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Respuesta  Mensaje 1 de 1110 en el tema 
De: Enzo Claudio  (Mensaje original) Enviado: 30/11/2009 17:03

Un brano di Raoul Follereau definito l'Apostolo dei lebbrosi:

Che strano traffico con il buon Dio! Signore, dammi questo! Signore, concedimi questo! Signore, guariscimi!

Come se Dio non conoscesse, molto più di noi, quello che ci abbisogna.

Un piccino suggerisce forse alla mamma: "Preparami quella pappa" ?

Un malato al suo dottore: "Mi prescriva quella medicina" ?

Chi può assicurarci se quel che ci manca non sia peggiore di quel che abbiamo ?

Allora, tentiamo soltanto questa preghiera:

"Signore, non cessare di amarci, mai"



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Respuesta  Mensaje 256 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 15/08/2010 03:14
Domenica 15 Agosto 2010
 
Assunzione della B.V. Maria, solennità : Lc 1,39-56
Meditazione del giorno
San Nicola Cabasilas (circa 1320-1363), teologo greco
Omelia sulla dormizione della Madre di Dio ; PG 19, 390-391

 

« Il frutto più eccelso della redenzione » (Vaticano II ; SC 103)

        Bisognava che la Vergine fosse compagna del Figlio in tutto quello che riguardava la nostra salvezza. E come avendogli dato il sangue e la carne, in cambio fu resa partecipe dei suoi benefici, allo stesso modo condivise anche la sua angoscia e tutti i suoi dolori. Egli fu confitto alla croce ed ebbe il cuore trafitto dalla lancia ; a lei, come predisse il profeta Simeone, una spada trapassò il cuore.

        Così, per prima divenne conforme, in una morte simile a quella del Salvatore (Rm 6, 5). Perciò prima di tutti fu partecipe anche della risurrezione. Infatti, dopo aver goduto della visione e del saluto del Figlio risorto che aveva annientato la tirannide dell'inferno, lo accompagnò quanto le fu possibile finché salì al cielo. E dopo l'ascensione del Salvatore fu reputata a tenere il posto di lui in mezzo agli apostoli e gli altri discepoli, aggiungendo così ai tanti benefici concessi agli uomini, quello di completare quel che mancava del Cristo (Col 1, 24), molto meglio di chiunque altro. A chi infatti conveniva tutto questo più che alla Madre ?

        Ma bisognava che quell'anima santissima si staccasse da quel corpo altrettanto sacro. Lo lascia infatti, e si unisce all'anima del Figlio, luce creata alla luce increata. Il corpo poi, rimasto per poco sulla terra, salì anch'esso al cielo.


Respuesta  Mensaje 257 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 16/08/2010 03:09
Lunedì 16 Agosto 2010
 
Lunedì della XX settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mt 19,16-22
Meditazione del giorno
Saint Athanase (295-373), évêque d'Alexandrie, docteur de l'Église
La vita di Antonio, 2-4

 

« Avrai un tesoro nel cielo »

Dopo la morte dei genitori, Antonio all'età di diciotto o vent'anni circa..., entrò in chiesa e capitò proprio in quel momento in cui si legge¬va il brano del vangelo in cui il Signore dice al ricco : «Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi». Antonio, come se quella lettura fosse stata fatta proprio per lui, uscì subito dalla chiesa, donò ai vicini i poderi avuti in eredità dai genitori. Poi vendette gli altri beni mobili e distribuì ai poveri il ricavato che era notevole, trattenendo soltanto una modesta quota per la sorella.

Entrato nuovamente in chiesa, ascoltò il Signore che dice nel vangelo: «Non affannatevi per il domani» (Mt 6,34). Non riuscì a fermarsi in chiesa, ne uscì subito e donò ai poveri quanto ancora gli era rimasto. Affidò la sorella a delle vergini che conosceva, perché la educassero nella vergini¬tà; egli stesso, poi, fuori della sua casa, si dedi¬cò all'ascesi, vivendo molto austeramente...

