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Respuesta  Mensaje 1 de 1110 en el tema 
De: Enzo Claudio  (Mensaje original) Enviado: 30/11/2009 17:03

Un brano di Raoul Follereau definito l'Apostolo dei lebbrosi:

Che strano traffico con il buon Dio! Signore, dammi questo! Signore, concedimi questo! Signore, guariscimi!

Come se Dio non conoscesse, molto più di noi, quello che ci abbisogna.

Un piccino suggerisce forse alla mamma: "Preparami quella pappa" ?

Un malato al suo dottore: "Mi prescriva quella medicina" ?

Chi può assicurarci se quel che ci manca non sia peggiore di quel che abbiamo ?

Allora, tentiamo soltanto questa preghiera:

"Signore, non cessare di amarci, mai"



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Respuesta  Mensaje 316 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 14/10/2010 03:36
Giovedì 14 Ottobre 2010
 
Giovedì della XXVIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Lc 11,47-54
Meditazione del giorno
San Gregorio Nazianzeno (330-390), vescovo, dottore della Chiesa
Poemi teologici, 3

 

« Cominciarono a trattarlo ostilmente »

        Colui che ora disprezzi, ci fu un tempo in cui era al di sopra di te ; colui che ora è uomo, era eternamente perfetto. Egli era in principio senza causa ; poi si è sottomesso alle contingenze di questo mondo... Questo lo ha fatto per salvare te, che lo insulti, te che disprezzi Dio perché ha assunto la tua natura grezza...

        È stato avvolto in fasce, ma risorgendo dal seplocro si è disfatto del suo lenzuolo. È stato deposto in una mangiatoia, ma glorificato dagli angeli, annunciato da una stella, adorato dai Magi... È dovuto fuggire in Egitto, ma ha liberato questo paese dalle superstizioni degli Egiziani. Non aveva « apparenza né bellezza » (Is 53,2) davanti ai suoi nemici, ma per Davide, era « il più bello tra i figli dell'uomo » (Sal 44,3) e sul monte brillò, più risplendente del sole (Mt 17,1). In quanto uomo, è stato battezzato ; ma in quanto Dio, ha cancellato i nostri peccati ; non aveva bisogno di essere purificato, ma ha voluto santificare le acque. In quanto uomo è stato tentato ; ma in quanto Dio, ha trionfato, lui che ha « vinto il mondo » (Gv 16,8)... Ebbe fame, ma ha nutrito migliaia di uomini, lui « il Pane della vita che discende dal cielo » (Gv 6,48). Ebbe sete, ma esclamò : « Chi ha sete venga a me e beva » (Gv 7,37)... Ha conosciuto la fatica, ma è il riposo di tutti coloro che « sono affaticati e oppressi » (Mt 11,28)... Si fa chiamare « Samaritano e posseduto dal demonio » (Gv 8,48) ; ma salva lui l'uomo incappato nei briganti (Lc 10,29) e mette in fuga i demoni... Prega, ma esaudisce lui le preghiere. Piange, ma fa cessare lui i pianti. È venduto a vil prezzo, ma riscatta lui il mondo, e a caro prezzo : il proprio sangue.

        Come una pecora, è condotto alla morte, ma egli conduce Israele (Ez 34,14), e oggi tutta la terra, a pascoli eccellenti. Come un agnello, tace : ma egli è la Parola annunciata dalla voce di colui che grida nel deserto (Mc 1,3). È stato infermo e ferito ; ma cura ogni malattia e infermità (Mt 9,35). È stato innalzato sul legno ed è stato inchiodato ; ma ci ristora mediante l'albero di vita.. Muore, ma fa vivere e distrugge la morte. È sepolto, ma risorge e, salendo in cielo, libera le anime dagli inferi.


Respuesta  Mensaje 317 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 15/10/2010 04:03
Venerdì 15 Ottobre 2010
 
Venerdì della XXVIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Lc 12,1-7
Meditazione del giorno
San Giovanni Eudes (1601-1680), sacerdote, predicatore, fondatore di istituti religiosi
Il Regno di Gesù, 2a parte, 30. Opere omnia, t. 1

 

« Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete »

        Il nostro amabilissimo Salvatore ci assicura in varie parti delle sue sante Scritture che è nei nostri riguardi in una vigilanza e una preoccupazione continue ; egli stesso ci porta e ci porterà sempre nel suo seno, nel suo cuore e nelle sue viscere...

