindi o mi mettono in condizione di poter almeno coprire le buche delle strade oppure la Provincia devo chiuderla o la aboliscano subito loro; aboliscano tutte le province ma basta scherzare con la gente, così non si può andare avanti”. A sentirlo parlare sembra un esponente dell’opposizione. Tanta la rabbia, la delusione, l’indignazione. Nella Lega di territorio che si vanta di essere l’unico partito realmente presente e con un legame profondo con la base, un presidente di Provincia del Carroccio che parla in toni così critici nei confronti dei suoi ministri di riferimento non si era mai visto prima. Finora dal via Bellerio le voci negative sono sempre state azzittite, cancellate, commissariate. Questa volta invece è Bossi che è costretto a difendersi. E a Calalzo di Cadore, tra i leghisti, c’è già chi fotografa lo stato del partito con la solita delicatezza padana: “Ormai non possiamo neanche più esporlo come facevano con Breznev“. |
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il Pd non riuscirà a raccogliere i voti in fuga dalla Lega se
continuerà a usare solo gli sberleffi
Bossi viene contestato dalla sua base perchè ha mollato
su tutti i "valori non negoziabili" dei leghisti
tra l'altro il federalismo fiscale è stato messo in piedi sotto
dettatura del professor Luca Antonini, che certamente non
è uomo della Lega
http://www.campusnet.unito.it/dottdiritto/docenti/att/_antonini.cv.pdf
e infatti nei vari forum di anonimi leghisti viene abbondantemente
contestato
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botia ha aperto questo spazio, ma purtroppo Giulio Ferrari
è stato costretto a dare le dimissioni per evitare che Saviano
lo facesse chiudere con una querela per diffamazione
e Bossi non sostiene MAI gli indipendenti, questo è ultrarisaputo,
così oggi la direttrice responsabile de Il Padano è Alessandra
Consonni, membro di spicco delle Donne Padane, che fanno capo
al "famigerato" cerchio magico
da luglio il quotidiano è fermo a settembre riprenderà (forse) con
"meno politica e più voce alla gente e alle tradizioni"
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Maroni sta cavalcando lo scontento, dalla sua parte c'è tutto il Veneto
e parte del Piemonte,un pò meno la Lombardia e in Emilia Romagna sono
ancora troppo nuovi per prendere una posizione netta
però Maroni viene contestato da chi lo accusa di mancanza di fermezza
verso l'immigrazione
Calderoli ha una sua base di fedelissimi, ma non contesterà mai apertamente
la linea di Bossi, anche se non gli va subire la dittatura delle donne varesotte
e infatti ha ottenuto che a settembre il suo uomo, Giacomo Stucchi, sostituisca
il varesotto Reguzzoni
Castelli è un caso a parte, liberale e pacifista a oltranza, sta attraversando una
crisi di coscienza per i bombardamenti in Libia, fosse stato per lui il governo
sarebbe caduto a marzo
non ha un seguito di fedelissimi, anche se molti lo stimano, e non partecipa alla
fronda interna
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skikko mi fa ridere spesso 
è infantile, ma è il mio nemico del cuore  |
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Al di là di tutte le tue informazioni gossipsistiche sulla nomenklatura leghista, di cui alla più parte di noi credo importi pochetto, non credi che, anche (ma non solo) alla luce dell'ultima finanziaria da voi cmq condivisa, il vostro cavallo di battaglia, il federalismo, sia miseramente naufragato? Prego rispondere con dati certi, non con audaci arrampicate "on the mirrors"....
