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De: lore luc (Mensaje original) |
Enviado: 12/01/2010 09:34 |
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Roma-Parigi, scontro sui costi della nuova Tav
La Francia: rispettate l’impegno preso da Di Pietro
torino
La Francia non ha nessuna intenzione di farsi carico dei costi aggiuntivi del nuovo progetto della Torino-Lione, circa 2 miliardi ad una stima approssimativa. Nei mesi scorsi c’è stato un lungo braccio di ferro con il governo italiano che si è concluso con un compromesso temporaneo ma che non cancella l’intenzione di Parigi di far pagare a Roma quelle spese in base all’impegno assunto nel 2007 dall’allora ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro.
Facciamo un passo indietro. Fine 2005: a Venaus il movimento No Tav impedisce, dopo violenti scontri con la polizia, l’apertura del cantiere per il cunicolo di base. Il Governo Berlusconi decide di dar vita ad un tavolo tecnico di concertazione con gli enti locali e sospende l’iter del progetto. Il nuovo Governo Prodi (siamo nella primavera del 2006) confermerà il ruolo dell’Osservatorio. Il lavoro guidato da Mario Virano porta al congelamento del progetto così come definito nell’accordo internazionale di Torino del 2001 e poi ad una sua modifica. La Francia dà fiducia al governo italiano nel suo tentativo di superare l’opposizione della Valsusa ma fa sapere di non aver intenzione di pagare un euro in più. Il ministro Di Pietro che sta lavorando per presentare un progetto concordato e nello stesso tempo rispettare le scadenze internazionali (estate 2007) scrive una lettera al suo collega francese garantendo che gli eventuali costi aggiuntivi li avrebbe pagati l’Italia.
Da allora nessuno tira più fuori il dossier economico. I lavori dell’Osservatorio vanno avanti, e si arriva a modificare anche il progetto presentato all’Unione Europea e per esplicita volontà del commissario Mario Virano, il progetto della Tav diventa occasione per ridisegnare lo sviluppo urbanistico ed economico della Valsusa. La Francia continua ad assecondare questo disegno.
Tutto fila liscio fino all’inizio dell’estate del 2009 quando il direttore del ministero dei Trasporti francesi scrive al governo italiano per avere conferma che gli impegni presi dal ministro Di Pietro vengano rispettati. Qui iniziano i problemi. Il «caso Tav» rimbalza dal ministero delle Infrastrutture a quello dell’Economia perché è evidente che in una situazione di crisi economica non è cosi semplice trovare i fondi necessari. Certo solo con il presentazione del progetto preliminare si saprà con esattezza quanti soldi in più ci vorranno e Virano, presentando le nuove soluzioni, si era detto certo di un contenimento delle spese.
In ogni caso un nuovo progetto si tira dietro costi aggiuntivi. In questa situazione di incertezza il governo italiano prende tempo. La risposta arriva alla vigilia della conferenza intergovernativa in programma a Roma il 16 dicembre. E la risposta non è quella che Parigi si aspetta. Roma spiega che alla lettera del ministro Di Pietro non è seguito nessun atto di governo o parlamentare di copertura finanziaria di quell’impegno. E si sottolinea anche che in mancanza della copertura ogni ulteriore atto potrebbe essere bocciato dalla Corte dei Conti. Roma chiede dunque di annullare gli effetti della lettera.