Lavorava con le proprie mani perché aveva udito che l'o¬zioso non deve neppure mangiare (2Ts 3,10). Coi suo lavo¬ro non solo si comprava il pane ma faceva anche elemosina ai poveri. Pregava continuamente. Aveva infatti imparato che bisogna pregare senza interruzione (Lc 21,36). Era così attento alla lettura delle Scritture che nulla gli sfuggiva. Ricordava tutto; al posto dei libri aveva la memoria... Così tutti gli abitanti del villaggio e i buoni, con i quali aveva rapporti, lo chiamavano amico di Dio; alcuni lo amava¬no come un figlio, altri come un fratello.


Respuesta  Mensaje 258 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 17/08/2010 03:10
Martedì 17 Agosto 2010
 
Martedì della XX settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mt 19,23-30
Meditazione del giorno
Sant’Ireneo di Lione (circa130-circa 208), vescovo, teologo e martire
Contro le eresie, libro IV, 14,1 ; SC 100, 537

 

« Vieni e seguimi »

Per aver seguito la Parola di Dio, cioè la sua chiamata, spontaneamente e liberamente nella generosità della sua fede, Abramo è divenuto l’amico di Dio (Gc 2,23). Non a motivo di una qualsiasi indigenza il Verbo di Dio si è acquistato l’amicizia di Abramo, essendo lui perfetto fin da principio ; « Prima che Abramo fosse, Io sono » disse (Gv 8,58). Era invece perché lui che è buono, potesse concedere ad Abramo la vita eterna… Infatti l’amicizia di Dio concede l’immortalità a quanti vi si dispongono debitamente… In principio Dio plasmò Adamo, non perché avesse bisogno dell’uomo, ma per aver qualcuno su cui effondere i suoi benefici…

Egli ci domandò di seguirlo non perché avesse bisogno del nostro servizio, ma per dare a noi stessi la salvezza. Seguire il Salvatore, infatti, è partecipare della salvezza, come seguire la luce significa essere circonfusi di chiarore. Chi è nella luce non è certo lui a illuminare la luce e a farla risplendere, ma è la luce che rischiara lui e lo rende luminoso… Dio accorda i suo benefici a coloro che lo servono per il fatto che lo servono, e a coloro che lo seguono per il fatto che lo seguono, ma non ne trae alcuna utilità.

Dio ricerca il servizio degli uomini per avere la possibilità, lui che è buono e misericordioso, di riversare i suoi benefici su quelli che perseverano nel suo servizio. Mentre Dio non ha bisogno di nulla, l’uomo ha bisogno della comunione con Dio. La gloria dell’uomo consiste nel perseverare al servizio di Dio. E per questo il Signore diceva ai suoi discepoli : « Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi » (Gv 15,10), mostrando così che… per il fatto che seguivano il Figlio di Dio, erano da lui glorificati. E ancora : « Voglio che siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria » (Gv 17,24).


Respuesta  Mensaje 259 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 18/08/2010 03:38
Mercoledì 18 Agosto 2010
 
Mercoledì della XX settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mt 20,1-16
Meditazione del giorno
Autore ignoto del IX secolo, nell’attuale Italia
Discorso, 4-7 ; SC 161, 173

 

« Andate anche voi nella mia vigna »

Carissimi, perseverate nelle opere buone che avete iniziato… Tanti poveri uomini servono un re della terra a rischio della vita e con enormi difficoltà per un beneficio che subito dopo passa e scompare ; perché dunque voi non vi disporreste a servire il re del cielo per ottenere la beatitudine del Regno ? Per mezzo della fede siete stati chiamati dal Signore nella sua vigna, ossia nell’unità della santa Chiesa : vivete e comportatevi in modo da poter ricevere il denaro, ossia la beatitudine del Regno elargita da Dio.

Nessuno disperi per la grandezza dei suoi peccati, dicendo : « Sono tanti i miei peccati, nei quali ho perseverato fino alla vecchiaia e alla decrepitezza ; ormai non potrò ottenere il perdono, tanto più che sono stati essi ad abbandonare me e non io a lasciare loro. » Non sia mai che costui disperi della misericordia di Dio, perché alcuni sono stati chiamati nella vigna del Signore all’ora prima, altri alla terza, altri ancora alla sesta ; altri poi alla nona e infine altri all’undecima ora. Ossia : alcuni sono attirati al servizio di Dio fin dall’infanzia, altri nell’adolescenza, altri ancora nella giovinezza, altri nella vecchiaia e finalmente altri nella decrepitezza.