        Stiamo ben attenti a non appoggiarci né sul potere o il favore dei nostri amici, né sui nostri beni, né sul nostro spirito, né sulla nostra scienza, né sulle nostre forze, né sui nostri buoni desideri e propositi, né sulle nostre preghiere, nemmeno sulla fiducia che sentiamo avere in Dio, né sui mezzi umani, né su alcuna cosa creata, ma sulla sola misericordia di Dio. Non è che non dobbiamo fare uso delle cose suddette, e fare tutto ciò che è in nostro potere per vincere il vizio, per esercitarci alla virtù e per condurre e portare a buon fine quello che Dio ci ha messo in mano, ed adempiere gli doveri legati alla nostra condizione. Ma dobbiamo rinunciare ad ogni appoggio e ad ogni fiducia che potremmo riporre in queste cose e appoggiarci sulla pura bontà del nostro Signore. Per questo dobbiamo lavorare con cura, per quel che ci compete, come se non ci aspettassimo nulla da parte di Dio : e tuttavia, non dobbiamo appoggiarci sul nostro lavoro più di quanto faremmo se non faccessimo nulla, ma aspettare tutto dalla sola misericordia di Dio.




Respuesta  Mensaje 318 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 16/10/2010 03:42
Sabato 16 Ottobre 2010
 
Sabato della XXVIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Lc 12,8-12
Meditazione del giorno

Atti del martirio dei santi Giustino e compagni (anno 163)

 

« Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire »

Dopo il loro arresto, i santi furono condotti dal prefetto di Roma di nome Rustico. Comparsi davanti al tribunale, il prefetto Rustico disse a Giustino… : « Quale dottrina professi ? »
– Ho tentato di imparare  tutte le filosofie, poi ho aderito alla vera dottrina, a quella dei cristiani…
– E qual è questa dottrina ?
– Quella di adorare il Dio dei cristiani, che riteniamo unico creatore e artefice, fin da principio, di tutto l’universo, delle cose visibili e invisibili ; e inoltre il Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, che fu preannunziato dai profeti come colui che doveva venire tra gli uomini araldo di salvezza e maestro di buone dottrine. E io, da semplice uomo, riconosco di dire ben poco di fronte alla sua infinita Deità. Riconosco che questa capacità è propria dei profeti… So bene infatti che i profeti per divina ispirazione predissero la sua venuta tra gli uomini. »
– Sei, dunque cristiano ?
– Si, sono cristiano.

Il prefetto domandò a Caritone : « Anche tu, Caritone, sei cristiano ?
– Sono cristiano per volontà di Dio.
– E tu, Evelpisto ?
– Anch’io sono cristiano. Schiavo, sono stato affrancato da Cristo, partecipo della medesima speranza, per la grazia di Cristo.
– È stato Giustino a farvi cristiani ?
– Sono sempre stato cristiano, e sempre lo sarò… Certamente, ero felice di ascoltare gli insegnamenti di Giustino ; devo però l’essere cristiano ai miei genitori »…
Il prefetto disse a Liberiano : « E tu, cosa dici, sei cristiano ? Sei anche tu un empio ?
– Anch’io sono cristiano. Non sono un empio, ma adoro il solo vero Dio. »
Il prefetto torno a Giustino :
– Ascolta, tu che sei ritenuto sapiente e credi di conoscere la vera dottrina ; se dopo di essere stato flagellato sarai decapitato, ritieni di salire al cielo ?
– Spero di entrare in quella dimora se soffrirò questo. Io so infatti che per tutti coloro che avranno vissuto santamente, è riservato il favore divino sino alla fine del mondo intero…
– Tu dunque ti immagini di salire al cielo, per ricevere una degna ricompensa ?
– Non me l’immagino, ma lo so esattamente e ne sono sicurissimo. »




Respuesta  Mensaje 319 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 17/10/2010 04:00
Domenica 17 Ottobre 2010
 
XXIX Domenica delle ferie del Tempo Ordinario - Anno C : Lc 18,1-8
Meditazione del giorno
Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa
Esposizioni sui Salmi, 37,14

 

« Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre »

        « E dinanzi a te sta ogni mio desiderio » (Sal 37, 10)... Il tuo desiderio è la tua preghiera; se continuo è il desiderio, continua è la preghiera. Perché non invano ha detto l'Apostolo: « Pregando senza interruzione » (1 Tes 5, 17). Forse noi senza interruzione pieghiamo il ginocchio, prostriamo il corpo, o leviamo le mani, per adempiere all'ordine: Pregate senza interruzione? Se intendiamo il pregare in tal modo, credo che non lo possiamo fare senza interruzione.

