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Respuesta  Mensaje 1 de 1110 en el tema 
De: Enzo Claudio  (Mensaje original) Enviado: 30/11/2009 17:03

Un brano di Raoul Follereau definito l'Apostolo dei lebbrosi:

Che strano traffico con il buon Dio! Signore, dammi questo! Signore, concedimi questo! Signore, guariscimi!

Come se Dio non conoscesse, molto più di noi, quello che ci abbisogna.

Un piccino suggerisce forse alla mamma: "Preparami quella pappa" ?

Un malato al suo dottore: "Mi prescriva quella medicina" ?

Chi può assicurarci se quel che ci manca non sia peggiore di quel che abbiamo ?

Allora, tentiamo soltanto questa preghiera:

"Signore, non cessare di amarci, mai"



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Respuesta  Mensaje 406 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 28/01/2011 04:27
Venerdì 28 Gennaio 2011
 
Venerdì della III settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 4,26-34
Meditazione del giorno
San Gregorio Magno (circa 540-604), papa, dottore della Chiesa
Omelie su Matteo, cap. 13

 

« Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo ; se invece muore, produce molto frutto » (Gv 12,24)

        « Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo ; una volta cresciuto, diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami » (Mt 13, 31). Questo granellino di senapa simboleggia per noi Gesù Cristo che, messo in terra nel giardino dove è stato seppellito, ne è uscito fuori dopo la sua risurrezione, in piedi come un grande albero.

        Possiamo dire che quando morì, fu come un granellino di senapa. Fu un granellino di senapa nell'umiliazione della sua carne e un grande albero nella glorificazione della sua maestà. Fu un granellino di senapa quando vi è apparso sfigurato, e un albero quando è risuscitato come « il più bello tra i figli dell'uomo » (Sal 44,3).

        I rami di questo albero misterioso sono i santi predicatori del vangelo la cui estensione ci è stata descritta nel salmo : « Per tutta la terra si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro parola » (Sal 19,5 ; cfr Rm 10,18). Gli uccelli si riposano fra i suoi rami quando le anime giuste, che si sono elevate dai fascini della terra appoggiandosi sulle ali della santità, trovano nelle parole dei predicatori del vangelo la consolazione di cui hanno bisogno nelle pene e le fatiche di questa vita.




Respuesta  Mensaje 407 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 29/01/2011 05:25
Sabato 29 Gennaio 2011
 
Sabato della III settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 4,35-41
Meditazione del giorno
Silvano (1886-1938), monaco ortodosso
In Sofronio, Staret Silvano

 

« Perché avere paura ? »

        Il 14 settembre 1932, sul Monte Athos, successe un violento terremoto. Si verificò nella notte, durante la vigilia della festa dell'Esaltazione della Santa Croce. Stavo nel coro di fianco al Padre priore, il quale stava proprio accanto al posto dove di solito confessava. Un mattone venne a staccarsi dal soffitto e cadde proprio in questo punto insieme a molti calcinacci. Prima, fuì un po' spaventato, ma rapidamente  mi calmai e dissi al priore : « Ecco che il Signore misericordioso vuole che ci pentiamo. »

        Guardammo verso gli altri monaci, giù nella chiesa e nel coro : Erano pochi ad avere paura ; circa sei monaci uscirono dalla chiesa, gli altri rimasero a loro posto, e la vigilia proseguì secondo il suo solito ordine, e così tranquillamente come se non fosse successo niente. Pensai : « Quanto abbondante è la grazia dello Santo Spirito nei monaci. » Infatti, mentre succedeva un così violento terremoto, e l'immenso edificio del monastero tremava, la calce cadeva, i lampadari, le lampade a olio e i candelabri oscillavano, e nel campanile, le campane suonavano – anzi la grande campana batté un colpo a causa della violenza delle scosse – loro, invece, stavano tranquilli. E pensavo : « L'anima che ha conosciuto il Signore non teme nulla, eccetto il peccato, e sopratutto il peccato di superbia. Sa che il Signore ci ama. E se ci ama, cosa possiamo temere ? »




Respuesta  Mensaje 408 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 30/01/2011 04:16
Domenica 30 Gennaio 2011
 