Nessuno quindi, in qualsiasi età si trovi, deve disperare di potersi convertire… Dio onnipotente vi conceda di essere annoverati tra quelli che entrarono nella terra promessa e, lavorando fedelmente la vigna della Chiesa, meritarono di ricevere il denaro della beatitudine eterna ; sicché possiate, insieme con Cristo vostro capo di cui siete le membra, regnare per l’eternità.


Respuesta  Mensaje 260 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 19/08/2010 03:42
Giovedì 19 Agosto 2010
 
Giovedì della XX settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mt 22,1-14
Meditazione del giorno
San Gregorio Magno (circa 540-604), papa, dottore della Chiesa
Omelie, 38

 

« Beati gli invitati al banchetto delle nozze dell'Agnello » (Ap 19,9)

        Avete capito chi è questo re, padre di un figlio, re anche lui ? È colui di cui diceva il salmista : « Dio, da' al re il tuo giudizio, al figlio del re la tua giustizia » (Sal 72, 1). « Fece un banchetto di nozze per suo figlio ». Il Padre dunque ha celebrato le nozze del re suo Figlio, quando ha unito a lui la Chiesa nel mistero dell'Incarnazione. E il seno della Vergine Madre è stato la stanza nuziale di questo Sposo. Perciò il salmo dice ancora : « Là pose una tenda per il sole che esce come sposo dalla stanza nuziale » (Sal 19, 6).

        Quindi ha mandato i suoi servi ad invitare i suoi amici alle sue nozze. Li ha mandati una prima volta, e una seconda volta, cioè ha mandato prima i profeti, poi gli apostoli, per annunciare l'Incarnazione del Signore... Per mezzo dei profeti, ha annunciato come futura l'Incarnazione di suo Figlio unigenito, e per mezzo degli apostoli, l'ha predicata, una volta compiuta.

        « Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari ». Andare al proprio campo, è dedicarsi senza ritegno ai compiti di quaggiù. Andare ai propri affari, è cercare avidamente il proprio profitto negli affari di questo mondo. L'uno e l'altro trascurano di pensare al mistero dell'Incarnazione del Verbo e di conformarvi la propria vita. Più grave ancora, certuni, non contenti di disprezzare il favore di colui che li ha chiamati, lo perseguitano... Tuttavia, il Signore non lascerà posti vuoti al banchetto delle nozze del re suo Figlio. Manda a cercare altri convitati. Infatti la parola di Dio, benché rimanga ancora sconosciuta da molti, troverà una buona volta dove riposare.

        Ma voi, fratelli, che per mezzo della grazia di Dio, siete già entrati nella sala del banchetto, cioè nella santa Chiesa, esaminatevi attentamente, per paura che, entrando nella sala, il re trovi qualcosa da rimprovere all'abito della vostra anima.


Respuesta  Mensaje 261 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 20/08/2010 03:36
Venerdì 20 Agosto 2010
 
Venerdì della XX settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mt 22,34-40
Meditazione del giorno
San Basilio (circa 330-379), monaco e vescovo di Cesarea in Cappadocia, dottore della Chiesa
Regole più ampie, § 3

 

« Questo è il primo dei comandamenti... E il secondo è simile al primo »

        Abbiamo ricevuto il precetto di amare il prossimo come noi stessi. Ma Dio non ci ha forse dato anche una propensione naturale a farlo ? ... Nulla è più conforme alla nostra natura che vivere insieme, cercarci l'un l'altro e amare il proprio simile. Il Signore domanda dunque i frutti di quello di cui ha deposto il germoglio in noi, dicendo : « Vi do un comandamento nuovo : che vi amiate gli uni gli altri » (Gv 13, 34).

        Nello scopo di eccitare la nostra anima ad obbedire a questo precetto, non ha voluto che si trovasse la marca dei suoi discepoli in prodigi o in opere straordinarie, sebbene essi ne avessero ricevuto il dono nello  Spirito Santo. Invece, dice : « Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri » (Gv 13, 35). E mette fra i due comandamenti un nesso così stretto, da guardare come fatta a lui ogni opera buona fatta al prossimo : « Perché io ho avuto sete, dice, e mi avete dato da bere ». E aggiunge : « Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me » ( Mt 25, 35-40).

