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Attualità: SITAV
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De: lore luc (Mensaje original) |
Enviado: 12/01/2010 09:34 |
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Bra: Bruna Sibille parteciperà alla manifestazione Sì Tav
Ci sarà anche il sindaco di Bra, Bruna Sibille, alla manifestazione 'Si Tav' che si svolgerà domenica 24 gennaio a Torino. La giunta comunale, nella seduta di martedì 19 gennaio, ha aderito formalmente alla manifestazione che si propone di “mandare un segnale verso la realizzazione della linea ferroviaria ad alta capacità Torino-Lione, per lo sviluppo economico e produttivo del Piemonte e del nord ovest, per la modernizzazione delle infrastrutture, per incrementare i collegamenti veloci con l’Europa”.
Ha dichiarato il sindaco Sibille: “Nella veste di assessore regionale alla montagna ho seguito molto da vicino, negli ultimi anni, le vicende connesse con la realizzazione della linea ferroviaria ad alta capacità Torino-Lione. Proprio per questo credo si tratti di un'opportunità irrinunciabile per inserire la nostra regione nell'ambito di una rete di comunicazione che diverrà centrale nel disegnare i collegamenti ferroviari est-ovest a livello continentale: la Torino-Lione è un'opera decisiva per lo sviluppo del Piemonte e di tutto il nord ovest del nostro paese”. | |
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Mi arrendo lanciando però un anatema. Che per ogni valsusino che morirà a causa di quest'opera, muoia anche un FAMIGLIARE di un sitav.... E qui chiudo. Non voglio essere fraintesa, non è un discorso mirato, è generico, ho detto famigliare perchè così chi a voluto il si abbia il tempo di soffrire come noi che oggi calpesta. Complimenti a Poletto, ecco uno dei motivi per cui, da catechista, non vado nemmeno più in chiesa!!
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Non auspico la MORTE di alcuno, ma il PROGRESSO di tutti |
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cronaca
23/01/2010 - ALTA VELOCITA' E POLEMICHE
Ghiglia: la Tav è prioritaria, si farà
Virano: in Val Susa ancora molta perplessità
TORINO
«è stata una bella manifestazione popolare di cui va apprezzato il carattere pacifico, che evidenzia come una parte della popolazione della Valle di Susa manifesti ancora profonda inquietudine, rilevante perplessità sulla Torino-Lione». Così Mario Virano, presidente dell’Osservatorio sulla Torino-Lione giudica la marcia del movimento No Tav, oggi a Susa. «La manifestazione - continua Virano - suggerisce a chi è favore dell’opera di non perdere di vista la complessità della questione del consenso. Un percorso lungo e che richiede molta attenzione e molto lavoro. «Dal canto loro - prosegue Virano - il movimento No Tav e i rappresentanti delle istituzioni che si riconoscono in quella posizione devono decidere se vogliono andare alla contrapposizione frontale con Governo, Regione e Provincia oppure se scelgono la strada della ricerca di un punto di equilibrio ragionevole».
«Ai manifestanti anti Tav che, moltiplicandosi, dicono siamo 40 mila, la Tav non si farà , pur rispettando le opinioni di chi in buona fede ha sfilato, rispondiamo: siamo 56 milioni, la Tav si fara!». Lo afferma Agostino Ghiglia, vicecoordinatore regionale del Pdl, commentando la manifestazione di oggi a Susa contro la Torino-Lione. «La Tav - dice Ghiglia - è non solo indispensabile ma prioritaria per il futuro di una nazione, l’interesse preminente dell’Italia e del Piemonte a non farsi tagliare fuori dalle grandi linee di comunicazione, il rilancio dell’economia della provincia di Torino grazie alle ricadute occupazionali. Il bene comune non può, e non sarà, messo a rischio da una minoranza eterodiretta dai rimasugli della sinistra estrema e fiancheggiata dai sovversivi di professione».
«Domani è un altro giorno - conclude Ghiglia - e, dopo i canti e gli slogan di pochi, le trivelle ricominceranno a scavare nell’interesse dei più».
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questo dice il post precedente.... "è stata una bella manifestazione popolare di cui va apprezzato il carattere pacifico"
invece l'unica arma dei SITAV, è la prevaricazione e la violenza, infatti stanotte hanno incendiato un altro presidio!!! Volevo postare il video ma è già sparito da you tube (censurano... hanno paura della verità). Se andate sulla mia pagina di Facebook ora c'è ancora... non so prima di sera!!!
