Página principal  |  Contacto  

Correo electrónico:

Contraseña:

Registrarse ahora!

¿Has olvidado tu contraseña?

Amico Web di Francesca
 
Novedades
  Únete ahora
  Panel de mensajes 
  Galería de imágenes 
 Archivos y documentos 
 Encuestas y Test 
  Lista de Participantes
  
 ღ-TUTTI I POST-ღ 
 ♥LA ♥ NOSTRA ♥ CHAT♥ 
 ♥ AMICO ♥ WEB ♥ 
 ღ COMUNICAZIONIღ 
 ✿.。GENERALE.。✿ 
  
 ✿AFORISMI ✿ 
 ✿AMICI✿ANIMALI✿ 
 ✿AMICIZIA✿ 
 ✿ARTE✿ 
 ✿ASTROLOGIA ✿ 
 ✿ATTUALITA✿ 
 ✿BIBLIOTECA✿ 
 ✿BUTTERFLY✿ 
 CARA✿ALDA✿ 
 ✿CUCINO IO✿ 
 ✿CURIOSITA✿ 
 FAVOLE✿STORIE 
 ✿FRANCESCA ✿ 
 ✿GABBIANO✿ 
 ✿ GIF✿ 
 ✿GIOCHI ✿ 
 ✿GRANDI MITI ✿ 
 ✿HAIKU✿ 
 ✿IMMAGINI✿ 
 ✿INDIANI...✿ 
 ✿LINK AMICI✿ 
 MEDICINA✿SCIENZE 
 ✿.·:*MISTERI*:·.✿ 
 ✿MOTHERSIXTEN✿ 
 ✿MUSICA E VIDEO✿ 
 ✿PIANTE E FIORI ✿ 
 ✿POESIE✿ 
 ✿PROVERBI ✿ 
 ✿PROVE✿ 
 ✿QUIZ E TEST✿ 
 ✿RELIGIONE✿ 
 ✿ RIFLESSIONI✿ 
 S.GIOVANNI ROTONDO 
 SERVIZI ✿UTILI 
 ✿SFONDI ✿ 
 ✿UMORISMO✿ 
 ✿UN ADDIO A..✿ 
  
 .·:*DONNA*:·. 
 ♥♥♥MAMMA♥♥♥ 
 ┊┊★┊┊N@t@le┊┊★┊┊ 
 ♥PASQUA♥ 
 ♥S@n♥V@lentino♥ 
  
  
 
 
  Herramientas
 
Religione: Da meditare
Elegir otro panel de mensajes
Tema anterior  Tema siguiente
Respuesta  Mensaje 1 de 1110 en el tema 
De: Enzo Claudio  (Mensaje original) Enviado: 30/11/2009 17:03

Un brano di Raoul Follereau definito l'Apostolo dei lebbrosi:

Che strano traffico con il buon Dio! Signore, dammi questo! Signore, concedimi questo! Signore, guariscimi!

Come se Dio non conoscesse, molto più di noi, quello che ci abbisogna.

Un piccino suggerisce forse alla mamma: "Preparami quella pappa" ?

Un malato al suo dottore: "Mi prescriva quella medicina" ?

Chi può assicurarci se quel che ci manca non sia peggiore di quel che abbiamo ?

Allora, tentiamo soltanto questa preghiera:

"Signore, non cessare di amarci, mai"



Primer  Anterior  541 a 555 de 1110  Siguiente   Último 
Respuesta  Mensaje 541 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 11/06/2011 03:07
Sabato 11 Giugno 2011

San Barnaba apostolo - Memoria
Meditazione del giorno
Concilio Vaticano II
Messaggio ai giovani - Copyright © Libreria Editrice Vaticana

« Predicate che il regno dei cieli è vicino »

        è a voi, giovani e fanciulle del mondo intero, che il Concilio vuole rivolgere il suo ultimo messaggio. Perché siete voi che raccoglierete la fiaccola dalle mani dei vostri padri e vivrete nel mondo nel momento delle più gigantesche trasformazioni della sua storia. Siete voi che, raccogliendo il meglio dell'esempio e dell'insegnamento dei vostri genitori e dei vostri maestri, formerete la società di domani: voi vi salverete o perirete con essa.