        L'osservanza del primo comandamento contiene dunque anche l'osservanza del secondo, e mediante il secondo, si torna al primo. Chi ama Dio amerà pertanto il prossimo. « Se uno mi ama, dice il Signore, osserverà la mia parola ». « Questo è il mio comandamento : che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati » (Gv 14, 23 ; 15, 12). Lo ripeto : chi ama il prossimo compie il suo dovere di amore verso Dio, perché Dio ritiene questo dono fatto a lui.


Respuesta  Mensaje 262 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 21/08/2010 03:03
Sabato 21 Agosto 2010
 
Sabato della XX settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mt 23,1-12
Meditazione del giorno
San Giovanni Crisostomo (circa 345-407), vescovo d'Antiochia poi di Costantinopoli, dottore della Chiesa
Sull'incomprensibilità di Dio, 5, 6-7 : PG 48, 745-746

 

«Chi si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato»

        Non c'è umiltà nel considerarsi peccatore, se lo siamo effettivamente. Ma l'umiltà esiste quando uno è consapevole di aver fatto quantità di grandi cose, eppure non ne concepisce alcun'alta opinione di se ; quando, essendo simile a Paolo fino a poter dire : « Non sono consapevole di colpa alcuna », aggiunge subito : « non per questo sono giustificato » (1 Cor 4, 4) o anche : « Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io » (1 Tm 1, 15). In questo consiste l'umiltà : a dispetto della grandezza dei nostri atti, abbassarci in spirito.

        Dio, però, a motivo del suo amore indicibile per gli uomini, accoglie e riceve non soltanto coloro che si umiliano in questo modo, ma anche coloro che ammettono francamente le loro colpe, e si mostra favorevole e benevolo verso coloro che sono in tali disposizioni. E affinché tu impari quanto è buono non avere un'alta opinione di te stesso, immaginati due carri. A uno, attacca la virtù e la superbia, all'altro, il peccato e l'umiltà. Vedrai il tiro del peccato distanziare quello della virtù, non certo grazie alla propria potenza, ma grazie alla forza dell'umiltà che lo accompagna. E vedrai l'altro sorpassato, non a causa della debolezza della virtù, ma a causa del peso e dell'enormità della superbia. Infatti, come l'umiltà, grazie alla sua immensa forza di elevazione, trionfa della pesantezza del peccato e, per prima, sale al cielo, così la superbia, a causa del suo gran peso e della sua enormità, riesce a spuntarla sull'agilità della virtù e trascinarla facilmente verso il basso.


Respuesta  Mensaje 263 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 22/08/2010 03:36
Domenica 22 Agosto 2010
 
XXI Domenica delle ferie del Tempo Ordinario - Anno C : Lc 13,22-30
Meditazione del giorno
Concilio Vaticano II
Lumen Gentium, §1-2

 

« Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel Regno di Dio »

        Cristo è la luce delle genti : questo santo Concilio, adunato nello Spirito Santo, desidera dunque ardentemente, annunciando il Vangelo ad ogni creatura (Mc 16, 15), illuminare tutti gli uomini con la luce del Cristo che risplende sul volto della Chiesa...

        L'eterno Padre, con liberissimo e arcano disegno di sapienza e di bontà, creò l'universo ; decise di elevare gli uomini alla partecipazione della sua vita divina ; dopo la loro caduta in Adamo non li abbandonò, ma sempre prestò loro gli aiuti per salvarsi, in considerazione di Cristo redentore, « il quale è l'immagine dell'invisibile Dio, generato prima di ogni creatura » (Col 1, 15). Tutti infatti quelli che ha scelto, il Padre fino dall'eternità « li ha distinti e li ha predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli » (Rm 8, 29). I credenti in Cristo, li ha voluti chiamare a formare la santa Chiesa, la quale, già annunciata in figure sino dal principio del mondo, mirabilmente preparata nella storia del popolo d'Israele e nell'antica Alleanza, stabilita infine « negli ultimi tempi », è stata manifestata dall'effusione dello Spirito e avrà glorioso compimento alla fine dei secoli. Allora, infatti, come si legge nei santi Padri, tutti i giusti, a partire da Adamo, « dal giusto Abele fino all'ultimo eletto », saranno riuniti presso il Padre nella Chiesa universale.