        Ma c'è un'altra preghiera interiore che non conosce interruzione, ed è il desiderio. Qualunque cosa tu faccia, se desideri quel sabato, non smetti mai di pregare. Se non vuoi interrompere la preghiera, non cessar mai di desiderare.

        Il tuo desiderio continuo sarà la tua continua voce. Tacerai se cesserai di amare. Chi sono quelli che hanno taciuto? Coloro dei quali è detto: « Poiché ha abbondato l'ingiustizia, si raggelerà la carità di molti » (Mt 24, 12). Il gelo della carità è il silenzio del cuore; l'ardore della carità è il grido del cuore. Se sempre permane la carità, tu sempre gridi; se sempre gridi, sempre desideri; e se desideri, ti ricordi della pace.




Respuesta  Mensaje 320 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 18/10/2010 03:56
Lunedì 18 Ottobre 2010
 
San Luca, evangelista, festa : Lc 10,1-9
Meditazione del giorno
Origene (circa 185-253), sacerdote e teologo
Omelia su San Luca, n° 1,1-2 ; SC 87, 99

 

« Perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto » (Lc 1,4)

        « Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra noi... così ho deciso anch'io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne un resoconto ordinato, illustre Teòfilo, perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto » (Lc 1,1-4).

        Un tempo, presso gli Ebrei, molti pretendevano di avere il dono della profezia, mentre certi erano falsi profeti... Lo stesso è accaduto al tempo del Nuovo Testamento, in cui molti « hanno posto mano » a scrivere i vangeli, ma non tutti sono stati accettati... Queste parole : « han posto mano » contengono un'accusa nascosta contro coloro che, senza la grazia dello Spirito Santo, si sono lanciati nella redazione dei vangeli. Matteo, Marco, Giovanni e Luca non « hanno posto mano » a scrivere, ma, pieni dello Spirito, loro hanno proprio scritto i veri vangeli...

        La Chiesa possiede dunque quattro vangeli ; gli eretici ne hanno un gran numero... « Molti han posto mano », ma solo quattro vangeli sono stati approvati ; e da questi si deve trarre, per metterlo in luce, ciò che conviene credere riguardo alla persona del nostro Signore e Salvatore. So che esiste un vangelo detto « secondo Tommaso », un altro « secondo Mattia », e ne leggiamo altri ancora, per non sembrare ignoranti davanti a coloro che si immaginano di sapere qualcosa perché conoscono questi testi. Noi comunque non approviamo nulla se non ciò che approva la Chiesa : dobbiamo ammettere solo quattro vangeli. Ecco ciò che possiamo dire sul testo del prologo di san Luca : « Molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra noi ».




Respuesta  Mensaje 321 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 19/10/2010 04:18
Martedì 19 Ottobre 2010
 
Martedì della XXIX settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Lc 12,35-38
Meditazione del giorno
San Massimiliano Kolbe (1894-1941), francescano, martire
Conferenza del 13/2/1941

 

« Siate pronti, con le lucerne accese »

       Cosa occorre fare per vincere la debolezza dell'anima? Ci sono due mezzi per questo: la preghiera e il distacco da sé. Il Signore Gesù ci raccomanda di vegliare. Occorre vegliare se vogliamo che il nostro cuore sia puro, ma occorre vegliare nella pace perché il nostro cuore venga toccato. Esso infatti può venire toccato da cose buone o da cose cattive, interiormente o esteriormente. Dunque, occorre vegliare bene.

      Di solito, l'ispirazione di Dio è una grazia discreta: non bisogna respingerla...; se il nostro cuore non è attento, la grazia si ritira. L'ispirazione divina è molto precisa; come lo scrittore dirige la penna, così la grazia di Dio dirige l'anima. Quindi, cerchiamo di raggiungere un più grande raccoglimento interiore.

      Il Signore vuole che abbiamo il desiderio di amarlo. L'anima che resta vigilante si accorge che cade e che, da sola, non può riuscirci; per questo sente il bisogno della preghiera. La supplica è fondata sulla certezza che non possiamo fare nulla da soli, ma che Dio può tutto. La preghiera è necessaria per ottenere la luce e la forza.


