«La Bindi, Franceschini, Bianco, Fioroni ed Enrico Letta erano legittimati a chiedere contributi attraverso loro fiduciari». Poi Gentiloni e l’ambientalista Realacci, «legittimati insieme a Rutelli a presentare fatture per la componente democratici».

Boom, i pezzi grossi del Pd di estrazione margheritara finiscono nell’inchiesta su Lusi e l’appropriazione di milioni di euro di rimborsi per la Margherita.

Già ieri erano stati rimessi in mezzo Rutelli e Renzi

L’ex tesoriere ha raccontato di aver consegnato ingenti somme al leader dell’Api e che i versamenti venivano effettuati in coincidenza di campagne elettorali, vacanze e festività e «contabilizzate in modo da tutelare Rutelli». Il quale avrebbe dato anche l’input di fermarsi a pagare 70mila euro (dei 120mila richiesti) a Renzi.

Indagheranno mai a fondo su questo colossale scandalo? Saranno sentiti i fenomeni dell’onestà del Pd? Si farà lo stesso show mediatico che ha coinvolto e coinvolge la Lega in queste settimane? O tutto scomparirà nel nulla, facendo passare le parole di Lusi come fantasie di un pazzo? Possibile che il partito non sapesse nulla delle azioni di Lusi?

Ecco che Repubblica ritira fuori le mitiche domande. Quelle che a Berlusconi facevano pure per chiedergli le sue abitudini in bagno e che ora ripropongono a Formigoni, concentrandosi in particolare sulle sue vacanze (che evidentemente sono una priorità per il paese).

Qui non vogliamo perderci in inutili lungaggini, già ci siamo chiesti perchè i media e i politici continuano a chiedere le dimissioni di Formigoni e non quelle di Vendola ora rilanciamo cercando di capire perchè gli interrogatori stile Kgb non li fanno pure ai tanti indagati della sinistra da Vendola a Errani, da Emiliano a Penati ecc

I vertici della Margherita avevano assoluta fiducia in Lusi, aveva delle credenziali che lo rendevano assolutamente affidabile: non dimentichiamoci che Lusi era il capo italiano dei boy-scout..........

AhAhAhAhAh........boy-scout....................che merdaioli

La Procura di Monza chiude le indagini su 23 indagati per il cosiddetto ‘Sistema Sesto’: Filippo Penati e Giordano Vimercati verso il processo. Per il pm, la fondazione Fare Metropoli sarebbe stato un “mero schermo destinato a occultare la diretta destinazione della somma a  Penati”. Le accuse sono a vario titolo di corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti. Tra i punti dell’indagine anche L’inchiesta riguarda anche la supervalutazione della quota dell’autostrada Milano-Serravalle acquistata dalla Provincia di Milano guidata da Penati dal gruppo Gavio. Un’operazione con cui Penati garantì al gruppo di Tortona una plusvalenza di 179 milioni e i versamenti per 400mila euro a Fare Metropoli, la fondazione di Penati. Soldi che poi non sono stati impiegati per nessuna attività politica.

Ma il caro amico del segretario Bersani sta in silenzio e ovviamente non si dimette da consigliere regionale. E continua a usufruire dei soldi pubblici. Ovviamente il Pd moralista non parla e Bersani non osa chiedere al suo uomo di fiducia di farsi da parte.

La solita coerenza sinistrata in attesa del dimenticatoio

.....................merdaioli