Respuesta  Mensaje 264 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 23/08/2010 03:45
Lunedì 23 Agosto 2010
 
Lunedì della XXI settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mt 23,13-22
Meditazione del giorno
San [Padre] Pio di Pietrelcina (1887-1968), cappuccino
Ep 3, 698 ; AP ; in Buona giornata, 61

 

Cristo ci chiama alla conversione

         Di fronte alle tentazioni, comportati come una donna forte e combatti con l'aiuto del Signore. Se cadrai nel peccato, non rimanere là, scorraggiata e abbattuta. Umilia te stessa, senza tuttavia perdere coraggio ; abbassa te stessa, ma senza degradarti ; versa lacrime di contrizione sincere per lavare le tue imperfezioni e colpe, ma senza pure perdere la fiducia nella misericordia di Dio, che sarà sempre più grande della tua ingratitudine. Prendi la risoluzione di corregerti, ma senza presumere di te stessa, perché in Dio solo devi mettere la tua forza ; infine, riconosci sinceramente che se Dio non fosse la tua armatura e il tuo scudo, la tua imprudenza ti avrebbe portata a commettere ogni sorta di peccati.

         Non stupirti delle tue debolezze. Accetta piuttosto te stessa come sei ; vergognati delle tue infedeltà verso Dio, ma fidati di lui e abbandonati tranquillamente a lui, come un bambino nelle braccia di sua madre.


Respuesta  Mensaje 265 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 24/08/2010 03:47
Martedì 24 Agosto 2010
 
San Bartolomeo, apostolo, festa : Jn 1,45-51
Meditazione del giorno
San Pier Damiani (1007-1072), eremita poi vescovo, dottore della Chiesa
Discorso 42, secondo per S. Bartolomeo : PL 144, 726, 728 C-D

 

« Come la pioggia e la neve scendono dal cielo… Così sarà della parola uscita dalla mia bocca » (Is 55,10)

Gli apostoli sono queste perle preziose che San Giovanni nell’Apocalisse, dice di aver contemplate e di cui le porte della Gerusalemme celeste sono formate (Ap 21, 21)… Infatti quando, operando segni e miracoli, gli apostoli irradiano la luce divina, aprono l’accesso della gloria celeste di Gerusalemme ai popoli convertiti alla fede cristiana. E chiunque è salvato grazie a loro entra nella vita, tale un viaggiatore che varca la soglia di una porta… Di loro ancora dice il profeta : « Chi sono quelle che volano come nubi ? » (Is 60, 8). Queste nubi si condensano in acqua quando annaffiano la terra del nostro cuore con la pioggia del loro insegnamento per renderla fertile e portatrice dei germogli di opere buone.

Appunto Bartolomeo, che festeggiamo oggi, significa in aramaico : figlio di colui che porta l’acqua. Egli è il figlio di questo Dio che eleva lo spirito dei suoi predicatori alla contemplazione delle verità di lassù, in modo che possano spargere con efficacia e in abbondanza la pioggia della parola di Dio nei nostri cuori. Così bevono l’acqua alla fonte, per darcela da bere a nostra volta.


Respuesta  Mensaje 266 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 25/08/2010 03:39
Mercoledì 25 Agosto 2010
 
Mercoledì della XXI settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mt 23,27-32
Meditazione del giorno
Baldovino di Ford ( ?-circa 1190), abate cistercense
Trattato 10 : PL 204, 515-516

 

Signore, togli da me il cuore di pietra

        Dobbiamo amare Cristo come egli ci ha amati. Ci ha lasciato un esempio, perché ne seguissimo le orme (1 Pt 2, 21). Perciò, dice : « Mettimi come sigillo sul tuo cuore » (Ct 8, 6), cioè : "Amami come ti amo. Portami nella tua mente, nella tua memoria, nel tuo desiderio, nei tuoi sospiri, nei tuoi gemiti, nei tuoi singulti. Ricordati, uomo, in quale stato ti ho creato, quanto ti ho innalzato al di sopra delle altre creature, a quale dignità ti ho elevato, come ti ho coronato di gloria e di onore, come ti ho fatto poco meno degli angeli e come ho posto tutto sotto i tuoi piedi (Sal 8). Ricordati non soltanto di tutto ciò che ho fatto per te, ma anche di quante prove e umiliazioni ho sofferte per te... E tu, se mi ami, mostralo ; ama, non a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità... Mettimi come sigillo sul tuo cuore e amami con  tutte  le tue forze"...