        La Chiesa, durante quattro anni, ha lavorato per ringiovanire il proprio volto, per meglio corrispondere al disegno del proprio Fondatore, il grande Vivente, il Cristo eternamente giovane. E al termine di questa imponente «revisione di vita»; essa si volge a voi: è per voi giovani, per voi soprattutto, che essa con il suo Concilio ha acceso una luce, quella che rischiara l'avvenire, il vostro avvenire.

        La Chiesa è desiderosa che la società che voi vi accingete a costruire rispetti la dignità, la libertà, il diritto delle persone: e queste persone siete voi. Essa è ansiosa di poter espandere anche in questa nuova società i suoi tesori sempre antichi e sempre nuovi: la fede, che le vostre anime possano attingere liberamente nella sua benefica chiarezza. Essa ha fiducia che voi troverete una tale forza ed una tale gioia che voi non sarete tentati, come taluni i dei vostri predecessori, di cedere alla seduzione di filosofie dell'egoismo e del piacere, o a quelle della disperazione e del nichilismo; e che di fronte all'ateismo, fenomeno di stanchezza e di vecchiaia, voi saprete affermare la vostra fede nella vita e in quanto dà un senso alla vita: la certezza della esistenza di un Dio giusto e buono.


Respuesta  Mensaje 542 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 12/06/2011 03:44
Domenica 12 Giugno 2011

Domenica di Pentecoste - Anno A
Meditazione del giorno
Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa
Discorso 271 (Nuova Biblioteca Agostiniana)

"Li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio"

        Fratelli, è spuntato a noi gradito il giorno nel quale la santa Chiesa risplende gioiosamente nei visi dei fedeli e brilla nei loro cuori. Celebriamo infatti questo giorno nel quale il Signore Gesù Cristo, glorificato con la sua ascesa al cielo dopo la risurrezione, inviò lo Spirito Santo...

        Quel vento mondava i cuori dalla paglia carnale; quel fuoco bruciava il fieno dell'antica concupiscenza; quelle lingue nelle quali si esprimevano coloro che erano stati riempiti dallo Spirito Santo preannunziavano la Chiesa che sarebbe stata presente nelle lingue di tutti i popoli. Come infatti dopo il diluvio i superbi ed empi uomini edificarono una torre elevata contro il Signore, per cui il genere umano meritò di essere diviso in diversi ceppi linguistici, cosicché ogni popolo parlava la propria lingua senza essere compreso dagli altri (Gen 11). Così l'umile pietà dei fedeli riportò all'unità della Chiesa la diversità di quelle lingue; perché ciò che la discordia aveva disperso venisse raccolto dalla carità e le membra sparpagliate del genere umano, come le membra di un unico corpo, venissero riunite, ben compaginate, all'unico capo, Cristo, e si fondessero col fuoco dell'amore in un unico corpo santo...

        Fratelli miei, membra del corpo di Cristo, germogli di unità, figli di pace, trascorrete nella gioia questo giorno, celebratelo senza timori. Si realizza infatti in voi quanto in quei giorni, quando scese lo Spirito Santo, veniva preannunziato. Perché come allora chi riceveva lo Spirito Santo, pur essendo un'unica medesima persona, parlava in tutte le lingue, così anche ora in mezzo a tutti i popoli è l'unità stessa che parla in tutte le lingue: e voi, costituiti in questa unità, possedete lo Spirito Santo, voi che con nessuna scissione dissentite da questa Chiesa di Cristo che parla in tutte le lingue.