Ambientevalsusa No Tav Video sull'incendio del presidio di Borgone che gentilmente luana ci ha taggato. Questom presidio è nato il 20 giugno 2005, il primo tra i presidi su un sito in cui dovevano fare già allora dei carotaggi. Queste azioni criminali contro il Movimento non fanno altro che rafforzare la determinazione nella lotta NO TAV. ore... 10,00 è in corso assemblea sul sito del presidio. |
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cronaca
24/01/2010 - INTERVISTA
No Tav, Chiamparino: "Tanti in piazza? Per me non conta"
Il sindaco di Torino: «Chi vincerà alle regionali dovrà mandare avanti l'opera senza bandiere di partito»
TORINO
L’ombra lunga delle migliaia di manifestanti della Val di Susa si staglierà stamane al Lingotto di Torino dov’è in programma la kermesse a favore della linea ad alta velocità tra Lione e Torino. Incontro fortissimamente voluto dal sindaco Chiamparino che ha trascorso il pomeriggio e la serata in volo o negli aeroporti di Cracovia e Francoforte di ritorno da una visita con un gruppo di studenti ad Auschwitz.
Ha saputo del successo della manifestazione «No Tav»? Delle migliaia di persone che hanno sfilato? «Guardi, era l’ultimo dei miei pensieri e se non avessi ricevuto un messaggino dall’onorevole Esposito saprei nulla. Diecimila, ventimila persone... bah, nel 2005 erano almeno due terzi di più e chissà quanti sono arrivati da fuori. Ma come ho già detto mille volte questa dimostrazione di muscolarità è inutile. La cosa importante è che siano già stati fatti tutti i sondaggi previsti per il mese di gennaio. Questo conta. Nessuno di noi ha mai pensato che il destino della Tav sia legato a una persona in più o in meno a una manifestazione».
Agnoletto sostiene che la grande partecipazione alla manifestazione valsusina è la dimostrazione che la linea non si farà mai. Cosa replica? «Che loro rappresentano sempre una piccola minoranza rispetto ai milioni di persone che si esprimono attraverso i partiti, le rappresentanze e il voto. Le argomentazioni di Agnoletto sono quelle di chi vede che l’opera va avanti e deve dare a se stesso una dimostrazione di forza. Per fortuna siamo stati in grado di recuperare gli errori del passato: non si è più fatto ricorso alla forza, c’è stata una vasta consultazione, il progetto è stato modificato e in questa fase preliminare credo sia l’opera più monitorata al mondo. Non sussiste più un motivo vero per dire che non è un’opera legittima. Ecco perché manifestano: per rincuorarsi!».
Domani al Lingotto (oggi, per chi legge) crede che sarete di più? «Non abbiamo mai concepito la manifestazione come una prova di forza. L’obiettivo vero era, ed è quello di sterilizzare il tema Tav dalla quotidianità, dagli scossoni della politica, più forti in questo periodo elettorale. Sterilizzare e dichiarare, attraverso una risoluzione comune, che chi vincerà le elezioni consideri prioritario realizzare l’opera».
Bella sterilizzazione senza il centrodestra... «E’ un problema loro e io non intendo insegnare ai gatti ad arrampicare. Io guarderò alla platea dove ci saranno persone in rappresentanza di istituzioni, forze imprenditoriali e sindacali che, una volta fuori dal Lingotto, voteranno a destra o a sinistra».
Nessuna bandiera Pd, quindi? «Assolutamente no. Non cambieremo di una virgola la manifestazione».
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cronaca
24/01/2010 - LO SCONTRO SULL'ALTA VELOCITA'
Trasversali e pacifici l'onda dei No Tav
Ventimila in corteo a Susa. Ma Matteoli li gela: una minoranza
INVIATO A SUSA (TORINO)
Numeri, tanti numeri. Servono numeri per dimostrare che il movimento No Tav non è morto, non è residuale «perché non siamo i trecento delle Termopili». Lo gridano da una settimana ma per dimostrarlo ci vuole la prova del nove. E così al bivio che separa la statale che porta verso la Francia dal presidio dell’autoporto di Susa gli occhi delle vedette No Tav che nelle notti della scorsa settimana inseguivano le trivelle adesso si illuminano ad ogni passaggio di persone e bandiere. I numeri dicono che il popolo No Tav è tornato.
