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Respuesta  Mensaje 1 de 117 en el tema 
De: Enzo Claudio  (Mensaje original) Enviado: 28/11/2009 16:27

Alda Merini


La fuga

Lasciami alle mie notti
ed ai miei benefici di peccato,
lasciami nell’errore
se decantarmi è compito di Dio!
So che mi assolverai delle mie pene:
ma ora lasciami umana
col cuore róso dalla mia paura.
Quando sarò bassorilievo al tempo
della Tua eternità, non avrò fronti
contro cui capovolgere la faccia.

Alda Merini
Testamento

a cura di Giovanni Raboni
Crocetti Editore 2002




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Respuesta  Mensaje 58 de 117 en el tema 
De: lore luc Enviado: 22/01/2010 04:34
Jorge Luis Borges

Buenos Aires

E adesso la città è quasi una mappa
di tanti fallimenti e umiliazioni;
da questa porta ho ammirato i tramonti,
davanti a questo marmo ho atteso invano.
Qui l’indistinto ieri e l’oggi nitido
mi hanno elargito gli ordinari casi
d’ogni destino; qui i miei passi intessono
il loro labirinto incalcolabile.
Qui l’imbrunire di cenere aspetta
il frutto che gli deve la mattina;
qui l’ombra mia si perderà, leggera,
nella non meno vana ombra finale.
Ci unisce la paura, non l’amore;
sarà per questo che io l’amo tanto.


Traduzione di Tommaso Scarano



Respuesta  Mensaje 59 de 117 en el tema 
De: lore luc Enviado: 23/01/2010 04:31
Cristina Sparagana


Haiti

La terra era un coltello
di furente miseria e pietra dura.
Noi troppo tardi ne avvertimmo il fischio
sotto l’amaca verde della luce.
I bambini intrecciavano le ossa:
un gigante piegò nella sua mano
un gran fuoco d’aironi.
(Hanno contato il numero dei morti,
A ogni passo un ciliegio senza viso
Infilato nel buio dei cortili.
Tra tuono e culla il pianto è cominciato,
In un cielo di mosche. Poi, la sete).
Mani di quarzo, mani d’antracite
allacciate alla notte. Donne nere
con sirene essiccate fra le braccia.
Humus, canta una fiaba ai nostri figli
Atterriti e dispersi. Fa’ che il sole
Introduca una cetra negli abissi.
Taci come gli uccisi, tuono oscuro.
I perduti ti ascoltano, smarriti.



Inedito


Respuesta  Mensaje 60 de 117 en el tema 
De: lore luc Enviado: 24/01/2010 04:59
Costantino Kavafis


Itaca

Se ti metti in viaggio per Itaca
augurati che ti sia lunga la via,
piena di conoscenze e d’avventure.
Non temere Lestrigoni e Ciclopi
o l’irascibile Posidone:
nulla di ciò troverai mai per strada
se mantieni elevato il pensiero,
se un’emozione
eletta ti tocca il corpo e il cuore.
Non incontrerai Lestrigoni e Ciclopi
né Posidone l’arcigno
se non li porti dentro, nel tuo cuore,
se non è il cuore a alzarteli davanti.

Augurati che ti sia lunga la via.
Che siano molti i mattini estivi
in cui soddisfatto e felice
entri in porti mai visti prima;
fai scalo negli empori dei Fenici
e acquisti belle mercanzie,
madrepore e coralli, ebani e ambre,
e ogni sorta d’aromi voluttuosi,
quanti più aromi voluttuosi puoi;
e va’ in molte città d’Egitto,
a imparare, imparare dai sapienti.

Tienila sempre in mente, Itaca.
La tua meta è approdarvi.
Ma non far fretta al tuo viaggio.
Meglio che duri molti anni;
e che ormai vecchio alla tua isola
attracchi,
ricco di quel che guadagnasti per via,
senza aspettarti da Itaca ricchezze.
Itaca ti ha donato il bel viaggio.
Non saresti partito senza di lei.
Questo solo ha da darti.

E se la trovi povera, Itaca non ti ha illuso.
Sei diventato così esperto e saggio
che avrai capito che vuol dire Itaca.

Traduzione di Nicola Crocetti

Respuesta  Mensaje 61 de 117 en el tema 
De: lore luc Enviado: 25/01/2010 05:45
Lionel Attuly

Ti scrivo da Parigi

[...]