Respuesta  Mensaje 543 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 13/06/2011 03:12
Lunedì 13 Giugno 2011

Lunedì della XI settimana delle ferie delle ferie del Tempo Ordinario
Meditazione del giorno
Concilio Vaticano II
Messaggio ai giovani - Copyright © Libreria Editrice Vaticana

« Io vi dico di non opporvi al malvagio »

        è a nome di questo Dio e del suo Figlio Gesù che noi vi esortiamo ad ampliare i vostri cuori secondo le dimensioni del mondo, ad intendere l'appello dei vostri fratelli, ed a mettere arditamente le vostre giovani energie al loro servizio. Lottate contro ogni egoismo. Rifiutate, di dar libero corso agli istinti della violenza e dell'odio, che generano le guerre e il loro triste corteo di miserie. Siate: generosi, puri, rispettosi, sinceri. E costruite nell'entusiasmo un mondo migliore di quello attuale!

        La Chiesa vi guarda con fiducia e con amore. Ricca di un lungo passato sempre in essa vivente, e camminando verso la perfezione umana nel tempo e verso i destini ultimi della storia e della vita, essa è la vera giovinezza del mondo. Essa possiede ciò che fa la forza o la bellezza dei giovani: la capacità di rallegrarsi per ciò che comincia, di darsi senza ritorno, di rinnovarsi e di ripartire per nuove conquiste. Guardatela, e voi ritroverete in essa il volto di Cristo, il vero eroe, umile e saggio, il profeta della verità e dell'amore, il compagno e l'amico dei giovani. Ed è appunto in nome di Cristo che noi vi salutiamo, che noi vi esortiamo, che noi vi benediciamo.


Respuesta  Mensaje 544 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 14/06/2011 02:58
Martedì 14 Giugno 2011

Martedì della XI settimana delle ferie delle ferie del Tempo Ordinario
Meditazione del giorno
Sant'Ilario di Poitiers (circa 315-367), vescovo, dottore della Chiesa
Su Matteo, IV, 27 ; SC 254, 149

« Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste »

        «Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico...» La legge infatti, esigeva l'amore per il prossimo e lasciava la libertà di odiare il nemico. La fede prescrive di amare i nemici. Con il sentimento universale della carità, essa spezza i moti di violenza che sono nel cuore dell'uomo, non soltanto impedendo all'ira di vendicarsi, ma anche placandola fino al punto di farci amare colui che ha torto. Amare coloro che vi amano spetta ai pagani, e tutti hanno affetto per coloro che gliene manifestano. Cristo ci chiama dunque a vivere in quanto figli di Dio e ad imitare Colui che, con la venuta del suo Cristo, concede ai buoni come ai colpevoli il sole e la pioggia, nei sacramenti del battesimo e dello Spirito. Così ci forma alla vita perfetta con il legame della bontà verso tutti, chiamandoci ad imitare il Padre nel cielo che è perfetto.


Respuesta  Mensaje 545 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 15/06/2011 03:23
Mercoledì 15 Giugno 2011

Mercoledì della XI settimana delle ferie delle ferie del Tempo Ordinario
Meditazione del giorno
Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa
Spiegazione del Discorso dalla montagna, 3,11 (Nuova Biblioteca Agostiniana)

« Prega il Padre tuo nel segreto »

        « Quando pregate, dice Gesù, entrate nella vostra camera da letto ». Evidentemente la camera è il cuore stesso che viene anche indicato in un salmo, in cui si dice: « Di quel che dite nel vostro cuore pentitevi anche sul vostro letto » (Sal 4, 5). « E chiudendo la porta, continua Gesù, pregate il Padre vostro nel segreto ». è troppo poco entrare nelle camere da letto, se la porta è aperta agli sfacciati, perché attraverso la porta le cose esterne irrompono dentro a frotte e disturbano la nostra interiorità. Ho detto che sono fuori tutte le cose poste nel tempo e nello spazio, le quali attraverso la porta, cioè attraverso il senso esteriore, s'introducono nei nostri pensieri e con la confusione delle varie immaginazioni ci disturbano mentre preghiamo. Si deve quindi chiudere la porta, cioè opporsi al senso esteriore, affinché la preghiera proveniente dallo spirito si levi al Padre perché essa avviene nel profondo del cuore, quando si prega il Padre nel segreto.