Respuesta  Mensaje 322 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 20/10/2010 04:40
Mercoledì 20 Ottobre 2010
 
Mercoledì della XXIX settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Lc 12,39-48
Meditazione del giorno
Beato John Henry Newman (1801-1890), sacerdote, fondatore di una comunità religiosa, teologo
PPS, t. 4, n° 22

 

« Tenetevi pronti »

        Il nostro Signore ha dato questo avvertimento mentre stava per lasciare questo mondo, per lo meno visibilmente. Prevedeva le centinaia di anni che sarebbero potute trascorrere prima del suo ritorno. Conosceva il proprio disegno, quello del Padre suo : lasciare gradualmente il mondo a se stesso, ritirare gradualmente i pegni della sua presenza misericordiosa. Prevedeva l'oblio in cui egli sarebbe caduto anche fra i suoi stessi discepoli ..., lo stato del mondo e della Chiesa come li vediamo oggi, in cui la sua assenza prolungata ha fatto credere che non sarebbe più tornato...

        Oggi, ci mormora misericordiosamente all'orecchio di non fidarci di ciò che vediamo, di non partecipare all'incredulità generale, di non lasciarci trascinare dal mondo, ma di « fare attenzione, di vegliare e di pregare » (Lc 21, 36), e di aspettare la sua venuta. Questo avvertimento misericordioso dovremmo tenerlo sempre in mente, tanto è preciso, solenne e pressante.

        Il nostro Signore aveva predetto la sua prima venuta, eppure quando è venuto, ha sorpreso tutti. Verrà in un modo ancora più improvviso la seconda volta, e sorprenderà gli uomini. Ora, senza dire quanto tempo trascorrerà prima del suo ritorno, ha affidato la nostra vigilanza alla guardia della fede e dell'amore... Infatti dobbiamo non soltanto credere, ma vegliare ; non soltanto amare, ma vegliare ; non soltanto obbedire, ma vegliare. Perché vegliare ? Per questo grande avvenimento della venuta di Cristo. In questo sembra esserci affidato un dovere particolare : non soltanto credere, temere, amare e obbedire, ma anche vegliare : vegliare per Cristo, vegliare con Cristo.




Respuesta  Mensaje 323 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 21/10/2010 04:01
Giovedì 21 Ottobre 2010
 
Giovedì della XXIX settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Lc 12,49-53
Meditazione del giorno
Catechismo della Chiesa cattolica
§ 696. 728-730 - © Libreria Editrice Vaticana

 

« Sono venuto a portare il fuoco sulla terra »

        I simboli dello Spirito Santo: il fuoco. Mentre l'acqua significava la nascita e la fecondità della vita donata nello Spirito Santo, il fuoco simbolizza l'energia trasformante degli atti dello Spirito Santo. Il profeta Elia, che « sorse simile al fuoco » e la cui « parola bruciava come fiaccola » (Sir 48,1), con la sua preghiera attira il fuoco del cielo sul sacrificio del monte Carmelo, figura del fuoco dello Spirito Santo che trasforma ciò che tocca. Giovanni Battista, che cammina innanzi al Signore « con lo spirito e la forza di Elia » (Lc 1,17), annunzia Cristo come colui che « battezzerà in Spirito Santo e fuoco » (Lc 3,16), quello Spirito di cui Gesù dirà: « Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! ». È sotto la forma di « lingue come di fuoco » che lo Spirito Santo si posa sui discepoli il mattino di pentecoste e li riempie di sé. (Cf At 2,3-4) La tradizione spirituale riterrà il simbolismo del fuoco come uno dei più espressivi dell'azione dello Spirito Santo: « Non spegnete lo Spirito » (1 Ts 5,19).

        Gesù rivela in pienezza lo Spirito Santo solo dopo che è stato egli stesso glorificato con la sua morte e risurrezione... Solo quando giunge l'Ora in cui sarà glorificato, Gesù promette la venuta dello Spirito Santo, poiché la sua morte e la sua risurrezione saranno il compimento della Promessa fatta ai Padri: lo Spirito di verità, l'altro 'Paracleto', sarà donato dal Padre per la preghiera di Gesù; sarà mandato dal Padre nel nome di Gesù; Gesù lo invierà quando sarà presso il Padre, perché è uscito dal Padre...