Il presidente italiano della Cig, Rainer Masera, è in grave imbarazzo perché i francesi contestano stile e metodo della risposta. Si rischia la rottura (Masera avrebbe minacciato le dimissioni) e così si mettono in moto le diplomazie. Alla fine si trova una soluzione: Italia e Francia di impegnano a pagare il 50% a testa di eventuali costi aggiuntivi ma Parigi si riserva di far valere in sede di rinnovo del trattato internazionale le condizioni previste da lettera dell’allora ministro Di Pietro. La trattativa, tutta politica, è aperta. Il 20 e 21 febbraio sarà in Valle di Susa, Joe Higgins, deputato europeo del GUE, il gruppo parlamentare della sinistra europea. Ad organizzare la visita di Higgins (foto), eletto in Irlanda, sono stati il Comitato di Lotta Popolare e il Presidio di Bruzolo. La visita è annunciata sui siti No tav dove si spiega che l’europarlamentare «viene per incontrarci, darci solidarietà e documentarsi in prima persona, in modo da rendere più incisivo il suo sostegno alla nostra lotta», scrivono nei siti che annunciano l’iniziativa. I comitati stanno definendo il programma che prevede la visita dei presidi, l’incontro con amministratori locali e comitati e e l’organizzazione di un’assemblea per sabato sera, probabilmente a Bussoleno. Intanto continuano i sondaggi in Valsusa. La trivella installata nella grande area di sosta adiacente al centro direzionale Sitaf di Susa dovrebbe completare lo scavo nella giornata di domani.
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Tav, installata nuova trivella tensione nella notte a Susa
Chiodi sull'autostrada bloccata la A32
torino
Tensione questa notte a Susa dove è stata installata una nuova trivella per i carotaggi relativi alla linea ad alta velocità Torino-Lione. è avvenuto in frazione Coldimosso, dove poco dopo la mezzanotte sono arrivate le forze dell’ordine per dare inizio al sondaggio denominato S72 su un terreno di proprietà della Provincia di Torino.
La zona è stata raggiunta da circa duecento manifestanti No Tav, che hanno bloccato la ex statale 24 e si sono avvicinati alla trivella. Un gruppo di contestatori ha dato luogo a un lancio di pietre dal cavalcavia dell’ex statale, sotto il quale si trova l’area del carotaggio, mentre un secondo gruppo ha tentato di avvicinarsi alla trivella passando da un’area boschiva, ma è stato allontanato in pochi secondi con una manovra dalle forze dell’ordine, dando origine ad alcuni tafferugli. A quel punto un’impresa incaricata dalla Sitaf ha tagliato il guardrail dell’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, che è stata chiusa al traffico, con fiamme ossidriche, e ha costruito una rampa d’accesso provvisoria utilizzando delle ruspe.
La situazione è tornata alla calma soltanto intorno alle 5. Tuttavia, la riapertura dell’autostrada è stata tardata dalla presenza di chiodi sul manto stradale ad opera dei manifestanti, e che aveva dato origine ad alcune forature, ed è avvenuta soltanto dopo le 9 di stamani.
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cronaca
17/02/2010 - ALTA VELOCITA' - CRESCE LA TENSIONE
Tav, tafferugli e cariche in Val Susa
Assedio alle trivelle. Negli scontri feriti manifestanti e due poliziotti
TORINO
Ancora tensione, questa sera in Val Susa, per i sondaggi della Torino-Lione. Numerosi manifestanti, circa trecento, hanno assediato la trivella che dalla mattina stava scavando in località Coldimosso.
I No Tav, tra cui un centinaio di antagonisti, hanno lanciato pietre e bastoni contro le forze dell’ordine, costrette a disperderli con una carica di alleggerimento. Negli scontri sono rimasti feriti due poliziotti e due manifestanti, un uomo e una donna. Un giovane, secondo le forze dell'ordine legato alla galassia anarco-insurrezionalista, ha riportato un trauma cranico con prognosi riservata ma il ferito è cosciente. Dopo le prime cure all’ospedale di Susa, per precauzione, è stato trasferito alle Molinette di Torino.
L’altra manifestante ferita è una donna di Villarfocchiardo di circa 45 anni. I sanitari dell’ospedale di Susa, dove è stata ricoverata nel reparto di chirurgia, parlano di traumi multipli alla testa e al naso. Quelli di stasera sono stati i primi scontri di una certa gravità, tra forze dell’ordine e No Tav, da quando nel mese di gennaio sono iniziate le trivellazioni genognostiche propedeutiche alla realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione. La tensione è salita dopo le 19, quando i manifestanti hanno lasciato il loro presidio permanente di Susa per raggiungere il cantiere di sondaggio S72, in località Coldimosso, tra Susa e Bussoleno.