        – Signore togli da me il cuore di pietra, questo cuore duro e incirconciso. Dammi un cuore nuovo, un cuore di carne, un cuore puro (Ez 36, 26). Tu che purifichi i cuori, tu che ami i cuori puri, prendi possesso del mio cuore, e vieni ad abitarvi.


Respuesta  Mensaje 267 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 26/08/2010 03:19
Giovedì 26 Agosto 2010
 
Giovedì della XXI settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mt 24,42-51
Meditazione del giorno
La Didaché (tra 60 - 120), catechesi giudeocristiana
Paragrafi 10 e 16

 

« Vegliate, perché non sapete il giorno »

        Una volta saziati dell'Eucarestia, ringraziate così : Ti rendiamo grazie, o Padre Santo, per il tuo santo nome che hai fatto abitare nei nostri cuori, e per la conoscenza, la fede e l'immortalità che ci rivelasti per mezzo di Gesù, tuo Servo. A te la gloria per i secoli. Amen !...Sopra ogni cosa, ti rendiamo grazie, perché sei onnipotente : A te la gloria per i secoli. Amen ! Ricordati, o Signore, della tua Chiesa, preservala da ogni male e rendila perfetta nel tuo amore, e santificata, dai quattro venti riuniscila nel tuo regno che per essa hai preparato. Poiché tua è la potenza e la gloria per i secoli. Amen. Venga la tua grazia e passi questo mondo. Amen ! Chi è santo si avvicini ; chi non lo è si converta. Maranà thà. Amen...

        Sì, vegliate sulla vostra vita ; non lasciate che si spengano le vostre lampade, neppure che si sciolgano le cinture dai vostri fianchi. State pronti, perché non sapete l'ora in cui il nostro Signore verrà. Radunatevi frequentemente per cercare insieme ciò che conviene alle vostre anime. Perché tutto il tempo della vostra fede non vi servirà a niente, se nell'ultimo momento, non sarete divenuti perfetti.


Respuesta  Mensaje 268 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 27/08/2010 03:13
Venerdì 27 Agosto 2010
 
Venerdì della XXI settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mt 25,1-13
Meditazione del giorno
Sant’Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa
Discorso 93

 

« A mezzanotte »

Le dieci vergini volevano andare incontro allo sposo. Che significa: "andare incontro allo sposo"? Andare col cuore, aspettare il suo arrivo. Ma quello tardava. Mentre egli tardava « si addormentarono tutte »… Che significa dunque: « Furono prese tutte dal sonno »? Si tratta d'un altro sonno che non può essere evitato da nessuno. Non vi ricordate di quanto dice l'Apostolo: « Non vogliamo, fratelli, lasciarvi nell'ignoranza riguardo a quelli che dormono » (1 Tes 4,12), cioè riguardo a coloro che sono morti?… Si addormentarono dunque tutte. Forse perché una è prudente non morrà? Che una vergine sia sciocca o saggia, tutte dovranno sottostare al sonno della morte…

Ecco che « a mezzanotte si udì un grido ». Che significa: a mezzanotte? Quando non si spera, quando non si crede affatto… Verrà quando non lo saprai. Perché verrà quando non lo saprai? Ascolta il Signore in persona: « Non spetta a voi sapere il tempo che il Padre si è riservato di fissare » (At 1,7). « Il giorno del Signore - dice l'Apostolo - verrà come un ladro di notte » (1 Tes 5,2). Veglia dunque di notte per non essere sorpreso dal ladro. Poiché, volere o no, il sonno della morte verrà.

Ma ciò avverrà solamente quando a metà della notte si farà udire un grido. Qual è questo grido, se non quello di cui parla l'Apostolo? « In un batter d'occhio, quando si sentirà l'ultimo suono di tromba. Poiché sonerà la tromba e i morti risorgeranno incorruttibili e noi saremo trasformati » (1 Cor 15,52). Orbene, dopo che a mezzanotte si sarà fatto sentire il grido con cui si annuncerà: « Ecco, arriva lo sposo », che cosa seguirà? « Si alzarono tutte ».