IV Domenica delle ferie del Tempo Ordinario - Anno A : Mt 5,1-12
Meditazione del giorno
Beato Guerrico d'Igny (circa 1080-1157), abate cistercense
Discorsi per la solennità di Tutti i Santi, 3.5-6 ; SC 202, 503s

 

« Di essi è il regno di Dio »

        « Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei cieli ». Sì, beati coloro che rigettano i fardelli senza valore, pur pesantissimi, di questo mondo ; coloro che non vogliono più diventare ricchi, se non per possedere il Creatore del mondo, e lui solo, per lui solo ; coloro che sono come la gente che non ha nulla e invece in lui possiedono tutto (2 Cor 6,10). Non possiedono forse tutto coloro che possiedono colui che tutto contiene e tutto dispone, coloro la cui « parte e il cui possesso » è Dio (Num 18,20) ? « Nulla manca a coloro che lo temono » (Sal 33,10). A loro, Dio dà quanto sa che è loro necessario ; verrà un giorno in cui darà loro se stesso, perché siano nella gioia... Gloriamoci, fratelli, di essere poveri per Cristo, ma cerchiamo di essere umili con Cristo. Non c'è niente di più odioso del povero superbo, niente di più miserabile...

        « Il regno di Dio, non è questione di cibo o di bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo » (Rm 14,17). Se dunque sentiamo così nel nostro intimo, perché non proclamiamo con fiducia che il Regno di Dio è dentro di noi (Lc 17,21) ? Ciò che è dentro di noi, è veramente nostro, perché nessuno può rapircelo contro la nostra volontà. Per questo motivo, quando proclama la beatitudine dei poveri, a ragione il Signore non dice : « Di essi sarà il Regno dei cieli », bensì « di essi è ». È loro non soltanto a motivo di un diritto saldamente stabilito, ma anche a motivo di un pegno assolutamente sicuro, di un'esperienza già fatta della beatitudine perfetta. Non soltanto perché il Regno è stato preparato per loro fin dalla fondazione del mondo (Mt 25,34), ma anche perché sono già entrati in suo possesso. Possiedono già il tesoro celeste in vasi di creta (2 Cor 4,7) ; portano già Dio nel loro corpo e nel loro cuore.




Respuesta  Mensaje 409 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 31/01/2011 04:31
Lunedì 31 Gennaio 2011
 
Lunedì della IV settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 5,1-20
Meditazione del giorno
Concilio Vaticano II
Constituzione dogmatica Sulla Chiesa, Lumen Gentium, 17 - Copyright © Libreria Editrice Vaticana

« Va' nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ti ha usato »

        Come il Figlio è stato mandato dal Padre, così ha mandato egli stesso gli apostoli (Gv 20,21) dicendo: «Andate dunque e ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto quanto vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo » (Mt 28,18-20). E questo solenne comando di Cristo di annunziare la verità salvifica, la Chiesa l'ha ricevuto dagli apostoli per proseguirne l'adempimento sino all'ultimo confine della terra (At 1,8). Essa fa quindi sue le parole dell'apostolo: « Guai... a me se non predicassi! » (l Cor 9,16) e continua a mandare araldi del Vangelo, fino a che le nuove Chiese siano pienamente costituite e continuino a loro volta l'opera di evangelizzazione.

        è spinta infatti dallo Spirito Santo a cooperare perché sia compiuto il piano di Dio, il quale ha costituito Cristo principio della salvezza per il mondo intero. Predicando il Vangelo, la Chiesa dispone coloro che l'ascoltano a credere e a professare la fede, li dispone al battesimo, li toglie dalla schiavitù dell'errore e li incorpora a Cristo per crescere in lui mediante la carità finché sia raggiunta la pienezza. Procura poi che quanto di buono si trova seminato nel cuore e nella mente degli uomini o nei riti e culture proprie dei popoli, non solo non vada perduto, ma sia purificato, elevato e perfezionato a gloria di Dio, confusione del demonio e felicità dell'uomo.