        « E il Padre vostro che vede nel segreto vi ricompenserà ». E l'argomento doveva aver termine con una simile conclusione. Difatti con esso non ci esorta a pregare ma a come dobbiamo pregare; e precedentemente non affinché facciamo l'elemosina, ma con quale intenzione dobbiamo farla. Difatti ingiunge di purificare il cuore e lo purifica soltanto il solo e schietto anelito alla vita eterna in un unico e puro amore della sapienza.


Respuesta  Mensaje 546 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 16/06/2011 03:19
Giovedì 16 Giugno 2011

Giovedì della XI settimana delle ferie delle ferie del Tempo Ordinario
Meditazione del giorno
San Francesco d'Assisi (1182-1226), fondatore dei Fratelli minori
Parafrasi del "Padre Nostro"

Dacci oggi il pane della vita

« Il nostro pane quotidiano »,
il tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo,
dà a noi oggi :
in memoria, comprensione e reverenza dell'amore
che egli ebbe per noi e di tutto quello
che per noi disse, fece e patì.

« E rimetti a noi i nostri debiti »
per la tua ineffabile misericordia,
per la potenza della passione del tuo Figlio diletto
e per i meriti e l'intercessione della beatissima Vergine
e di tutti i tuoi eletti.

« Come noi li rimettiamo ai nostri debitori » :
E quello che non sappiamo pienamente perdonare,
tu, Signore, fa' che pienamente perdoniamo,
sì che, per amor tuo, amiamo veramente i nemici
e devotamente intercediamo presso di te,
non rendendo a nessuno male per male
e impegnandoci in te ad essere di giovamento a tutti.

« E non ci indurre in tentazione »,
nascosta o manifesta, improvvisa o insistente.

« Ma liberaci dal male »
passato, presente e futuro. Amen !


Respuesta  Mensaje 547 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 17/06/2011 03:37
Venerdì 17 Giugno 2011

Venerdì della XI settimana delle ferie delle ferie del Tempo Ordinario
Meditazione del giorno
Concilio Vaticano II
Messaggio ai governanti - Copyright © Libreria Editrice Vaticana

« Non accumulatevi tesori sulla terra »

        Noi, i Padri del XXI Concilio ecumenico della Chiesa Cattolica, sul punto di dividerci dopo quattro anni di preghiere e di lavori, nella piena coscienza della nostra missione verso l'umanità ci rivolgiamo con deferenza e con fiducia a coloro che tengono nelle loro mani il destino degli uomini su questa terra, a tutti i depositari del potere temporale.

        Lo proclamiamo altamente: noi rendiamo onore alla vostra autorità e alla vostra sovranità; noi rispettiamo la vostra funzione; noi riconosciamo le vostre giuste leggi; noi stimiamo quelli che le fanno e quelli che le applicano. Abbiamo però una parola sacrosanta da dirvi, ed eccola: Dio solo è grande. Dio solo è il principio e la fine. Dio solo è la sorgente della vostra autorità e il fondamento delle vostre leggi.

        Tocca a voi essere sulla terra i promotori dell'ordine e della pace tra gli uomini. Ma non lo dimenticate: è Dio, il Dio vivo e vero, che è il Padre degli uomini. Ed è il Cristo, suo Figlio eterno, che è venuto a dircelo e ad insegnarci che noi siamo tutti fratelli. è lui il grande artefice dell'ordine e della pace sulla terra, perché è lui che guida la storia umana e che solo può indurre i cuori a rinunciare alle passioni perverse che generano la guerra e il dolore. è lui che benedice il pane dell'umanità, che santifica il suo lavoro e la sua sofferenza, che le dona gioie che voi non potete darle, e la conforta nei dolori che voi non potete consolare. Nella vostra città terrestre e temporale egli costruisce misteriosamente la sua città spirituale ed eterna, la sua Chiesa.