Dopo un fitto lancio di pietre e bastoni, i dimostranti hanno cercato di forzare lo sbarramento delle forze dell’ordine, poste a protezione della trivella, che li hanno dispersi con alcune cariche di alleggerimento e il lancio di lacrimogeni a mano. La trivella ha così terminato in modo regolare lo scavo, mentre i No Tav si riunivano prima a Susa e poi a Chianocco. Dove hanno bloccato l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, in direzione Torino, impedendo il passaggio ad alcuni mezzi delle forze dell’ordine. La protesta - interrotta solo per far passare l’ambulanza con a bordo il manifestante ferito - si è poi estesa alle statali 24 e 25, che in questo momento risultano bloccate dai manifestanti come l’autostrada. La Val Susa, di fatto, è isolata. E per domani mattina i manifestanti hanno indetto un presidio davanti alla Rai di via Verdi.
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cronaca
18/02/2010 - dopo i tafferugli nella notte
Tav, sciolta la prognosi sul ragazzo ferito
torino
Venti giorni di prognosi per il ragazzo ferito questa notte durante gli scontri in Val di Susa.Così si sono pronunciati i medici questa mattina alle Molinette dopo una seconda Tac. L’ematoma subdurale che ha riportato sta rientrando senza bisogno di intervenire chirurgicamente e nel fine settimana il ragazzo potrebbe essere dimesso.
Intanto una fiaccolata dal presidio dell’autoporto di Susa è stata organizzata per domani sera alle 18 in risposta agli scontri che si sono verificati ieri fra manifestanti e forze dell’ordine. La decisione è stata presa dal movimento No Tav ed è stata annunciata durante il presidio in corso davanti alla sede Rai di Torino.
«Non c’è stata alcuna aggressione con pietre e bastoni alle forze dell’ordine -hanno riferito i manifestanti al presidio di Torino- e come movimento No Tav denunciamo la gravità di quanto accaduto ieri sera. C’è stato un accanimento -hanno detto ancora- nei confronti di gente inerme a terra». Diversa la ricostruzione fatta dalla Questura che parla di «fitta sassaiola» e di «un’aliquota di personale della forza pubblica aggredita da un gruppo di antagonisti e, nell’occorso, un funzionario di polizia al quale era stato sottratto un casco di protezione veniva raggiunto al capo da un sasso riportando una ferita lacero-contusa». La questura riferisce inoltre che dopo il blocco stradale «sono stati abbandonati sull’autostrada oggetti vari e pneumatici a cui è stato dato fuoco».
Nel corso degli scontri ci sono stati alcuni feriti sia fra i manifestanti, sia fra le forze dell’ordine. In particolare le forze dell’ordine segnalano stamane due funzionari e 18 agenti del reparto mobile.
Per quel che riguarda, invece, la donna ferita, i manifestanti hanno riferito che avrebbe riportato «la frattura del setto nasale, della mandibola, fratture al volto e alle costole e ha un’ovaia spappolata e questo non è il risultato di una carica di alleggerimento o di una difesa passiva. Un altro fatto grave -hanno proseguito i manifestanti- è che la forza pubblica sia entrata al pronto soccorso per interrogare il ragazzo ferito e su questo Sonia Alfano ha annunciato l’intenzione di presentare un esposto al Parlamento europeo».
Legambiente: interrompere la spirale di violenza «è necessario fermare subito la spirale di violenza innescata ieri in Val Susa». Così Vittorio Cogliati Dezza e Vanda Bonardo, presidente nazionale Legambiente e presidente Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, hanno commentato così gli scontri avvenuti ieri notte tra manifestanti e polizia in Val Susa, dove si stavano svolgendo le trivellazioni per la nuova linea ferroviaria Torino-Lione.
«L’inasprimento degli scontri ci preoccupa molto, soprattutto in un momento così delicato come quello che stiamo vivendo, che vede la Valle occupata dalle trivelle impiegate nei sondaggi geognostici e la Regione Piemonte in campagna elettorale per le prossime elezioni regionali - hanno aggiunto Cogliati Dezza e Bonardo - è proprio per evitare strumentalizzazioni e tensioni troppo alte, estremamente dannose all’esercizio della democrazia, che chiediamo una sorta di "tregua elettorale" da attuare fermando le trivelle in Val Susa».