«Siamo i quarantamila della Valsusa contro la Tav», urla Alberto Perino, uno dei volti più noti della protesta. Le forze dell’ordine - presenza discreta per una manifestazioni pacifica - parlano di ventimila persone. Ma al di là delle cifre il segnale politico è netto e lo coglie Mario Virano presidente dell’Osservatorio Torino-Lione: «La manifestazione suggerisce a chi è a favore dell’opera di non perdere di vista la complessità della questione del consenso».
Già, perché quello di ieri era veramente il popolo che si può incontrare in una festa paesana. Ci sono i «montanari imbizzarriti» come li hanno chiamati che si portano dietro i figli, i nonni, i bebè. E le proprie professioni. Operai che dopo il turno in fabbrica vanno al presidio. Impiegati comunali. E piccoli imprenditori che hanno tirato su una micro-economia di valle incentrata sul cibo. Claudio Maritano con il suo pane bio è uno di loro come il torrefattore che manda il caffè in Vaticano o i viticoltori di Chiomonte. Ci sono gli agricoltori «preoccupati dei tanti cantieri che potrebbero sorgere in aree fertili», come informava una nota della Coldiretti di Sant’Ambrogio.
E poi ci sono quelli della metropoli. Anche qui famiglie, gli studenti dell’Onda, quelli di Askatasuna, gli anarchici. Una minoranza rispetto ai montanari ma integrata in quell’esperienza di democrazia partecipata che dalla Valsusa è arrivata ai No Dal Molin di Vicenza. E ci sono i politici a caccia del consenso (Rifondazione con il segretario Fererro, Sinistra Critica, i Grillini, l’europarlamentare Idv Gianni Vattimo) ma «non hanno capito che non li votiamo», spiega un manifestante quando li sente parlare dal palco di piazza del Sole di Susa. C’è anche la Fiom.
Ma soprattutto ci sono di nuovo i sindaci. Senza fascia tricolore ma ci sono. Una ventina dei 24 ribelli della Valsusa. E c’è il presidente della Comunità Montana, Sandro Plano. Processato dal Pd per l’alleanza con i No Tav. L’hanno accusato di comportarsi come un imam in una chiesa e lui risponde: «Arrivo dalla Dc e al massimo sono un sacerdote in una moschea. Ma non hanno capito che l’Osservatorio non ha convinto i valsusini: restiamo contro l’opera».
I democratici potranno anche commissariare il partito valsusino come sta pensando di fare il segretario regionale Gianfranco Morgando ma «di questo popolo solo il 10 per cento ci vota», precisa Plano. E dunque il problema dell’opposizione alla Tav resta: «Sarà una lotta lunga, la madre di tutte le battaglie sarà la presentazione del tracciato», urlano dal palco. Da ieri notte le vedette sono in azione. I No Tav si aspettano blitz con installazioni delle trivelle nelle stazioni di Avigliana, Bruzolo, Sant’Antonino di Susa. Trivelle che forse, per ora, resteranno nei magazzini.
Scelta tattica perché ieri il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, ha ribadito che la Torino-Lione si farà. Spiega: «E’ curioso che una minoranza pensi di poter bloccare un’infrastruttura di simile rilevanza. E poi chi si oppone non è una massa ma una piccola parte, fra il 2 e il 5%».
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cronaca
24/01/2010 -
Torino-Lione: oggi il corteo "Pro Tav"
TORINO
In circa 40 mila secondo gli organizzatori, la metà per le forze dell’ordine, hanno sfilato ieri a Susa per ribadire la loro contrarietà alla nuova linea ferroviaria Torino-Lione. Sono comunque una minoranza, commenta il ministro dei Trasporti Altero Matteoli: «ed è curioso che una minoranza pensi di bloccare un’opera che serve all’Italia e all’Europa».
Stamane al Lingotto si tiene la manifestazione «Sì Tav» organizzata dal sindaco Chiamparino insieme con gli onorevoli Pd Stefano Esposito e Giorgio Merlo. Tra i promotori c’erano anche il Pdl Osvaldo Napoli e il sottosegretario Mino Giacchino i quali hanno poi preferito adeguarsi alle indicazioni del partito: «Non offriamo alibi al Pd». Il Pdl e la Lega diranno la loro in una conferenza stampa nel pomeriggio.