Non ho distolto il gesto
d’una mano
timida e bugiarda e senza forza
come già stanca
che voleva respingere la mia
e che poteva soltanto
per soffocar la mia preghiera
premere più forte le mie labbra
contro un cuore turbato.



Respuesta  Mensaje 62 de 117 en el tema 
De: lore luc Enviado: 26/01/2010 04:33
Iosif Brodskij


Non sono uscito di senno, ma sono stanco dell’estate.
Cerchi nel cassettone una camicia, e il giorno è perso.
Venga l’inverno e copra tutto, presto,
le città e le genti e, innanzitutto, il verde.
Io dormirò vestito, sfoglierò libri in prestito,
finché non se ne andrà per la sua strada l’anno,
quel che resta,
come il cane che sfugge al cieco e che traversa
lungo le strisce pedonali. è libertà
se scordi il patronimico del capo,
se è dolce la tua bocca più della chalvà
di Shiraz e se, col cervello strizzato
come il corno di un capro,
dall’occhio azzurro nessuna stilla scenderà.


Traduzione di Giovanni Buttafava



Respuesta  Mensaje 63 de 117 en el tema 
De: lore luc Enviado: 27/01/2010 04:37
Christoph Wilhelm Aigner


Il contatto

Semplicemente lo voglio dire
è stato un contatto casuale
e anche un sorriso
Nulla piú. Ma ancora
ne scaturiscono giorni quasi
la terra dondolasse appesa a
un grande ombrello di seta blu


Traduzione di Riccarda Novello

Respuesta  Mensaje 64 de 117 en el tema 
De: lore luc Enviado: 28/01/2010 04:57

Francisco Véjar


D
isegni nei miei occhi
la quiete del paesaggio.

Ridi
in mezzo alle foglie
come se illuminassi
pioppi lanciati
al cielo.

Porgi amore
al crosciare delle rapide
perché questa poesia
sorga alla terra.

Disegni nei miei occhi
la quiete del paesaggio.

Traduzione di Cristina Sparagana


Respuesta  Mensaje 65 de 117 en el tema 
De: lore luc Enviado: 29/01/2010 04:20
Pierluigi Cappello


Una lettura

Pioveva fuori.
Aprii il libro di Odisseo
e il libro cominciò con la sconfitta.
Sotto, immaginai, c’era la fitta
schiera di cimieri e alte controcielo
le aste dei barbari di Grecia;
sulle muraglie rosse,
ma in lontananza, e delicate come
il verde degli steli fra le pietre,
quelle dei fanti d’Ilio sbigottiti.
L’incantatore greco,
qui mi conduce e qui trema – pensai –
in mezzo a questa piana di polveri e di terre
che hanno veduto rompersi difesa
e forza e rovinare all’urto
del combattente acheo
le armi d’Ettore, il fuoriclasse d’Asia.
Pioveva fuori,
dentro l’oscillare del pendolo
tagliava minuti e il frusciare
teso dei fogli.
Per tre volte intorno alle mura
e trenta miglia almeno,
legati gli stinchi al carro di guerra,
sconcio e scempio facendone,
Achille trascinò le spoglie
del principe di Priamo
finché, estenuata, la ferocia
ricadde come polvere sul campo.
Lì posava la testa bruna d’Ettore
e potevi vedere
di sotto le palpebre malchiuse
il bianco delle sclere rovesciate
e potevi sentire,
ma prima che Achille in alto levasse
via nel cielo
asta di frassino e urlo di vittoria,
salire dal corpo del vinto
il silenzio del vincitore vero.



Respuesta  Mensaje 66 de 117 en el tema 
De: lore luc Enviado: 30/01/2010 04:33
Iosif Brodskij


Alla luce di una candela, in riva
all’oceano. Intorno campi d’acetosa e trifoglio.
A sera il corpo ha le braccia di Siva
tese verso un’amante inestimabile.
La civetta, calando sull’erba, acchiappa un sorcio,
senza ragione scricchiolando le capriate.
Il sonno in una città di legno è più forte,
perché si sogna solo ciò che è stato.
Odor di pesce fresco; alla parete si appunta
un profilo di sedia, alla finestra debole
s’agita un velo; col suo viaggio la luna riaggiusta
la marea, come una coperta che via scivola.