«Ci auguriamo, inoltre, che episodi di tale violenza non si verifichino mai più e che gli scontri, pur tra posizioni nettamente diverse, si possano portare avanti all’interno di un percorso democratico e costruttivo e ovviamente non violento» hanno concluso Cogliati Dezza e Bonardo.
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Con la Tav vantaggi per il territorio Virano: "Faremo come in Francia"
Anche l'Italia adotterà un piano per programmare le ricadute dei cantieri: «Una risposta alle minoranze»
TORINO Anche l’Italia avrà la sua “Demarche Grand Chantier”, la procedura speciale con cui la Francia sta programmando le ricadute sul territorio dei cantieri per la realizzazione della Tav. Lo ha annunciato l’Osservatorio tecnico sulla Torino-Lione, al termine dell’incontro di oggi, a Modane, con i sindaci della Maurienne che da mesi sperimentano - con successo - questo metodo di lavoro.
«è la risposta a quelle minoranze isolate che, come testimoniano gli incidenti di ieri, vogliono abolire il sacro confine tra dissenso e violenze», commenta il presidente dell’Osservatorio, Mario Virano. «A chi ha usa le frecce della violenza, della prevaricazione e della forza - aggiunge - noi rispondiamo con la concertazione e il dialogo».
La speciale procedura consiste nella programmazione delle ricadute sul territorio dei cantieri, così da governare le opportunità economiche ad essi collegate. «In Francia - spiega il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta - 86% delle attività legate alla Torino-Lione sono svolte da imprese del territorio, con ricadute del 50% sul sistema economico locale».
Per dare il via, anche in Italia, alla procedura del “Demarche Grand Chantier” la Provincia di Torino chiederà al governo di anticipare una parte delle risorse - 32 milioni di euro - previste per il piano dello sviluppo del territorio provinciale.
«D’accordo con i sindaci presenti nell’Osservatorio - sottolinea il presidente Saitta - abbiamo deciso di mutuare l’esperienza francese e di rendere la procedura binazionale».
L’attività di concertazione potrà così essere finanziata anche da risorse europee. Nel corso della trasferta francese a cui ha preso parte anche il prefetto di Torino Paolo Padoin, l’Osservatorio ha anche effettuato un sopralluogo alla discenderia di Saint-Martine-de-La-Porte, uno dei tre tunnel di servizio che già esistono in Francia. «è la testimonianza che la Tav si fa», sottolinea il presidente dell’Osservatorio, Mario Virano. «Il segnale che si sta andando avanti - aggiunge Saitta - e che un incidente, per lui più provocato da pochi che nulla hanno anche fare con la Val Susa, non fermeranno certo la realizzazione di un’opera scelta e condivisa largamente dal territorio».
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cronaca
19/02/2010 - ALTA TENSIONE BLOCCO DELL’A32, 20 AGENTI CONTUSI. I COMITATI: STOP ALLA MILITARIZZAZIONE. LA PROVINCIA A ROMA: 32 MILIONI PER AVVIARE I CANTIERI
No Tav, la protesta scende a Torino
Fiamme sulla A32 Torino Bardonecchia, all'altezza di Chianocco
Migliorano le condizioni dei due feriti, uno è in ospedale. Questa sera fiaccolata a Susa
torino
L’appuntamento è per stasera alle 19 con una fiaccolata che dovrebbe, nelle intenzioni del Movimento, dare anche una risposta in termini numerici della consistenza dell’opposizione contro il piano dei sondaggi della Torino-Lione dopo gli scontri tra forze dell’ordine e No Tav nei boschi di Coldimosso alle porte di Susa. I due manifestanti feriti stanno meglio: 20 giorni di prognosi per l’anarco/insurrezionalista torinese, Simone Pettinati, 25 anni. La donna, Marinella Alotto ha raccontato di essere stata travolta da una carica e poi manganellata. Di loro si sta interessando anche Amnesty International che sta acquisendo informazioni per capire se ci sono le condizioni per aprire un fascicolo per abuso di potere.