Respuesta  Mensaje 548 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 18/06/2011 03:45
Sabato 18 Giugno 2011

Sabato della XI settimana delle ferie delle ferie del Tempo Ordinario
Meditazione del giorno
San Giovanni Crisostomo (c. 345-407), sacerdote ad Antiochia poi vescovo di Costantinopoli, dottore della Chiesa
Omelia sul Vangelo di San Matteo, 1 ; PG 57, 294-296

« Non potete servire a Dio e a Mammona »

        Vedete quali vantaggi Gesù Cristo ci promette e quanto i suoi precetti ci sono utili, poiché ci liberano da mali così grandi. Il male che vi causano le ricchezze, dice, non è soltanto fornire arme ai ladri contro di voi e riempire la vostra mente di spesse tenebre. La grande piaga che fanno è staccarvi dalla beata servitù di Gesù Cristo per rendervi schiavi di un metallo insensibile e inanimato.

        « Non potete servire a Dio e al Denaro ». Tremiamo, fratelli, al pensiero che costringiamo Gesù Cristo a parlarci del denaro come di una divinità opposta a Dio ! Però, direte voi, gli antichi patriarchi non hanno forse trovato il modo di servire insieme a Dio e al denaro ? Niente affatto. Ma come Abramo, come Giobbe hanno emanato tanto splendore per la loro magnificenza ? Vi rispondo che non bisogna considerare qui coloro che hanno posseduto ricchezze, bensì coloro che sono stati posseduti da esse. Giobbe era ricco ; si serviva del denaro, però non serviva al denaro, ne era il padrone e non l'adoratore. Considerava il suo bene, come se fosse stato altro, si riteneva come suo dispensatore e non come suo proprietario. Ecco perché non si afflisse  quando lo perse.


Respuesta  Mensaje 549 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 19/06/2011 03:44
Domenica 19 Giugno 2011

Santissima Trinità, solennità
Meditazione del giorno
Sant'Efrem Siro (circa 306-373), diacono in Siria, dottore della Chiesa
Inno  sulla Trinità

« Un unico Dio, un unico Signore, nella trinità delle persone e nell'unità della natura  » (Prefazio)

Ritornello : Sia benedetto colui che ti manda !

Prendi come simboli il sole per il Padre,
per il Figlio, la luce,
e per lo Spirito Santo, il calore.

Pur essendo un solo essere, una trinità percepiamo in lui.
Afferrare l'inesplicabile, chi può farlo?

Questo unico essere è molteplice: uno è formato di tre e tre formano uno solo,
grande mistero e palese meraviglia!

Il sole è distinto dai suoi raggi
pur essendogli unito;
anche il suo raggio è pure sole.

Eppure nessuno parla di due soli,
pur essendo il raggio
quaggiù anch'esso sole.

Neanche diciamo che ci siano due Dei.
Dio, è il nostro Signore,
anch'Egli al di sopra del creato.

Chi può mostrare come e dove
son uniti il raggio del sole
e il suo calore, pur essendo liberi?

Non sono né separati né confusi,
uniti, benché distinti,
liberi, benché attaccati, o meraviglia!

Chi può, scrutandoli, avere presa su di essi?
Eppure non sono forse apparentemente semplicissimi, così facili da comprendere?


Mentre il sole dimora lassù,
il suo chiarore, il suo ardore
sono per coloro di quaggiù, un simbolo evidente.

Sì, i suoi raggi sono scesi  sulla terra
e dimorano  nei nostri occhi
come se rivestissero la nostra carne.

Quando si chiudono gli occhi quando viene il sonno,
come morti, egli lascia
coloro che verrano poi svegliati.

E come la luce entra nell'occhio,
nessuno può capirlo.
Così, il nostro Signore nel seno...

Così, il nostro Salvatore rivestì un corpo
in tutta la sua debolezza,
per venire  a santificare l'universo.

Ma quando il raggio risale verso la sua sorgente, non è mai stato separato
da colui che lo genera.

Lascia il suo calore per coloro che sono quaggiù
come il Nostro Signore
ha lasciato lo Spirito Santo ai discepoli.

Guarda queste immagini nel mondo creato
e non dubitare riguardo alle  Tre Persone,
altrimenti ti perderai!

Ciò che era oscuro, l'ho reso chiaro:
come le Tre Persone fanno una sola cosa,
trinità che fanno una sola essenza.

Ritornello : Sia benedetto colui che ti manda !