        Ad ogni discepolo di Cristo incombe il dovere di disseminare, per quanto gli è possibile, la fede. Ma se ognuno può conferire il battesimo ai credenti, è tuttavia ufficio del sacerdote di completare l'edificazione del corpo col sacrificio eucaristico, adempiendo le parole dette da Dio per mezzo del profeta: « Da dove sorge il sole fin dove tramonta, grande è il mio Nome tra le genti e in ogni luogo si offre al mio Nome un sacrificio e un'offerta pura » (Ml 1,11). Così la Chiesa unisce preghiera e lavoro, affinché il mondo intero in tutto il suo essere sia trasformato in popolo di Dio, corpo mistico di Cristo e tempio dello Spirito Santo, e in Cristo, centro di tutte le cose, sia reso ogni onore e gloria al Creatore e Padre dell'universo.




Respuesta  Mensaje 410 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 01/02/2011 04:28
 
Martedì 1° Febbraio 2011
 
Martedì della IV settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 5,21-43
Meditazione del giorno
Sant'Ambrogio (circa 340-397), vescovo di Milano e dottore della Chiesa
Commento sul vangelo di Luca 6, 58-61

 

« Io dico a te, alzati ! »

        Prima di risuscitare una morta, allo scopo di condurre alla fede, Gesù comincia col guarire la donna affetta da emorragia. Il flusso si è fermato per istruirci : quando Gesù si avvicina all'una, l'altra è già guarita. Nello stesso modo, celebriamo la risurrezione nel tempo del Signore, la quale seguì la sua Passione, allo scopo di credere nella nostra vita eterna...

        I servi di Giàiro che vengono a dirgli : « non disturbare il Maestro » non credono nella risurrezione predetta nella Legge e compiuta nel Vangelo. Perciò Gesù prende con sè soltanto pochi testimoni della risurrezione che sta per compiersi : infatti non un gran numero ha creduto di primo acchito alla risurrezione. La folla deride Gesù quando egli dichiara : « La bambina non è morta, ma dorme ». Coloro che non credono lo deridano. Che piangano i loro morti, coloro che li credono morti. Per quanti hanno fede nella risurrezione, la morte non è vista come una fine ma come un riposo...

        E Gesù, presa la mano della bambina, la guarì ; poi ordinò di darle da mangiare. Questo è una garanzia della vita, affinché non si possa credere che sia un'illusione, ma proprio la realtà. Beata colei la cui mano è tenuta dalla Sapienza ! Piaccia a Dio che anche la nostra venga tenuta, nelle nostre azioni. Che la giustizia tenga la mia mano ; che il Verbo di Dio la tenga ; Egli mi introduca dove egli dimora, distolga il mio spirito dall'errore, e così riconduca colui che egli ha salvato. Che ordini di darmi da mangiare : il pane del cielo è il Verbo di Dio. Questa Sapienza che ha deposto sull'altare il cibo del Corpo e del Sangue del Figlio di Dio ha dichiarato : « Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato per voi » ( Pr 9, 5).




Respuesta  Mensaje 411 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 02/02/2011 04:50
Mercoledì 2 Febbraio 2011
 
LA PRESENTAZIONE DE SIGNORE (festa) : Lc 2,22-40
Meditazione del giorno
Beato Guerrico d’Igny (circa 1080-1157), abate cistercense
1a omelia per la Purificazione, 3-5 ; SC 166, 311

 

« Luce per illuminare le genti »

Chi, tenendo oggi in mano un cero acceso, non ricorda subito quell’anziano che in questo stesso giorno ha ricevuto tra le braccia Gesù, Verbo nella carne, luce nella cera, e ha testimoniato che egli è la luce che illumina tutte le genti ? E l’anziano era proprio lui fiamma ardente che illumina, rendendo testimonianza alla luce. Nello Spirito Santo di cui era ricolmo, è venuto per ricevere, o Dio, il tuo Amore nel tuo tempio (Sal 47,10) e testimoniare che egli è l’Amore e la luce del tuo popolo.