Si vedrà. Quel che è certo che nella notte tra mercoledì e giovedì all’altezza dello svincolo di Chianocco della A32 e a Torino ci sono stati nuovi momenti di tensione. Sull’autostrada verso le 23 di mercoledì, dal presidio di Susa è partito un gruppo di manifestanti, tra loro molti autonomi e di anarchici, nel tentativo di bloccare il ritorno del camion con la trivella verso Torino. E’ partito un fitto lancio di pietre e bastoni contro la polizia, inutilmente contrastato da altri manifestanti preoccupati della crescente tensione. Gravemente danneggiati una ventina di mezzi. Alla fine secondo la Questura ci sono stati venti feriti tra le forze dell’ordine, due funzionari e diciotto agenti del reparto mobile.
A Torino, intanto, un gruppo di anarco/insurrezionalista, amici del ferito, dopo aver aspettato l’arrivo dell’ambulanza da Susa, ha deciso di bloccare l’uscita dei giornali dalla sede de La Stampa di via Giordano Bruno. Un’ora e mezza di tensione, sino quando, alle 2,15 di ieri mattina di fronte al battaglione Piemonte schierato a pochi metri hanno sciolto il picchetto. Se ne sono andati dopo aver lasciato sui muri scritte contro il direttore del giornale e i cronisti. Insulti e minacce condannate da tutto il mondo politico.
Nella tarda mattinata i comitati hanno organizzato un doppio appuntamento, un presidio sotto la Rai di Torino e una conferenza stampa all’autoporto di Susa per accusare le forze dell’ordine di avere la responsabilità per gli incidenti e per i feriti, soprattutto per la «militarizzazione della valle, peggiore di quella di cinque anni fa, a difesa si un piano di sondaggi che è una provocazione». Una tesi sostenuta anche da Giorgio Vair, vicesindaco di San Didero, e Luigi Casel, consigliere comunale di minoranza a Bussoleno: «Viene fatto per convincere l’Europa che in Italia si sta facendo qualcosa ma non è così».
Lele Rizzo e Nicoletta Dosio, del comitato lotta popolare di Bussoleno, hanno difeso il diritto di opporsi del popolo valsusino: «Non abbiamo fatto niente di diverso dalle altra manifestazioni. Non abbiamo usato pietre e bastoni ma solo palle di neve e la nostra unica responsabilità è quella di non arrenderci». E aggiungono: «Non vogliamo quest’opera e la bloccheremo per noi e perché questo paese non cada in mano al partito trasversale degli affari». Infine ieri missione francese per l’Osservatorio e i sindaci. La riunione è servita conoscere nei dettagli i contenuti del progetto di interventi per accompagnare e valorizzare la realizzazione dei cantieri sul territorio. Il presidente della Provincia, Antonio Saitta, punta a copiare il sistema di compensazioni alla francese e chiederà al governo di anticipare 32 milioni di euro del piano strategico per la formazione professionale dei lavoratori e delle piccole e medie imprese del territorio e per le strutture ricettive.
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Allora... la verità la evidenzio in blu!!!! E io c'ero!!!! e non sono asservita a nessuno!!!
Migliorano le condizioni dei due feriti, uno è in ospedale. Questa sera fiaccolata a Susa
torino
L’appuntamento è per stasera
alle 19 con una fiaccolata che dovrebbe, nelle intenzioni del
Movimento, dare anche una risposta in termini numerici della
consistenza dell’opposizione contro il piano dei sondaggi della
Torino-Lione dopo gli scontri tra forze dell’ordine e No Tav nei boschi
di Coldimosso alle porte di Susa. I due (3) manifestanti feriti stanno
meglio: 20 giorni di prognosi per l’anarco/insurrezionalista torinese,(non è un anarchico insurrezionalista ma solo un ragazzo che pur abitando a torino, ha portato la sua solidarietà al popolo vilipeso della Valle, bravo il cronista a denigrare, speriamo sia denunciato per falso)
Simone Pettinati, 25 anni. La donna, Marinella Alotto ha raccontato (Più che "raccontato" se riesco inserisco la foto, altrimenti la invio a Fly con preghiera di pubblicazione, sarà anarchico insurrezionalista anche lei?) di
essere stata travolta da una carica e poi manganellata. Di loro si sta
interessando anche Amnesty International (ora si dirà cheAmnesty International è pagata da noi?) che sta acquisendo
informazioni per capire se ci sono le condizioni per aprire un
fascicolo per abuso di potere.