Respuesta  Mensaje 550 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 20/06/2011 03:43
Lunedì 20 Giugno 2011

Lunedì della XII settimana delle ferie delle ferie del Tempo Ordinario
Meditazione del giorno
Beata Teresa di Calcutta (1910-1997), fondatrice delle Suore Missionarie della Carità
A Simple Path

« Non giudicate, per non essere giudicati »

        L'amore non è più amore se non è condiviso. Deve essere tradotto nei fatti. Dovete amare senza aspettare nulla in cambio, agire solo per amore e non per un qualsiasi vantaggio che potreste trarne. Se sperate in qualche cosa in cambio, non amate veramente, poiché l'amore vero ama senza condizione, senza secondi fini.

        Se sorge una necessità nuova, Dio vi guiderà, come ha guidato coloro che servono i malati del AIDS. Non giudichiamo  questi malati, li curiamo senza domandarci cosa sia successo loro, né come si sono ammalati. Credo che Dio ci trasmetta un messaggio insistente riguardo all'AIDS : vuole che non vediamo in questa malattia altro che l'occasione di manifestare il nostro amore. I malati di AIDS forse hanno svegliato un amore pieno di tenerezza in molte persone che l'avevano scacciato fuori dalla loro vita.


Respuesta  Mensaje 551 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 21/06/2011 02:59
Martedì 21 Giugno 2011

Martedì della XII settimana delle ferie delle ferie del Tempo Ordinario
Meditazione del giorno
San Benedetto (480-547), monaco
Regola, Prologo

« Entrate per la porta stretta »

        Quando il Signore cerca il suo operaio tra la folla, insiste dicendo: "Chi è l'uomo che vuole la vita e arde dal desiderio di vedere giorni felici?" (Sal 33,13). Se a queste parole tu risponderai: "Io!", Dio replicherà: "Se vuoi avere la vita, quella vera ed eterna, guarda la tua lingua dal male e le tue labbra dalla menzogna. Allontanati dall'iniquità, opera il bene, cerca la pace e seguila" (Sal 33, 14-15)... Fratelli carissimi, che può esserci di più dolce per noi di questa voce del Signore che ci chiama? Guardate come nella sua misericordiosa bontà ci indica la via della vita! Armati dunque di fede (Ef 6,14) e di opere buone, sotto la guida del Vangelo, incamminiamoci per le sue vie in modo da meritare la visione di lui, che ci ha chiamati nel suo Regno (1 Tes 2,12). Se, però, vogliamo trovare dimora sotto la sua tenda, ossia nel suo Regno, ricordiamoci che è impossibile arrivarci senza correre verso la meta, operando il bene. Ma interroghiamo il Signore, dicendogli con le parole del profeta: "Signore, chi abiterà nella tua tenda e chi dimorerà sul tuo monte santo?" (Sal 14,1). E dopo questa domanda, fratelli, ascoltiamo la risposta con cui il Signore ci indica la via che porta a quella tenda...

        Bisogna dunque istituire una scuola del servizio del Signore nella quale ci auguriamo di non prescrivere nulla di duro o di gravoso; ma se, per la correzione dei difetti o per il mantenimento della carità, dovrà introdursi una certa austerità, suggerita da motivi di giustizia, non ti far prendere dallo scoraggiamento al punto di abbandonare la via della salvezza, che in principio è necessariamente stretta e ripida. Mentre invece, man mano che si avanza nella vita monastica e nella fede, si corre per la via dei precetti divini (Sal 118,32) col cuore dilatato dall'indicibile sovranità dell'amore. Così, non allontanandoci mai dagli insegnamenti di Dio e perseverando fino alla morte nel monastero in una fedele adesione alla sua dottrina, partecipiamo con la nostra sofferenza ai patimenti di Cristo (1 Pt 4,13) per meritare di essere associati al suo regno.