Rallegrati, giusto  vecchio ; vedi oggi ciò che avevi intravvisto in anticipo : le tenebre del mondo si sono dissipate, i popoli camminano alla sua luce (Is 60,3). Tutta la terra è piena della gloria (Is 6,3) di questa luce che nascondevi un tempo nel tuo cuore e ora illumina i tuoi occhi… Abbraccia, o santo vecchio, la sapienza di Dio, e la tua giovinezza si rinnovi. Ricevi sul tuo petto la misericordia di Dio, e la tua vecchiaia conoscerà la dolcezza della misericordia. « Riposa sul mio petto » dice la Scrittura (Ct 1,13). Anche quando lo renderò a sua madre, rimarrà con me ; il mio cuore sarà inebriato dalla sua misericordia, e più ancora il cuore di sua madre … Ti rendo grazie e mi rallegro per te, o piena di grazia ; hai dato alla luce la misericordia che ho ricevuta ; il cero che hai preparato, lo tengo in mano…

E voi fratelli, vedete il cero che brucia nelle mani di Simeone, accendete i vostri ceri, attingendo alla sua luce… Allora non soltanto porterete una luce tra le mani, ma voi stessi sarete luce. Luce nei vostri cuori, luce nelle vostre vite, luce per voi, luce per i vostri fratelli.




Respuesta  Mensaje 412 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 03/02/2011 04:11
Giovedì 3 Febbraio 2011
 
Giovedì della IVsettimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 6,7-13
Meditazione del giorno
Tertulliano (155? - 220?), teologo
Sulla Prescrizione degli eretici 19-21 ; SC 46, p.111

 

« Credo nella Chiesa...apostolica »

        Cristo Gesù, Signore nostro, per tutto il tempo che visse sulla terra manifestò chi egli era, chi era stato, qual era la volontà del Padre, che cosa l'uomo dovesse fare. Questa rivelazione la fece apertamente al popolo e separatamente ai discepoli, fra i quali scelse i Dodici, come partecipi del suo magistero universale... Gli apostoli, il cui nome significa « mandati »...avendo ricevuto, secondo la promessa, lo Spirito Santo che doveva renderli capaci di fare i miracoli e predicare, testimoniarono la fede in Gesù Cristo prima in Giudea e poi in tutto il mondo, istituendo ovunque chiese particolari. Ovunque fecero risuonare il medesimo insegnamento e annunziarono la medesima fede. Così fondarono chiese in ogni città.

        Da queste ricevettero la linfa della fede e i segni della dottrina tutte le altre chiese e tutte le altre popolazioni che tendono a divenire chiese. Tutte queste chiese venivano considerate apostoliche, in quanto figlie delle chiese degli apostoli...Tra tante e tanto grandi chiese, unica è la prima fondata dagli apostoli e dalla quale derivano tutte le altre... Che cosa poi gli apostoli abbiano predicato, cioè che cosa Cristo abbia loro rivelato, non può essere altrimenti provato che per mezzo delle chiese stesse che gli apostoli hanno fondato.




Respuesta  Mensaje 413 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 04/02/2011 04:43
Venerdì 4 Febbraio 2011
 
Venerdì della IV settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 6,14-29
Meditazione del giorno
Concilio Vaticano II
Dichiarazione sulla libertà religiosa Dignitatis humanae, 11 - Copyright © Libreria Editrice Vaticana

 

Testimoni della verità

        Cristo rese testimonianza alla verità, però non volle imporla con la forza a coloro che la respingevano. Il suo regno non si erige con la spada ma si costituisce ascoltando la verità e rendendo ad essa testimonianza, e cresce in virtù dell'amore con il quale Cristo esaltato in croce trae a sé gli esseri umani.

        Gli apostoli, istruiti dalla parola e dall'esempio di Cristo, hanno seguito la stessa via... Non però con un'azione coercitiva..., ma anzitutto con la forza della parola di Dio, con coraggio annunziavano a tutti il proposito di Dio salvatore, « il quale vuole che tutti gli uomini si salvino ed arrivino alla conoscenza della verità » ; nello stesso tempo, però, avevano riguardo per i deboli, sebbene fossero nell'errore, mostrando in tal modo come «ognuno di noi renderà conto di sé a Dio» e sia tenuto ad obbedire soltanto alla propria coscienza...

        Con ferma fede ritenevano che lo stesso Vangelo fosse realmente la forza di Dio per la salvezza di ogni credente. Sprezzando quindi tutte « le armi carnali » seguendo l'esempio di mansuetudine e di modestia di Cristo, hanno predicato la parola di Dio pienamente fiduciosi nella divina virtù di tale parola del distruggere le forze avverse a Dio... Come il Maestro, così anche gli apostoli hanno riconosciuto la legittima autorità civile... Nello stesso tempo, però, non hanno avuto timore di resistere al pubblico potere che si opponeva alla santa volontà di Dio: « È necessario obbedire a Dio prima che agli uomini ». La stessa via hanno seguito innumerevoli martiri e fedeli attraverso i secoli e in tutta la terra.