Si vedrà. Quel che è certo che
nella notte tra mercoledì e giovedì all’altezza dello svincolo di
Chianocco della A32 e a Torino ci sono stati nuovi momenti di tensione.
Sull’autostrada verso le 23 di mercoledì, dal presidio di Susa è
partito un gruppo di manifestanti, tra loro molti autonomi e di
anarchici, nel tentativo di bloccare il ritorno del camion con la
trivella (veramente il camion era li, e la trivella, faceva DI NOTTE COME I MALFATTORI!!! uno scavo farsa SOTTO un ponte, ve la vedete la TAV che passa SOTTO un ponte alto 3 metri, quando le sole barriere che dovranno contrastare il terribile fracasso sono previste alte SEI?) verso Torino. E’ partito un fitto lancio di pietre e bastoni (palle di neve!!!! e gli agenti erano in assetto antisommossa, con caschi e scudi, quindi!!! ... ora si vuol fare intendere che i valsusini si mettono a scavare in mezzo metro di neve per tirare fuori le pietre da lanciare e girano con i bastoni in mano in piena notte? interessante, io non li ho visti, ma si sà ho 60 anni e la vista difetta!!!)
contro la polizia, inutilmente contrastato da altri manifestanti
preoccupati della crescente tensione. Gravemente danneggiati una
ventina di mezzi. Alla fine secondo la Questura (miracolo...miracolo!!! con caschi e scudi 20 feriti, con i manganelli solo 3 manifestanti in borghese e senza protezione e solo uno grave!!!) ci sono stati venti feriti tra le forze dell’ordine, due funzionari e diciotto agenti del reparto mobile.
A
Torino, intanto, un gruppo di anarco/insurrezionalista, (accidenti! pericoloso essere amici del ferito, si diventa automaticamente anarco/insurrezionalisti, a questo punto quasi quasi mi dimetto da questa Comm, sono anarco/insurrezionalista!!!) amici del
ferito, dopo aver aspettato l’arrivo dell’ambulanza da Susa, ha deciso
di bloccare l’uscita dei giornali dalla sede de La Stampa di via
Giordano Bruno. Un’ora e mezza di tensione, sino quando, alle 2,15 di
ieri mattina di fronte al battaglione Piemonte schierato a pochi metri
hanno sciolto il picchetto. Se ne sono andati dopo aver lasciato sui
muri scritte contro il direttore del giornale e i cronisti. (condanno le scritte sui muri, anche se condivido che la stampa è asservita, e intanto molti politici locali e non tra cui 3 EUROPARLAMENTARI che presenteranno un'interrogazione a Bruxelles alla corte europea, ci hanno fatto pervenire la loro solidarietà) Insulti e
minacce condannate da tutto il mondo politico.
Nella tarda
mattinata i comitati hanno organizzato un doppio appuntamento, un
presidio sotto la Rai di Torino e una conferenza stampa all’autoporto
di Susa per accusare le forze dell’ordine di avere la responsabilità
per gli incidenti e per i feriti,(vero, andate a vedere i filmati su you tube, se non li hanno già censurati, e quelli sono incontestabili, in quanto apparsi la sera stessa!!!) soprattutto per la «militarizzazione
della valle, (infatti, venite a farVi un giro da Rivoli in poi!!! Camionette, elicotteri, e gli agenti stanziano negli alberghi della zona pagati con i nostri soldi!!! non nelle caserme.... come mai???) peggiore di quella di cinque anni fa, a difesa si un piano
di sondaggi che è una provocazione». (infatti li fanno in luoghi dove non transiterà la TAV, ma ritenuti sicuri, cioè dove in precedenza non erano stati trovati amianto, uranio e radon che invece abbondano sull'effettivo tracciato!!) Una tesi sostenuta anche da
Giorgio Vair, (e da tutti i sindaci della Valle ad eccezione della sindaco di Susa, che prima di essere eletta era una convinta NOTAV (vedi sue dichiarazioni di allora su you tube) i sindaci d'oltralpe e dei paesi baschi!!! ma l'informazione ufficiale non ne parla.. io ho le foto!!!) vicesindaco di San Didero, e Luigi Casel, consigliere
comunale di minoranza a Bussoleno: «Viene fatto per convincere l’Europa
che in Italia si sta facendo qualcosa ma non è così».