Respuesta  Mensaje 552 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 22/06/2011 03:40
Mercoledì 22 Giugno 2011

Mercoledì della XII settimana delle ferie delle ferie del Tempo Ordinario
Meditazione del giorno
San Vincenzo de' Paoli (1581-1660), sacerdote, fondatore di comunità religiose
Colloqui spirituali ai Missionari, éd. 1960, p. 905-907

Portare frutto

        Amiamo Dio, fratelli miei, amiamo Dio, che sia però a spese delle nostre braccia, che sia con il sudore dei nostri visi. Perché spessissimo, tanti atti di amore di Dio, di compiacenza, di benevolenza e altri simili affetti e pratiche di un cuore tenero, anche se buonissimi e molto desiderabili sono per lo meno molto sospetti se non si viene alla pratica dell'amore effettivo. « In questo, dice nostro Signore, è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto » (Gv 15,8).

        E a questo dobbiamo stare molto attenti; perché sono parecchi, per quanto ben composto sia il loro esteriore, e riempito di grandi sentimenti per Dio il loro interiore, a fermarsi qui. E quando vengono ai fatti e si trovano in occasioni di agire, vengono meno. Vanno fieri della loro immaginazione infervorata ; se accontentano dei dolci colloqui che hanno con Dio nell'orazione ; anzi ne parlano come angeli. Però, alla fine, se si tratta di lavorare per Dio, di soffrire, di mortificarsi, d'istruire i poveri, di andare a cercare la pecora smarrita, d'amare che manchi loro qualche cosa, di consentire alle malattie o a qualunque altra disgrazia, purtroppo ! non c'è più nessuno, il loro corragio vien meno. No, non ci inganniamo. Tutto il nostro compito consiste nel passare dalle parole ai fatti.




Respuesta  Mensaje 553 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 23/06/2011 03:02
Giovedì 23 Giugno 2011

Giovedì della XII settimana delle ferie delle ferie del Tempo Ordinario
Meditazione del giorno
Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa
Discorso 179, 8-9 ; PL 38, 970-971 (Nuova Biblioteca Agostiniana)

Ascoltare e mettere in pratica

        Non ingannate voi stessi, fratelli miei, che pure siete venuti con desiderio ad ascoltare la parola ; se non mettete in pratica ciò che avete ascoltato, smentite voi stessi. Considerate che, se è attraente l'ascoltare, quanto più il realizzare. Se non ascolti, se trascuri di ascoltare, non edifichi nulla. Se ascolti e non metti in pratica, metti mano ad una rovina... Ascoltare e mettere in pratica equivale ad edificare sulla roccia. L'ascolto stesso è appunto un edificare.

        « Chi invece – dice il Signore - ascolta queste mie parole e non le mette in pratica lo rassomiglierò ad un uomo stolto che edifica ». Anche costui edifica. Che cosa edifica? Questo: Edifica la propria casa; ma per il fatto che non mette in pratica ciò che ascolta, pur ascoltando edifica sulla sabbia.

        « Quale necessità ho di ascoltare ciò che non intendo fare ? dice allora qualcuno. Ascoltando infatti e non mettendo in pratica, io metterò mano ad una rovina. Non è più sicuro non ascoltare affatto ? » In realtà, nella similitudine da lui proposta, il Signore non volle toccare questo caso, ma lo diede ad intendere. Infatti, in questa vita non hanno tregua la pioggia, i venti, i fiumi. Non edifichi sulla roccia, per non farti precipitare, se vi si abbattono ? Non edifichi sulla sabbia nell'intento che, venendo, non mandino in rovina la casa ? In conseguenza, resterai così, senza il riparo di alcun tetto se nulla ascolti...

        Considera dunque quale parte vai a scegliere. Non ascoltando, non sarai sicuro, come credi; privo di ogni riparo è di necessità che tu sia sepolto, asportato, sommerso.