[Riferimenti biblici : Mt 26,51s ; Gv 12,32 ; 1 Tm 2,4 ; Rm 14,12 ; Rm 1,16 ; 2 Cor 10,4 ; Rm 13,15 ; At 5,29]




Respuesta  Mensaje 414 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 05/02/2011 05:01
Sabato 5 Febbraio 2011
 
Sabato della IV settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 6,30-34
Meditazione del giorno
Silvano (1886-1938), monaco ortodosso
Scritti

 

« Da tutte le città cominciarono ad accorrere là a piedi e li precedettero. Sbarcando, Gesù vide molta folla »

        Il Signore mi ha perdonato una moltitudine di peccati e mi ha dato di poter conoscere, per mezzo dello Spirito Santo, quanto egli amasse gli uomini. Il cielo intero si meraviglia dell'incarnazione del Signore : come lui, il Signore supremo, è venuto a salvare, noi peccatori, e ci ha acquisto con le sue sofferenze, il riposo eterno. La mia anima non vuole pensare a nessuna realtà terrena, ma è attirata là dove è il Signore. Dolci per il cuore sono le parole del Signore quando lo Spirito Santo concede all'animo di capirle.

        Quando il Signore viveva sulla terra, molta folla lo seguiva ; lungo alcuni giorni, questi uomini non potevano staccarsi da lui, ma dimenticato il nutrimento della terra, erano affamati delle sue dolci parole. L'animo ama il Signore, e quanto lo impedisce di pensare a Dio lo affligge. E se, fin d'ora sulla terra, l'animo gusta così intensamente la dolcezza dello Spirito, quanto più grande ancora sarà la sua gioia lassù !

        O Signore, quale grande amore hai dato alla tua creatura ! La mia anima non può dimenticare il tuo sguardo pacifico e mite.




Respuesta  Mensaje 415 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 06/02/2011 05:08
Domenica 6 Febbraio 2011
 
V Domenica delle ferie del Tempo Ordinario - Anno A : Mt 5,13-16
Meditazione del giorno
Beata Teresa di Calcutta (1910-1997), fondatrice delle Suore Missionarie della Carità
A Gift for God

 

« Risplenda la vostra luce davanti agli uomini »

        I cristiani sono come una luce per gli altri, per tutti gli uomini del mondo. Se siamo cristiani, dobbiamo assomigliare a Cristo.

        Se vorrete impararla, l'arte della premura vi farà assomigliare sempre di più a Cristo, perché il suo cuore era umile e era sempre attento ai bisogni degli uomini. Una grande santità comincia con tale premura per gli altri ; per essere bella, la nostra vocazione deve essere piena di tale premura. Dovunque sia andato Gesù, ha fatto il bene. E la Vergine Maria a Cana non pensava a nulla se non ai bisogni altrui, ed a comunicarli a Gesù.

        Un cristiano è un tabernacolo del Dio vivente. Mi ha creata, mi ha scelta, è venuto ad abitare in mezzo a me, perché aveva bisogno di me. Ora che avete imparato quanto Dio vi ama, cosa di più naturale per voi che passare il resto della vostra vita a risplendere di questo amore ? Essere cristiano, è accogliere veramente Cristo e diventare un altro Cristo. È amare così come siamo amati, come Cristo ci ha amati sulla croce.




Respuesta  Mensaje 416 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 07/02/2011 04:26
Lunedì 7 Febbraio 2011
 
Lunedì della V settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 6,53-56
Meditazione del giorno
San Leone Magno ( ?-circa 461), papa e dottore della Chiesa
Lettere, 28, 3-4 a Flaviano ; PL 54, 763-767

 

« Quanti lo toccavano guarivano »

        L'umiltà della nostra natura fu assunta dalla Maestà divina, dalla forza la debolezza, da colui che è eterno, la nostra mortalità ; e per pagare il debito che gravava sulla nostra condizione, la natura impassibile fu unita alla nostra  natura passibile. Tutto questo avvenne perché, come era conveniente per la nostra salvezza, il solo e unico mediatore tra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù (1 Tm 2,5), immune dala morte per un verso, fosse, per l'altro, ad essa soggetto...