        Infine viene l'Ora di Gesù: Gesù consegna il suo spirito nelle mani del Padre nel momento in cui con la sua morte vince la morte, in modo che, « risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre » (Rm 6,4), egli dona subito lo Spirito Santo « alitando » sui suoi discepoli (Cf Gv 20,22).




Respuesta  Mensaje 324 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 22/10/2010 03:26
Venerdì 22 Ottobre 2010
 
Venerdì della XXIX settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Lc 12,54-59
Meditazione del giorno
Messale romano
Preghiera eucaristica V C

 

Saper interpretare i segni dei tempi

Ti rendiamo grazie,
Padre misericordioso:
tu ci hai donato il tuo Figlio, Gesù Cristo,
nostro fratello e redentore.
In lui ci hai manifestato il tuo amore per i piccoli e i poveri,
per gli ammalati e gli esclusi.
Mai egli si chiuse alle necessità e alle sofferenze dei fratelli.
Con la vita e la parola annunziò al mondo
che tu sei Padre
e hai cura di tutti i tuoi figli.
Per questi segni della tua benevolenza
noi ti lodiamo e ti benediciamo,
e uniti agli angeli e ai santi
cantiamo l’inno della tua gloria...

Donaci lo Spirito dell’amore,
lo Spirito del tuo Figlio,
rendici perfetti nella fede e nell’amore...
Donaci occhi per vedere
le necessità e le sofferenze dei fratelli;
infondi in noi la luce della tua parola
per confortare gli affaticati e gli oppressi:
fa’ che ci impegniamo lealmente
al servizio dei poveri e dei sofferenti.
La tua Chiesa sia testimonianza viva
di verità e di libertà, di giustizia e di pace,
perché tutti gli uomini si aprano alla speranza di un mondo nuovo.


Respuesta  Mensaje 325 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 23/10/2010 04:00
Sabato 23 Ottobre 2010
 
Sabato della XXIX settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Lc 13,1-9
Meditazione del giorno
Sant'Asterio di Amasea ( ? – circa 410), vescovo
Omelia sulla conversione (15) PG 40, 356-357,361

 

Imitare la pazienza di Dio

        Poiché il modello, a immagine del quale siete stati fatti, è Dio, procurate di imitare il suo esempio. Siete cristiani, e col vostro stesso nome dichiarate che siete amici dell'uomo  : perciò siate imitatori dell'amore di Cristo. Considerate le ricchezze della sua bontà... A coloro che risposero alla sua chiamata, concesse un pronto perdono dei peccati e li liberò  da quanto li angustiava... Imitiamo l'esempio che ci ha dato il Signore, il buon Pastore...

        Nelle parabole, infatti, vedo un pastore che ha cento pecore. Essendosi una di esse allontanata dal gregge e vagando perduta, egli non rimane con quelle che pascolavano in ordine, ma messosi alla ricerca dell'altra, supera valli e foreste, scala monti grandi e scoscesi e, camminando per lunghi deserti con grande fatica, cerca e ricerca fino a che non trova la pecora smarrita. Dopo averla trovata, non la bastona, né la costringe a forza a raggiungere il gregge, ma, presala sulle spalle e trattatala con dolcezza, la riporta al gregge, provando una gioia maggiore per quella sola ritrovata, che per la moltitudine delle altre.

        Consideriamo la realtà velata e nascosta della parabola... Sono figure che contengono grandi realtà sacre. Ci ammoniscono, infatti, che non è giusto disperare degli uomini, e che non dobbiamo trascurare coloro che si trovano nei pericoli, né essere pigri nel portare loro il nostro aiuto, ma che è nostro dovere ricondurre sulla retta via coloro che da essa si sono allontanati e che si sono smarriti. Dobbiamo rallegrarci del loro ritorno e ricongiungerli alla comunità di quanti vivono nella fedeltà.




Respuesta  Mensaje 326 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 24/10/2010 04:05
Domenica 24 Ottobre 2010
 
XXX Domenica delle ferie del Tempo Ordinario - Anno C : Lc 18,9-14
Meditazione del giorno
San [Padre] Pio di Pietrelcina (1887-1968), cappuccino
Ep 3, 713 ; 2, 277 in Buona Giornata

 

« Abbi pietà di me peccatore »

        È capitale che tu insista su quello che è la base della santità e il fondamento della bontà, cioè la virtù per la quale Gesù si è presentato esplicitamente come modello : l'umiltà (Mt 11,29), l'umiltà interiore, più dell'umiltà esteriore. Riconosci quello che sei realmente : un nulla, miserabilissimo, debole, impastato di difetti, capace di cambiare il bene in male, di abbandonare il bene per il male, di attribuirti il bene e di giustificarti nel male, e per amore del male, di disprezzare Colui che è il bene supremo.