Respuesta  Mensaje 554 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 24/06/2011 03:05
Venerdì 24 Giugno 2011

Natività di San Giovanni Battista, solennità
Meditazione del giorno
La Liturgia siriana
Inno attribuito a Sant'Efrem Siro (circa 306-373), diacono in Siria, dottore della Chiesa

« Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni...Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce » (Gv 1, 6-7)

        Riconosciamo te, Giovanni, come il nuovo Mosè, perché hai visto Dio, non più in figura, bensì faccia a faccia. Guardiamo te come il nuovo Giosuè: non hai attraversato il Giordano da una sponda all'altra ma, con l'acqua del Giordano, hai fatto attraversare gli uomini da un mondo all'altro... Sei tu il nuovo Samuele che non hai dato l'unzione a Davide, ma hai battezzato il Figlio di Davide. Sei tu il nuovo Davide, che non sei stato perseguitato dal cattivo re Saul, bensì sei stato ucciso da Erode. Sei tu il nuovo Elia, nutrito nel deserto non di pane da un corvo, ma di locuste e di miele da Dio. Sei tu il nuovo Isaia che non hai detto: «Ecco la Vergine concepirà e partorirà un figlio» (Is 7,14), bensì  hai proclamato davanti a tutti: «Ecco che lei ha partorito l'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo» (Gv 1,29)...

        Beato tu, Giovanni, eletto da Dio, che hai posto la mano sul tuo Maestro, che hai preso per mano la fiamma il cui chiarore fa tremare gli angeli! Stella del mattino, hai mostrato al mondo il Mattino vero; alba gioiosa, hai manifestato il giorno di gloria; lampada scintillante, hai mostrato la Luce senza pari! Messaggero della grande riconciliazione del Padre, l'arcangelo Gabriele è stato mandato davanti a te per annunciare a Zaccaria la tua nascita, come un frutto oltre ogni sua attesa... Tu, il più grande fra i nati di donna (Mt 11,11), vieni incontro all'Emmanuele, a colui che supera ogni creatura; primogenito di Elisabetta, precedi il Primogenito di tutta la creazione!




Respuesta  Mensaje 555 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 25/06/2011 03:10
Sabato 25 Giugno 2011

Sabato della XII settimana delle ferie del Tempo Ordinario
Meditazione del giorno
Concilio Vaticano II
Messaggio ai poveri, ai malati e a tutti coloro che soffrono - Copyright © Libreria Editrice Vaticana

« Egli ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie. »

        Per voi tutti, fratelli provati, visitati dalla sofferenza dai mille volti, il Concilio ha un messaggio tutto speciale. Sente fissi su di sé i vostri occhi imploranti, luccicanti di febbre o accasciati dalla stanchezza, sguardi imploranti, che cercano invano il perché della sofferenza umana e che domandano ansiosamente quando e da dove verrà il conforto. Fratelli carissimi, noi sentiamo profondamente risuonare nei nostri cuori di padri e di pastori i vostri gemiti e i vostri lamenti. E la nostra pena si accresce al pensiero che non è in nostro potere procurarvi la salute corporale, né la diminuzione dei vostri dolori fisici, che medici, infermieri e tutti quelli che si consacrano ai malati si sforzano di alleviare come meglio possono.

        Abbiamo però qualche cosa di più profondo e di più prezioso da darvi: la sola verità capace di rispondere al mistero della sofferenza e di arrecarvi un sollievo senza illusioni: la fede e l'unione all'Uomo dei dolori, al Cristo, Figlio di Dio, messo in croce per i nostri peccati e per la nostra salvezza. Il Cristo non ha soppresso la sofferenza; non ha neppure voluto svelarcene interamente il mistero: l'ha presa su di sé, e questo basta perché ne comprendiamo tutto il valore.

        O voi tutti che sentite più gravemente il peso della croce, voi che siete poveri e abbandonati, voi che piangete, voi che siete perseguitati per la giustizia, voi di cui si tace, voi sconosciuti del dolore, riprendete coraggio: voi siete i preferiti del regno di Dio, il regno della speranza, della felicità e della vita; siete i fratelli del Cristo sofferente; e con lui, se lo volete, voi salvate il mondo! Ecco la scienza cristiana della sofferenza, la sola che doni la pace. Sappiate che non siete soli, né separati, né abbandonati, né inutili: siete i chiamati da Cristo, la sua immagine vivente e trasparente.




Primer  Anterior  541 a 555 de 1110  Siguiente   Último 
Tema anterior  Tema siguiente
 
©2025 - Gabitos - Todos los derechos reservados