        Entra in una condizione nuova, nasce in un modo nuovo : infatti invisibile in se stesso si rende visibile nella nostra natura ; infinito, si lascia circoscrivere ; esistente prima di tutti i tempi, comincia a vivere nel tempo ; padrone e signore dell'universo, nasconde la sua infinità maestà e prende la forma di servo (Fil 2,7) ; impassibile e immortale in quanto Dio, non sdegna di farsi uomo passibile e soggetto alle leggi della morte. Colui infatti che è vero Dio, è anche vero uomo.




Respuesta  Mensaje 417 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 08/02/2011 04:19
Martedì 8 Febbraio 2011
 
Martedì della V settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 7,1-13
Meditazione del giorno
Santa Teresa d'Avila (1515-1582), carmelitana, dottore della Chiesa
Il cammino di perfezione, ch. 28, 9-11

 

« Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me »

        Immaginiamoci che, dentro di noi, c'è un palazzo di una ricchezza immensa, costruito con oro e pietre preziose, dunque degno,del Padrone a cui appartiene. Poi ditevi, sorelle mie, che la bellezza di tale edificio dipende anche da voi. Infatti, c'è forse edificio più bello di un'anima pura e piena di virtù ? Quanto più le gemme sono grandi, tanto più risplendono. Infine, pensate che in questo palazzo abita il grande Re che si è degnato di farsi nostro Padre ; siede su un trono preziosissimo, che è il vostro cuore...

        Forse riderete di me, e direte che questo è evidente, e avrete ragione. Eppure questo per me è stato oscuro per un certo tempo. Avevo capito che avevo un'anima, però la stima che meritava quest'anima, la dignità di colui che vi abitava, non lo avevo capito. Le vanità della vita erano come una benda che mi mettevo sugli occhi. Se io avessi capito, come oggi, quale grande Re abitava in quel piccolo palazzo della mia anima, non l'avrei lasciato da solo così spesso ; sarei rimasta di tanto in tanto accanto a lui, e avrei fatto il necessario affinché il palazzo fosse meno sporco. Quanto è mirabile pensare che colui la cui grandezza potrebbe riempire mille mondi e anche molto di più, si rinchiude così in una così piccola dimora.




Respuesta  Mensaje 418 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 09/02/2011 04:23
Mercoledì 9 Febbraio 2011
 
Mercoledì della V settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 7,14-23
Meditazione del giorno
Origene (circa 185-253), sacerdote e teologo
Omelie sulla Genesi, n° 13, 3-4 ; PG 12,233

« Tu vuoi la sincerità del cuore » (Sal 50,8)

        Cristo ci ha insegnato che non si deve cercare Dio in un luogo determinato e che «in ogni luogo è offerta un'oblazione pura» (Ml 1,11). Infatti, «è giunto il momento, ed è questo, in cui né sul monte Garizim né in Gerusalemme adorerete il Padre» ma «in spirito e verità» (Gv 4,21.24). Dio non abita in un luogo qualsiasi, nemmeno sulla terra, ma nel cuore. Cercate allora dove dimora Dio? Dio dimora in un cuore puro. In questo cuore infatti farà la sua dimora, secondo ciò che ha detto per mezzo del profeta: «Stabilirò la mia dimora in mezzo a voi. Camminerò in mezzo a voi, sarò vostro Dio e voi sarete il mio popolo, dice il Signore» (Lv 26,12).

        Notate bene che ciascuna delle nostre anime contiene, in qualche modo, un pozzo di acqua viva; in ognuna c'è un certo senso celeste, un'immagine di Dio nascosta... Sta lì, il Verbo di Dio, e la sua opera attuale è togliere la sabbia dalla nostra anima, per fare sgorgare la sorgente. Questa sorgente è dentro di voi e non viene da fuori. Infatti, «Il regno di Dio è in mezzo a voi» (Lc 17,21).