        Non andare mai a letto senza aver prima esaminato in coscienza come hai passato la tua giornata. Rivolgi tutti i tuoi pensieri verso il Signore, e consacragli la tua persona e tutti i cristiani. Poi offri alla sua gloria il riposo che stai per prendere, senza mai dimenticare il tuo angelo custode, che sta in permanenza accanto a te.




Respuesta  Mensaje 327 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 25/10/2010 04:21
Lunedì 25 Ottobre 2010
 
Lunedì della XXX settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Lc 13,10-17
Meditazione del giorno
San Cirillo di Gerusalemme (313-350), vescovo di Gerusalemme, dottore della Chiesa
Catechesi, n°13, 1-3 ; PG 33, 771-774

 

Liberati dai legami del peccato per mezzo della croce di Cristo

      Senza dubbio ogni azione di Cristo è fonte di gloria per la Chiesa; ma la croce è la gloria delle glorie. È proprio questo che Paolo diceva: « Quanto a me, non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo » (Gal 6,14). Fu certo una cosa straordinaria che quel povero cieco nato riacquistasse la vista presso la piscina di Siloe: ma cos'è questo in paragone dei ciechi di tutto il mondo? Cosa eccezionale e fuori dell'ordine naturale che Lazzaro, morto da ben quattro giorni, ritornasse in vita. Ma questa fortuna toccò a lui e a lui soltanto. Che cosa è mai se pensiamo a tutti quelli che, sparsi nel mondo intero, erano morti per i peccati? Stupendo fu il prodigio che moltiplicò i cinque pani, fornendo il cibo a cinquemila uomini con l'abbondanza di una sorgente. Ma che cosa è questo miracolo quando pensiamo a tutti coloro che, sulla faccia della terra, erano tormentati dalla fame dell'ignoranza? Così pure fu degno di ammirazione il miracolo che in un attimo liberò dalla sua infermità quella donna che Satana aveva tenuta legata da ben diciotto anni. Ma anche questo, che cos'è mai in confronto della liberazione di tutti noi, carichi di tante catene di peccati?

      La gloria della croce ha illuminato tutti coloro che erano ciechi per la loro ignoranza, ha sciolto tutti coloro che erano legati sotto la tirannide del peccato e ha redento il mondo intero... Infatti non era un semplice uomo colui che diede la vita per noi, bensì il Figlio di Dio, Dio stesso, fattosi uomo... La colpa di Adamo portò la morte al mondo intero; « se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l'abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo di Gesù Cristo » (Rm 5,17). Un tempo, a causa dell'albero di cui hanno mangiato il frutto, i nostri progenitori sono stati cacciati fuori dal paradiso; ma ora, per mezzo dell'albero della croce di Gesù, non entreranno più facilmente in paradiso tutti i credenti? Se il primo essere plasmato dalla terra ha portato la morte a tutti, colui che lo ha plasmato dalla terra non porterà forse loro la vita eterna, lui che è la vita? (Gv 14,6)




Respuesta  Mensaje 328 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 26/10/2010 04:26
Martedì 26 Ottobre 2010
 
Martedì della XXX settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Lc 13,18-21
Meditazione del giorno
San Massimo di Torino ( ? – circa 420), vescovo
Discorsi 25 ; PL 57, 509s

 

« Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo ; se invece muore, produce molto frutto » (Gv 12,24)

        «Un uomo ha preso un granellino di senapa e l'ha gettato nell'orto; è cresciuto ed è diventato un arbusto e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami». Cerchiamo a chi faccia riferimento questa similitudine... Ritengo che riguardi più giustamente Cristo nostro Signore che, nato nell'umiltà della condizione umana, come un granellino, alla fine è salito in cielo come un albero. È granellino, Cristo frantumato nella Passione; diventa un albero nella Risurrezione. Sì, è granellino quando, affamato, soffre per la mancanza di cibo; è albero quando, con cinque pani, sazia cinquemila persone (Mt 14,31). Là soffre l'indigenza della sua condizione umana, lì elargisce la sazietà, con la forza della sua divinità.