Avviso per i naviganti: dai una risposta dalla parte della base, non della cricca dirigente, please... |
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il federalismo fiscale non è naufragato, ma è in mano a Luca Antonini,
che è a capo della commisione che sta occupandosi dei decreti
attuativi, se leggi il link che ho messo puoi prendere nota di tutti
i libri che ha scritto sul federalimo
ma siccome sei capace quanto me di cercare i dati su Google non vedo
il motivo per cui dovrei cercarteli io, visto che comunque tu ai per
scontato che niente di ciò che posto possa essere valido
cerca tu i documenti nei siti ufficiali, poi ne possimo discutere, sempre
che tu non mi voglia liquidare con una pallottola
quanto al gossip io non lo ricavo dai giornali, ma da ciò che avviene
sotto i miei occhi
io non ho la tessera della Lega, ma sono in una posizione che mi permette
di osservare direttamente ciò che accade, sia nella base che fra i dirigenti
notare che lo zoccolo duro non è composto che in minima parte dai tesserati,
votano Lega da sempre, vanno qai comizi e alle manifestazioni, sganciano anche
un sacco di soldi, ma non fanno la tessera
però parlano e si fanno sentire ovunque, nelle radio, nelle televisoni, nelle pazze,
nei bar, al super, in rete e anche alle feste estive dove attaccano direttamente i
dirigenti (Bossi di solito li insulta, anche se adesso lo fa molto meno)
in rete ti dò un piccolo esempio :
http://forum.politicainrete.net/forum-del-carroccio/60825-prof-antonini-la-road-map-dei-decreti-attuativi.html
e questi sono quelli più politicamente preparati, poi ci sono quelli che vedono solo i fatti
che li riguardano da vicino
in passato ho avuto occasione di discutere privatamente anche con qualcuno dei vertici, oltre
che con un paio di direttori del quotidiano e della radio, del resto non è difficile, può farlo
chiunque, era facile anche con Bossi, prima della malattia, perchè dopo i comizi cenava insieme
ai militanti e ai simpatizzanti sia alle feste che in pizzeria e parlava con tutti, parlava anche troppo,
c'era rischio che si facesse notte alta e tra l'altro ben pochi bevevano solo Coca Cola come lui
è proprio perchè è venuta a mancare la vicinanza fisica di Bossi che lo zoccolo duro si sente alla
deriva e sollecita i suoi rappresentanti sul territorio a manifestargli lo scontento di loro che sono
la base su cui la Lega si regge
perciò sono i rappresentanti del territorio che oggi fanno la differenza, sono loro che prendono
posizione, e sono quindi loro che pongono condizioni ai vertici
Maroni li ascolta (non è andato al compleanno di Tremonti) Bossi li bacchetta e Calderoli fa le
sue solite sceneggiate demagogiche, ma non c'è solo il presidente della provincia di Belluno,
ci sono anche Flavio Tosi e il sindaco di Varese Attilio Fontana, e c'è soprattutto Zaia che fa
di testa sua, ignorando il segretario del Veneto, Giampaolo Gobbo, fedelissimo a Bossi
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forse non lo si legge sui giornali, ma la pancia della Lega vuole il Congresso Federale, e lo vuole
subito dopo i Congressi Nazionali, che dovrebbero esserci tra settembre e ottobre
il Veneto non è detto che ripropona la candidatura di Gobbo, ma quello che suscita più diatribe
è quello lombardo
Giorgetti non piace alla pancia, è benvisto solo nel varesotto, ma si dà il caso che quella sia proprio
la provincia della famiglia Bossi, però è anche la stessa di Maroni, il quale è molto più sinistrorso di
Giorgetti
COME VEDI NON E' GOSSIP : E' POLITICA !!
Maroni ha già virato a sx una volta, e non è impossibile che lo rifaccia
lui è ancora quello che al tempo del ribaltone ha detto a Bossi : "adesso vediamo chi ce l'ha più duro"
la pancia ci ha impiegato quattro anni a perdonarlo, ma non è detto che abbia dimenticato
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Non mi hai risposto su come il federalismo da voi richiesto, in mano al sig Antonini, si va a conciliare con i tagli agli Enti locali, e soprattuo , non mi hai risposto (capisco che la risposta sia imbarazzante) CHI lo sta pagando. Questa mi sembra la cosa interessante, più dei risvolti e gli antefatti politici della Lega. Credo che anche più di un elettore leghisat se lo cominci a chiedere, nel momento in cui si vedrà nel suo statino stipendiale, nella voce trattenute, oltre alla consueta irpef pgata allo stato, anche quella regionale, comunale e, perchè no, anche provinciale..