Lele Rizzo
e Nicoletta Dosio, del comitato lotta popolare di Bussoleno, hanno
difeso il diritto di opporsi del popolo valsusino: «Non abbiamo fatto
niente di diverso dalle altra manifestazioni. Non abbiamo usato pietre
e bastoni ma solo palle di neve e la nostra unica responsabilità è
quella di non arrenderci».(poche parole per la verità, non pagine di articoli di menzogne!!! ) E aggiungono: «Non vogliamo quest’opera e la
bloccheremo per noi e perché questo paese non cada in mano al partito
trasversale degli affari». Infine ieri missione francese per
l’Osservatorio e i sindaci. La riunione è servita conoscere nei
dettagli i contenuti del progetto di interventi per accompagnare e
valorizzare la realizzazione dei cantieri sul territorio. Il presidente
della Provincia, Antonio Saitta, punta a copiare il sistema di
compensazioni alla francese e chiederà al governo di anticipare 32
milioni di euro del piano strategico per la formazione professionale
dei lavoratori e delle piccole e medie imprese del territorio e per le
strutture ricettive.Votate... Votate Saitta, allora la ditta che sta facendo i lavori,. e qui anche i poliziotti ve lo potranno confermare... non è una piccola o media impresa del territorio bensì la GeoMont, Via fratelli Cairoli, 59, 23900 LECCO Telefono 0341-350802 Fax 0341-
No, non c'è pi... Mostra tuttoù
religione, si possono solo prendere manganellate in testa perchè si
esercita un proprio diritto. Infatti la costituzione dice che il
cittadino ha diritto di manifestare ... e poi gli organi di stampa non
dovrebbero essere asserviti e allora, solo allora si saprebbe la
verità, infatti non si è forzato un blocco, si sono attaccati dei
pacifici manifestanti!!! Siccome penso che molti di Voi parlino solo
per sentito dire, mi permetto di avere la supponenza di sapere come
sono andate le cose, visto che io c'ero!
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E' un diritto commettere reati? |
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Spero solo che lo STATO non ceda
come non ha ceduto alle Brigate Rosse.
Tutti santi questi democratici dediti a civilissime proteste.
Che hanno fatto di male?
Hanno cercato di forzare un cordone di poliziotti!
Perché non si può?
Hanno bloccato l'autostrada!
Perché non si può?
Democratici se si è dalla loro parte;
fascisti in caso contrario. |
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in valle di Susa...
I famosi e temibili "Antagonisti" valsusini studiano la strategia: non fare la fine di Pantalone.
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Ci si può indebitare per andare alle Maldive.
ma indebitarsi per l'acquisto di una casa ...
è ben diverso.
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Tav, il prefetto: "Impossibile fermare i sondaggi"
torino
I sondaggi per la Tav in Val di Susa proseguiranno anche nel periodo elettorale per le prossime regionali. Lo ha confermato il prefetto di Torino Paolo Padoin rispondendo alla richiesta del presidente della Comunità montana Val di Susa e Val Sangone Sandro Plano, che in un incontro ha espresso la preoccupazione degli amministratori per l’ordine e la sicurezza pubblica della zona, e ha richiesto una sospensione dei sondaggi, almeno nel periodo elettorale.
«Il prefetto -si sottolinea in una nota- ha ascoltato con attenzione e ha preso atto delle preoccupazioni e delle richieste degli amministratori, ma ha informato il presidente Plano che fin dall’inizio era già stata prevista la contemporaneità delle operazioni di sondaggio con due eventi importanti, che interesseranno a breve il territorio: le elezioni regionali e l’Ostensione della Sacra Sindone».