Il presidente dell’Osservatorio sulla Tav, Mario Virano, ha riposto all'invito al Lingotto: «Mi hanno chiamato, e sarò un attento osservatore di quelle voci e di quella volontà come lo sono stato per la manifestazione di oggi».
Per Virano la manifestazione "No Tav" svoltasi a Susa «rende evidente che c’è una parte importante della popolazione della Valle che ancora vive una profonda inquietudine, una rilevante perplessità sulla Torino-Lione». E, in particolare, il corteo susino suggerisce due riflessioni, sia per chi è a favore dell’opera sia per chi è contrario. Per quanto riguarda chi è a favore «non perdere di vista la complessità della questione del consenso, un percorso lungo che richiede molta attenzione e molto lavoro». Per chi invece è contro l’opera «pone una rilevante questione ai leader che hanno organizzato questa manifestazione e ai rappresentanti istituzionali che si riconoscono nel movimento, che devono chiarire verso dove quest’ultimo deve andare: se alla contrapposizione frontale con la posizione degli enti locali e del governo, o verso la ricerca di un punto di equilibrio ragionevole con i rappresentanti delle istituzioni e della maggioranza e le legittime aspettative del territorio. Non è una domanda da poco».
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cronaca
24/01/2010 -
Alta velocità, al Lingotto incontro "Pro Tav"
Manifestazione a favore della tratta ad Alta velocità. Bresso: «Non spetta ai valsusini decidere sul progetto»
TORINO
Stamane al Lingotto si è tenuto l'incontro «Sì Tav» organizzata dal sindaco Chiamparino insieme con gli onorevoli Pd Stefano Esposito e Giorgio Merlo. Tra i promotori c’erano anche il Pdl Osvaldo Napoli e il sottosegretario Mino Giacchino i quali hanno poi preferito adeguarsi alle indicazioni del partito: «Non offriamo alibi al Pd». Il Pdl e la Lega diranno la loro in una conferenza stampa nel pomeriggio.
In una Sala Gialla gremita i promotori della giornata dei sì alla Tav hanno spiegato le loro ragioni il giorno dopo la grande manifestazione in Val di Susa contro il progetto Torino-Lione alla quale hanno partecipato ventimila persone. Fuori c’era solo un piccolo gruppo di antagonisti con la scritta "I 4 della No Tav". Tre di essi sono entrati e gli organizzatori hanno loro offerto la possibilità di parlare. «Non è una dimostrazione muscolare quella di oggi, tanto meno un braccio di ferro - ha detto Chiamparino - ma solo una grande occasione democratica per illustrare un’opera di cui l’Italia ha bisogno per stare sul mercato. Un’opera bipartisan come fu la metropolitana di Torino, che fu oggetto degli stessi timori anche da parte degli ambientalisti e di cui invece i torinesi possono ora godere».
«Manifestare è legittimo ma non compete agli abitanti della valle dire se un grande progetto europeo è utile oppure no», ha commentato la presidente della regione Piemonte, Mercedes Bresso riguardo alla manifestazione "No Tav" di ieri in Val Susa. «Gli amministratori locali - ha aggiunto - si devono invece preoccupare delle ricadute sui loro territori massimizzando quelle positive e dimezzando quelle negative». Confermando poi che a suo giudizio i contrari all’opera «sono la minoranza», Bresso ha detto che la mancanza del Pdl alla manifestazione "Si Tav" è «un segnale di paura elettorale. Non è un fatto di fantasia che Bossi sia molto più interessato agli investimenti sulla Lombardia che sul Piemonte e dato che le risorse sono scarse e hanno allocazioni alternative a lui intessa che si vada da Milano in là piuttosto che sulla tratta piemontese», ha concluso.
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La minoranza sono loro ... I POLITICI ... forse é il caso di farglielo capire una volta per tu...
Matteoli comunque si dimostra il solito genio dal cervello obnubilato da qualche alcaloide. Le percentuali grandi o piccole lo sono sempre in proporzione alla grandezza che si prende in considerazione. Se a suo avviso 40.000 persone in una valle con 70.000... Mostra tutto abitanti rappresentano una percentuale fra il 2 e il 5%, significherebbe che i valsusini contrari all'opera dovrebbero essere almeno 400.000 per rappresentare una massa di contrari. Peccato che in Valsusa vivano solo 70.000 persone, neonati ed anziani infermi compresi, ma chi gli ha insegnato la matematica? Fermatelo :-)