Traduzione di Giovanni Buttafava



Respuesta  Mensaje 67 de 117 en el tema 
De: lore luc Enviado: 31/01/2010 04:47
Bartolo Cattafi

Il senso giusto

Tutto quello che passa
per le tue mani
ha una dolce impronta
un senso giusto
un sapore di semi
si riscatta dall’onta
del suo essere plumbeo
ogni ruga si spiana
sull’arco della fronte
chi da te si diparte
a te ritorna
come un pane sparito
rifiorito nel forno.



Respuesta  Mensaje 68 de 117 en el tema 
De: lore luc Enviado: 01/02/2010 05:21
Michalis Pierìs

Passaggio da Salonicco

Non era un sogno ero di nuovo nella città
che mi tenne nelle sue viscere un decennio
nella città che rodeva il meglio del mio corpo
passeggiai lento lungo il mare
le notti salii su alla Rocca
ero qui di nuovo, giravo
trasparente come se fossi nuvola
qui ho sprecato i miei anni spossati
che senza forza alcuna e senza potere
avevo consegnato alla voluttà.

Alla voluttà di una simile città.

Salonicco, novembre 1993


Respuesta  Mensaje 69 de 117 en el tema 
De: lore luc Enviado: 02/02/2010 04:18
Costantino Kavafis



S’è avvolto nelle tenebre il mondo, non temere.
Non credere durevole tutto ciò ch’è oscuro.
Sei vicino ai piaceri, amico, alle valli, ai fiori:
osa, non ti fermare. Ecco, già sorge l’alba!

Solo una nebbia lieve il tuo sguardo intimorisce.
La natura benevola prepara sotto il velo
ghirlande di rose e di viole, di nobili narcisi

per te, profumate ricompense ai tuoi canti.

1886

Traduzione di Nicola Crocetti

Respuesta  Mensaje 70 de 117 en el tema 
De: lore luc Enviado: 03/02/2010 04:56

Mario Luzi


Gemma

Che ti mormora il sangue negli orecchi
e alle tempie
quando è là di febbraio che nel bosco
ancora rinsecchito corre voce
d’una vita che ricomincia e oscura
geme negli animali insonni, s’agita
nel mare e oltre il mare nei paesi
ricchi e strani ove a tempo il fachiro
nella bara di vetro tra vipere si sveglia?

Nei mesi alterni, nella primavera scontrosa
un vento cupo chiama alla fatica
per la notte piovigginosa i semi
e le radici esauste e le ceppaie. è il tempo
che soffia nelle ceneri, ravviva
le faville sopite, dalle antiche
ferite spiccia sangue. Tutt’intorno
gli alberi consueti mettono fiori strani.

Rivedo le mie donne, i miei cari,
tra l’uno e l’altro il tempo, il vento, l’uggia.




Respuesta  Mensaje 71 de 117 en el tema 
De: lore luc Enviado: 04/02/2010 04:24
Kate Clanchy


Patagonia

Dissi forse la Patagonia, e immaginavo
una penisola, grande abbastanza
per un paio di sedie a sdraio
su cui dondolare nell’alta marea. Pensavo

a noi in un freddo mozzafiato, davanti
a un orizzonte tondo come una moneta, avvolti
nell’intreccio del ripiglino che i gabbiani giocano
dal mare fino al sole. Pensavo di aspettare

finché le onde non si fossero addormentate
dalla noia, finché gli ultimi cirripedi
ancora aggrappati,
preoccupati dal silenzio, non si fossero
allontanati ai remi di piccole piroghe, finché

quegli uccelli inquieti, le tue mani d’attore,
non ti fossero caduti esausti in grembo,
finché, finalmente, non ti fossi rivolto a me.
Quando dissi Patagonia, volevo dire

cieli vuoti di un blu che fa male. Volevo dire
anni. Li volevo tutti con te.


Traduzione di Giorgia Sensi


Respuesta  Mensaje 72 de 117 en el tema 
De: lore luc Enviado: 05/02/2010 06:01
Donata Berra


Tsunami

Quando sull’arco del giorno si schiaccia la notte
e abbruna la linfa alle nostre membra sfatte

passa la mano dell’onda e subito
abbiamo tutti lo stesso nome

i giochi le reti gettate gli sguardi la compiacenza
il lungo, faticoso metterci in scena
niente più appare

sotto il cielo ragnato da un inutile sole
come se il tempo si trovasse altrove

calma è soltanto la voce
nostra, che dice – in fondo noi
lo sapevamo

vieni, riposa, voglio accarezzarti di buio,
buio sulla tua pelle, a piene mani
ti accarezzo di buio
che renda cieca la voce.






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