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Botia, cercami una risposta sulla Padania
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Botia non legge La Padania :)
sul federalismo fiscale ti ho già risposto altra volte che :
1 - considerato che dal 2001 è legge costituzionale l'autonomi delle
regioni, che non può esistere senza l'autonomia impositiva, era
necessario redigere le norme che permettono di attuarla
2 - provvisoriamente (ma in Italia il provvisorio diventa eterno) si
è concessa solo l'autonomia per applicare le Addizionali, mantenendo
intatto il gettito dell'Erario
3 - lo stato ha diminuito i ritrasferimenti, proprio perchè aveva concesso
le Addizionali
4 - nel frattempo si continuava a ripianare i debiti delle regioni che
aspprofittavano della autonomia per fregarsene della contabilità di bilancio
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tutto questo è durato 10 anni, sempre in via provvisoria
COSA CAMBIA CON IL FEDERALISMO FISCALE VOLUTO DALLA LEGA ?
(sempre ammesso e non concesso che si realizzi come vorrebbe la Lega)
1 - diminuisce la quota di gettito da versare all'Erario centrale e compare
una quota trattenuta direttamente sul territorio che produce il gettito
2 - si introduce la SPESA STANDARD, ossia si stabilisce che per ogni voce
di spesa ci sia una equiparazione su tutto il territorio nazionale (una garza,
una siringa, una sacca di sangue non possono costare nelle regioni del sud
venti volte più di quello che costano nelle regioni del nord, è una cosa fuori
di testa !! )
3 - gli amministratori che fanno buchi di bilancio vengono rimossi e diventano
INELEGGIBILI
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non mi sembra difficile da capire che queste tre semplicissime cose non possono
avere il placet delle regioni che da sempre sono abituate a non badare a spese,
tanto tutto gli è dovuto per diritto acquisito con l'unità della nazione
loro si avvalgono di due parole, una antica: SOLIDARIETA' e una moderna :
SUSSIDIARIETA'
sulla prima non c'è discussione, la solidarietà del forte verso il debole è cristianamnte
un precetto, basta continuare ad essere deboli e si ha il diritto alla solidarietà
sulla seconda invece c'è qualche apertura, lo statodiventa sussidiario solo DOPO che
la regione si è impegnata a progredire, investendo risorse in progetti a lungo termine
ma ovviamente diventa necessario tenere un bilancio rigoroso, senza sprechi per
voti di scambio e per piazzamenti alla Cetto Laqualunque, per non parlare poi di
corruzione e di innocenti evasioni
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ce la farenno i nostri eroi a trovare la quadra ?
sono propensa a credere di no, sempre stata realista io, ma ciò non mi impedisce
di costatare che il semplice parlare di federalismo fiscale ha portato a galla tante verità
che da sempre venivano tenute nascoste sotto una montagna di ipocrisia demagogica
ad ogni modo nessuno oggi può confondere decentramento con aurtonomia
e se autonomia deve essere non si può farla con le sole addizionali, occorre che una
parte del gettito venga trattenuta sul territorio
come accade in Sicilia, in Val d'Aosta, in Trentino, in Sardegna e in Friuli-Venezia Giulia
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per favore piantala Doriani di pormi sempre le stesse domande, negli stessi termini
primordiali
vedi di fare qualche passo avanti, visto che tu non sei un bifolco leghista
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De: botia |
Enviado: 06/09/2011 06:19 |
MMMH, DIREI CHE, CHI SI VUOL LEGGERE STO' GIORNALETTO, SE LO COMPRA... FARE CENTRINI ALL'UNCINETTO CALMA, PROVA...
ANCHE LE PRESINE, PIU' UTILI...
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invece di entrare nel mio spazio occupa il tuo tempo in modo migliore
esempio.......se riesci..........fatti trombare
in alternativa
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De: botia |
Enviado: 08/09/2011 04:30 |
È ora di fare le pulci ai bilanci dei sindacati
«La manovra con i fatti anticipa il federalismo, anticipa i costi e i fabbisogni standard
il che significa che avremo un anticipo di circa un anno e punta anche a premiare la
virtuosità, quindi non pagare più gli sprechi degli altri ….
Certo che in un momento di difficoltà come questo di crisi internazionale,
di mercati finanziari diventati come le montagne russe, si devono sempre far quadrarei conti, ma dire che il federalismo è morto non è assolutamente vero.
Questa manovra anticipa il federalismo ed è scritto nero su bianco».