Respuesta  Mensaje 269 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 28/08/2010 03:30
Sabato 28 Agosto 2010
 
Sabato della XXI settimana delle ferie del Tempo Ordinario : Mt 25,14-30
Meditazione del giorno
San Giovanni Crisostomo (circa 345-407), vescovo d'Antiochia poi di Costantinopoli, dottore della Chiesa
Omelie sul Vangelo di Matteo, 78, 2-3; PG 58, 713-714

 

Fare fruttare i doni ricevuti

        Nella parabola dei talenti, Gesù vuole rivelarci la pazienza del nostro Padrone. Ma, secondo me, vi accenna anche alla risurrezione ... Prima di tutto, i servi che rendono il denaro con l'interesse dichiarano senza tergiversare ciò che viene da loro e ciò che viene dal loro padrone. Il primo dice : « Signore, mi hai consegnato cinque talenti » e il secondo : « Signore, mi hai consegnato due talenti ». Riconoscono, in questo modo, il fatto che il loro padrone abbia dato loro i mezzi per realizzare un'operazione vantaggiosa. Gliene sono grati e portano al suo credito la totalità della somma che è in loro possesso. Cosa risponde allora il padrone ? « Bene, servo buono e fedele (poiché si riconosce l'uomo buono dalla sua sollicitudine per il prossimo), ... prendi parte alla gioia del tuo padrone ».

        Ma non è lo stesso per il servo cattivo...Quale è la risposta del padrone ? « Avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri », cioè occorreva parlare, esortare, consigliare. « Però, risponde l'altro, la gente non mi ascolterà ». Il padrone risponde : « Non è affar tuo ... Avresti potuto, per lo meno, depositare quel denaro in banca e lasciare che io lo ritiri, e l'avrei ritirato con l'interesse – intende con questa parola le opere che procedono l'ascolto della parola – Avevi soltanto da compiere la parte più facile del lavoro, e lasciarmi la più difficile ». Ecco come questo servo venne meno al suo compito ... Come sarebbe a dire ? Chi ha ricevuto per il bene altrui la grazia della parola e dell'insegnamento eppure non ne fa uso, si farà togliere questa grazia. Quanto al servo zelante, attirerà su di lui una grazia più abbondante, così come l'altro perderà quella che ha ricevuto.


Respuesta  Mensaje 270 de 1110 en el tema 
De: lore luc Enviado: 29/08/2010 03:43
Domenica 29 Agosto 2010
 
XXII Domenica delle ferie del Tempo Ordinario - Anno C : Lc 14,1-1#Lc 14,7-14
Meditazione del giorno
Beato Charles de Foucauld (1858-1916), eremita e missionario nel Sahara
Ritiro, Terra Santa, Quaresima 1898

 

Seguire Cristo servitore all’ultimo posto

[Cristo:] Considerate [la mia] dedizione agli uomini, e esaminate quale deve essere la vostra. Considerate questa umiltà per il bene dell'uomo, e imparate ad abbassarvi per fare il bene, a farvi piccoli per guadagnare gli altri, a non temere di scendere, di perdere i vostri diritti quando si tratta di fare del bene, a non credere che scendendo, vi mettete nell'impotenza di fare il bene. Al contrario, scendendo, mi imitate;  scendendo, adoperate, per l'amore degli uomini, il mezzo che ho adoperato io stesso;  scendendo, camminate nella mia via, quindi, nella verità ; e siete al posto migliore per avere la vita, e darla agli altri... Mi metto al rango delle creature con la mia incarnazione, a quello dei peccatori con il mio battesimo: discesa, umiltà... Scendete sempre, umiliatevi sempre.

Che coloro che sono i primi si tengono sempre, con l’umiltà e la disposizione d’animo, all'ultimo posto, in spirito di discesa e di servizio. Amore degli uomini, umiltà, ultimo posto – ultimo posto finché la volontà divina non li chiama ad un altro posto, poiché allora occorre obbedire. L'obbedienza innanzi tutto, la conformità alla volontà di Dio. Quando siete al primo posto, siate, con lo spirito, all'ultimo, con umiltà; occupatelo in spirito di servizio, dicendovi che siete qui per null’altro che per servire gli altri e condurli alla salvezza.



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