        Direi che il Signore è granellino quando viene colpito, disprezzato, ingiuriato; è albero quando rende la vista ai ciechi, quando risuscita i morti e rimette i peccati. Lui stesso riconosce di essere granellino quando dice: « Se il chicco di grano caduto in terra non muore... » (Gv 12,24).




Respuesta  Mensaje 329 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 27/10/2010 04:03
Mercoledì 27 Ottobre 2010
 
Mercoledì della XXX settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Lc 13,22-30
Meditazione del giorno
Messale romano
Preghiera eucaristica della riconciliazione n° 2

 

« Verrano da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel Regno di Dio »

Celebrando il memoriale
della morte e risurrezione del tuo Figlio,
noi ti offriamo, o Padre,
il sacrificio di riconciliazione,
che egli ci ha lasciato come pegno del suo amore
e che tu stesso hai posto nelle nostre mani.
Accetta anche noi,
Padre santo,
insieme con l'offerta del tuo Cristo,
e nella partecipazione a questo convito eucaristico
donaci il tuo Spirito,
perché sia tolto ogni ostacolo
sulla via della concordia,
e la Chiesa risplenda in mezzo agli uomini
come segno di unità e strumento della tua pace.
Lo Spirito, che è vincolo di carità,
ci custodisca in comunione con il nostro Papa Giovanni Paolo II,
il nostro vescovo, il collegio episcopale
e tutto il popolo cristiano.
Tu che ci hai convocati intorno alla tua mensa,
raccogli in unità perfetta
gli uomini di ogni stirpe e di ogni lingua,
insieme con la Vergine Maria,
con gli Apostoli e tutti i santi
nel convito della Gerusalemme nuova,
per godere in eterno la pienezza della pace,
per Gesù Cristo nostro Signore.


Respuesta  Mensaje 330 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 28/10/2010 03:14
Giovedì 28 Ottobre 2010
 
Santi Simone e Giuda, apostoli, festa : Lc 6,12-19
Meditazione del giorno
Papa Benedetto XVI
Udienza Generale, 11 ottobre 2006  - © Libreria Editrice Vaticana

 

L'unità dei Dodici, l'unità della Chiesa

        Prendiamo in considerazione due dei dodici Apostoli: Simone il Cananeo e Giuda Taddeo (da non confondere con Giuda Iscariota). non solo perché nelle liste dei Dodici sono sempre riportati l'uno accanto all'altro (cfr Mt 10,4; Mc 3,18; Lc 6,15; At 1,13), ma anche perché le notizie che li riguardano non sono molte, a parte il fatto che il Canone neotestamentario conserva una lettera attribuita a Giuda Taddeo.

        Simone riceve un epiteto che varia nelle quattro liste: mentre Matteo e Marco lo qualificano «cananeo», Luca invece lo definisce «zelota». In realtà, le due qualifiche si equivalgono, poiché significano la stessa cosa: nella lingua ebraica, infatti, il verbo qanà' significa «essere geloso, appassionato»... E' ben possibile, dunque, che questo Simone, se non appartenne propriamente al movimento nazionalista degli Zeloti, fosse almeno caratterizzato da un ardente zelo per l'identità giudaica, quindi per Dio, per il suo popolo e per la Legge divina. Se le cose stanno così, Simone si pone agli antipodi di Matteo, che al contrario, in quanto pubblicano, proveniva da un'attività considerata del tutto impura. Segno evidente che Gesù chiama i suoi discepoli e collaboratori dagli strati sociali e religiosi più diversi, senza alcuna preclusione. A Lui interessano le persone, non le categorie sociali o le etichette!

        E la cosa bella è che nel gruppo dei suoi seguaci, tutti, benché diversi, coesistevano insieme, superando le immaginabili difficoltà: era Gesù stesso, infatti, il motivo di coesione, nel quale tutti si ritrovavano uniti. Questo costituisce chiaramente una lezione per noi, spesso inclini a sottolineare le differenze e magari le contrapposizioni, dimenticando che in Gesù Cristo ci è data la forza per comporre le nostre conflittualità. Teniamo anche presente che il gruppo dei Dodici è la prefigurazione della Chiesa, nella quale devono avere spazio tutti i carismi, i popoli, le razze, tutte le qualità umane, che trovano la loro composizione e la loro unità nella comunione con Gesù.



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