Così Luca Zaia , ha commentato la manovra, ma ha anche espresso la preoccupazione delle Regioni per «il taglio doloroso agli enti locali che pesano per il 16% sul bilancio statale e hanno avuto un taglio del 60%, contro un taglio del 20% della macchina statale, che pesa sul bilancio per il 70%».
La preoccupazione di Zaia è condivisibile perché su due fronti si può fare di più, a esempio sopprimendo i numerosi, improduttivi e onerosi “garanti” di cui sarebbeopportuno pubblicare costi e interventi.
Si ha la certezza degli altissimi costi e si nutrono molti dubbi sull’utilità e la produttività.
La loro soppressione non comporterebbe danni.
L’altro fronte è quello dell’evasione, che per la Camusso (lo ha affermato nel suo discorso), è un male sociale da combattere, solo se grande.
L’evasione di per se è furto con destrezza e non ne esiste una lecita e l’altra illecita.
Certamente se si vuole creare una coscienza tributaria, non esiste come per le droghe la modesta quota per uso personale.
O l’evasione la si concepisce come un malanno sociale o non deve destare meraviglia che i cittadini evadano secondo possibilità, restando ferma la volontà e possibilità di evadere si hanno i piccoli, i medi e i grandi evasori.
Se si segue il criterio di sommare l’evasione di tutti i piccoli le cifre diventano gigantesche. L’entità dell’evasione potrà essere o un aggravante o un’attenuante; seguire
una diversa linea, equivale a stravolgereun principio basilare per una società civile.
Poiché, ormai è noto a tutti, la cifra totale da rastrellare è determinata è preferibile
penalizzare lavoratori e pensionati o tagliare i rami secchi dell’elefantiaca impalcatura
statale e stanare gli evasori?
Se le pensioni non verranno toccate lo si deve solo al Carroccio che su questo tema ha eretto barricate.
La Cgil i pensionati li usa offrendogli gite per riempire le piazze quando organizza scioperi come quello di ieri, di significato prettamente politico.
È bene che i pensionati sappiano che i sindacati mettono le mani mensilmente nelle loro tasche e che in virtù di una stravaganza sancita nella Costituzione di quel denaro non debbono rendere conto a chicchessia.
Quante sorprese (sgradevoli) se a quei bilanci si potesse dare una sbirciatina.
Tutti i tabù cadono, ma quello dei bilanci dei sindacati resiste perché di robusta Costituzione anche se non sana.
Marcello Ricci
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Castelli è un caso a parte, liberale e pacifista a oltranza
Tranne quando si è trattato di massacrare i pacifici dimostranti al G8 di Genova, vero? Altro che pacifista, al suo confronto quella merdaccia di De Lorenzo era un agnellino. |
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Castelli era Ministro della Giustizia da circa un mese durante
il G8, aveva a che fare con la Magistratura, non con le forze
dell'Ordine
cosa cavolo c'entra con De Lorenzo ?
Ministro dell'Interno era Claudio Scajola, anche lui da circa un mese
il capo della Polizia era Di Gennaro,
NOMINATO A NOVEMBRE 2000 da ROMANO PRODI
il governo Berlusconi era in carica dall'11 Giugno e fino a quel
giorno il potere decisionale è rimasto nelle mani di Giuliano Amato,
nominato capo del governo dopo la caduta del governo Prodi
in aprile del 2000
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quindi se proprio vuoi citare De Lorenzo e il suo tentativo di golpe
devi riferirti a chi è stato battuto, non al governo uscito dalle urne
con una larga maggioranza
anche perchè la preparazione del G8 e le strategie di mantenimento
dell'ordine pubblico erano state programmate fin dal 1999 da Romano
Prodi, che proprio per questo aveva deciso di affidare a Di Gennaro
la direzione delle operazioni
e siccome non si cambia cavallo al momento del via è ovvio che a
Di Gennaro venne confermatol'incarico anche dal governo
Berlusconi, cioè dal Ministro dell'Interno Claudio Scajiola
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hai fatto male a citare Di Lorenzo, perchè hai risollevato i miei
sospetti su chi poteva essere dietro alla preparazione della "GUERRA
ALLO STATO" proclamata da Casarini con il supporto di Agnoletto
ma accusare Castelli di avere avuto un ruolo nella macelleria genovese è di una falsità pateticamente grottesca |
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