In questa prospettiva, si legge ancora, «sono stati programmati gli interventi, tenendo conto delle forze disponibili e del calendario degli eventi». E conclude: «Il prefetto di Torino rispetta le opinioni degli amministratori e dei cittadini pacifici e in buona fede, ma conferma che non è possibile alcuna interruzione dei sondaggi, che andranno avanti nelle diverse zone interessate, tenuto conto delle caratteristiche dei sondaggi stessi e delle molteplici esigenze di ordine e sicurezza pubblica nella provincia. Non è ammissibile infatti che tali interventi siano condizionati dall’attività di gruppi di protesta organizzati, o dalla presenza attiva di esponenti di centri sociali».
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Ghiglia: Plano è ideologicamente contrario all’opera e vuole ostacolarla
torino
I lavori per la nuova ferrovia Torino-Lione «non possono essere compromessi dalla prepotenza e dalla violenza dei manifestanti. Bene ha fatto il prefetto Padoin a dire no al blocco dei sondaggi». Così Agostino Ghiglia, vice coordinatore regionale del Pdl, sulla risposta data dal prefetto di Torino alla richiesta del presidente della Comunità Montana Sandro Plano.
«Plano - dice Ghiglia - ha chiesto il blocco perchè è ideologicamente contrario all’opera e lavora per ostacolarne la realizzazione e perchè sa di mettere in imbarazzo la presidente Bresso e il Pd che lo hanno eletto e che oggi vogliono mettere sotto la sabbia il rapporto con i No Tav».
«Le elezioni - conclude Ghiglia - non sono un periodo di strumentalizzazione perchè la realtà e i fatti sono inequivocabili e privi di ambiguità: la sinistra non può garantire la Tav perchè ancora la fanno da padroni gli estremisti, i partiti del no, i comunisti».
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cronaca
05/03/2010 - torino lione
Autonomi contro la polizia dopo la marcia No Tav
La questura: «Aggrediti con lancio di bengala e di pietre pesanti anche mezzo chilo»
torino
Un’aggressione ai danni delle forze dell’ordine si è verificata questa notte, a seguito della fiaccolata No-Tav svoltasi a Buttigliera Alta (Torino). Le forze dell’ordine erano a presidio di una trivella per il carotaggio per la linea ad alta velocità Torino-Lione.
Secondo quanto reso noto dalla questura, dopo mezzanotte un gruppo di circa 80 persone, prevalentemente dei movimenti anarchici e autonomi, è tornata sui passi percorsi dal corteo e ha avvicinato le forze dell’ordine, effettuando un fitto lancio di bengala e di pietre pesanti anche mezzo chilo (che sono state respinte dagli scudi) e utilizzando puntatori laser di colore verde per accecare gli uomini in servizio. Sulla strada sono stati lanciati chiodi a tre punte che hanno forato gli pneumatici di tre veicoli dei carabinieri e tre veicoli del corpo forestale. Alcuni chiodi sono stati sequestrati. Nessun agente è rimasto ferito.
«La nostra presenza - dicono dai vertici della questura - è dovuta unicamente a tutelare gli operatori civili che lavorano nel cantiere. Ci siamo trovati a subire un’aggressione da parte di gruppi di professionisti che sono soliti effettuare manovre di questo genere. Continueremo a fare il nostro lavoro come abbiamo sempre fatto senza reagire alle provocazioni».
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FALSO! Le persone erano 1000 munite di pentole e coperchi per fare fracasso. La gente è scesa dalle case e si è unita al corteo. Davanti al comune si è parlato e poi tutti insieme a fare fracasso davanti al punto dove c'è terra da riporto in cui si sa facendo il FINTO sondaggio, perchè per un VERO sondaggio si dovrebbe forare il terreno e non la terra da riporto e scendere a 120 metri e non a 4!!!!! e nessun anarchico e nessun attacco. Perchè non è punito chi diffonde falsa informazione? |
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