        Non fuori bensì nella casa la donna ha ritrovato la dramma che aveva perduta. «Accende la luce e spazza la casa» (Lc 15,8) dalle sozzure e dalle sporcizie che vi si erano accumulate per la sua tras E lì ha ritrovato la sua dramma. Per parte vostra, se accenderete la vostra luce, se vi servirete dell'illuminazione dello Spirito Santo, se «alla sua luce vedete la luce» (Sal 36,10), troverete la dramma dentro di voi. Infatti dentro di voi sta l'immagine del re celeste.




Respuesta  Mensaje 419 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 10/02/2011 03:52
Giovedì 10 Febbraio 2011
 
Giovedì della Vsettimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mc 7,24-30
Meditazione del giorno
San Beda il Venerabile (circa 673-735), monaco, dottore della Chiesa
Omelie sui Vangeli I, 22 : CCL 122, 156-160 ; PL 94, 102-105

La fede della donna sirofenicia

        «Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri» (Mt 15,28). Sì, la donna sirofenicia possiede una grandissima fede. Pur non conoscendo né gli antichi profeti, né i recenti miracoli del Signore, né i suoi comandamenti né le sue promesse, anzi, respinta da lui, persevera nella sua domanda e non si stanca di bussare alla porta di colui che per fama gli era stato indicato come salvatore. Perciò la sua preghiera viene esaudita in modo visibile e immediato...

        Quando uno di noi ha la coscienza macchiata dall'egoismo, dalla superbia, dalla vana gloria, dal disprezzo, dall'ira, dalla gelosia o da qualche altra passione, ha proprio, come quella donna di Canaan, «una figlia crudelmente tormentata da un demonio». Che corra dunque a supplicare il Signore affinché egli la guarisca... Che faccia questo con umile sottomissione; che non ritenga se stesso degno di condividere la sorte delle pecore di Israele, cioè delle anime pure, invece che giudichi se stesso indegno delle ricompense del cielo. La disperazione, tuttavia, non lo spinga ad allentare l'insistenza della sua preghiera, ma che il suo cuore abbia una fiducia incrollabile nell'immensa bontà del Signore. Infatti, colui che ha potuto fare dal ladrone un confessore della fede (Lc 23,39), dal persecutore un apostolo (Ac 9), e da pietre dei figli di Abramo (Mt 3,1), è anche capace di trasformare un cagnolino in una pecora di Isarele.




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De: lore luc Enviado: 11/02/2011 04:09
Venerdì 11 Febbraio 2011
 
LA BEATA MARIA VERGINE DI LOURDES (mem.fac.) : Mc 7,31-37
Meditazione del giorno
Papa Benedetto XVI
Incontro con i seminaristi, 17 febbraio 2007 - © Libreria Editrice Vaticana

« Ascoltate oggi la sua voce » (Sal 94, 7)

        Come possiamo discernere la voce di Dio tra le mille voci che sentiamo ogni giorno in questo nostro mondo. Direi: Dio parla in diversissimi modi con noi. Parla per mezzo di altre persone, attraverso amici, i genitori, il parroco, i sacerdoti...  Parla per mezzo degli avvenimenti della nostra vita, nei quali possiamo discernere un gesto di Dio; parla anche attraverso la natura, la creazione, e parla, naturalmente e soprattutto, nella Sua Parola, nella Sacra Scrittura, letta nella comunione della Chiesa e letta personalmente in colloquio con Dio.

        E' importante leggere la Sacra Scrittura, da una parte in un modo molto personale, e realmente, come dice San Paolo (1 Ts 2, 13), non come parola di un uomo o come un documento del passato, come leggiamo Omero, Virgilio, ma come una Parola di Dio che è sempre attuale e parla con me. Imparare a sentire in un testo, storicamente del passato, la Parola vivente di Dio, cioè entrare in preghiera, e così fare della  lettura della Sacra Scrittura un colloquio con Dio. Sant'Agostino nelle sue omelie dice spesso : « Ho bussato diverse volte alla porta di questa Parola, finché ho potuto percepire che cosa Dio stesso diceva a me ». Da un parte, questa lettura molto personale, questo colloquio personale con Dio, in cui cerco che cosa il Signore dice a me, e insieme a questa lettura personale è molto importante la lettura comunitaria, perché il soggetto vivente della Sacra Scrittura è il Popolo di Dio, è la Chiesa.





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